Ciao Trevor

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Mi svegliai con il bellissimo cinguettio degli uccellini, misi i piedi nelle mie ciabatte e me ne andai in cucina per prepararmi una fantastica colazione, presi le arance, i cereali, del latte e magari anche delle mele, misi tutto quanto sul tavolo e incominciai a far colazione nel modo migliore che conoscevo, bussarono alla mia porta, mi precipitai alla porta, era Jordan, il cuore mi fermo per un attimo, e poi mi batteva velocemente, lo feci entrare e dissi se voleva fare colazione con me, lui disse di non ma che oggi dovevamo completamente esplorare la città, io così gli dissi che non vedevo l'ora, fini di mangiare e mi vestí nel modo piú fresco di tutte ma stando comunque alla moda, chiusi la porta e salí in macchina con Jordan.

Dopo qualche minuto lui parcheggio la macchina e andammo in un parco di divertimenti, incominciammo a provare tutte le giostre, é vero, erano le dieci, ma dovevo godermi ogni attimo, poteva anche essere l'ultimo, quindi lui mi offrì anche un Bubbles Tea, ci sedemmo al tavolo e continuammo a parlare di tutto, sollevai il telefono per vedere che ore fossero, e mi uscì in prima pagina una notizia che diceva che finalmente Trevor era andato in prigione, e che le ultime parole erano state «io indagerò su questa storia e mi vendicherò sulla stronza».
Così io mi senti un peso andr via, avevo finalmente finito, completamente un capitolo della mia storia perché visto che il mio corpo non si era ancora trovato, ma ero comunque risultata morta, quindi il nostro attestato di matrimonio era ufficialmente eliminato, ero ancora più libera, mi alzai e tirai Jordan sulla ruota panoramica, lui mi disse perché ero diventata ancora piú felice cosí io dissi che finalmente mi stavo sentendo libera e felice, lui non aveva capito, ma io lo tirai a me e… lo baciai, (si lo so avevo ancora le mie paure, sapevo anche c'è ci conoscevamo da poco ma poteva sempre essere una possibilità) lui quindi mi continuo a baciare, si distacco e mi disse se finalmente mi aveva conquistata, l'avevo quasi soffocato per quanto lo stavo baciando, io gli dissi in lacrime che tutto questo era perfetto, in qualche modo la fortuna stava girando dalla mia parte, mi accompagnò a casa, ma io non tornai a casa, presi la macchina, dovevo risolvere l'ultimo problema di Leah, andai sempre in quella pompa di benzina, misi qualche moneta e chiamai la prigione dove era stato messo Trevor, lui rispose con tono violento, io teneramente lo salutai, lui quindi si ignetto la furia dentro di sé, quindi io gli chiesi come era sentirsi usato, come era sentirsi in trappola, gli dissi che in fondo il karma gira, sentivo che stava per spaccare il telefono, io quindi per far esplodere la bomba gli dissi TUTTO quello che pensavo di lui, su quella casa e su sua sorella, lui incomincio ad insultarmi, io lo fermai dicendo che così si sarebbe cacciato in piú guai, e dissi che quando sarà uscito, e se proverà a cercarmi come aveva detto in tribunale io lo avrei ucciso, insieme a chiunque lo stava aiutando, chiusi la chiamata, ero finalmente soddisfatta dalla vita, ritornai a casa e mi stesi sul letto.

Da qui comincia la mia vera vita, io e Jordan incominciamo a uscire insieme, ovviamente Jordan era l'altro lato della medaglia di Trevor, dopo tre anni ci siamo sposati, mi sono trovata un nuovo lavoro, lavoravo nella stessa azienda di Jordan, ero io a programmare le uscite e le entrate delle aziende, indovinate, mi sono fatta anche fatta una comitiva di amici, ma non erano amici di Jordan, incominciai anche un nuovo hobby, l'hobby della pittura, dello yoga, avevo scoperto una forza dentro di me, rimanetti anche incinta di nostra figlia, Noelle, però nelle cose belle ci sono anche gli "intoppi" Trevor era libero, e ovviamente non ha ascoltato il mio consiglio.

La Morte di una Condannata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora