Capitolo 3

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Erano le otto di sera quando Cora uscì di casa per l'appuntamento con Billy.
Il fatto che avrebbe passato (finalmente) una serata da sola con lui la rendeva nervosa, emozionata e felice allo stesso tempo.

Non avendo molti vestiti a disposizione si era fatta accompagnare a casa da Dewey per avere più opzioni, anche se alla fine scelse di vestirsi come si vestiva di solito: un paio di jeans strappati sulle ginocchia, una canottiera non tanto lunga e una giacca di pelle.
«Come sto?» chiese al vice sceriffo. In altre circostanze avrebbe chiesto il parere di Tatum o di Sidney. Ma in quel momento, Dewey era l'unico a cui poteva affidarsi.
«So molto poco di vestiario femminile, ma stai comunque bene.» rispose, leggermente a disagio.
Cora ridacchiò e chiuse la porta di casa.
«Sei sicura di non volere un passaggio?» chiese il poliziotto.
La ragazza annuì. «Sì, grazie comunque.»
Dewey annuì. «Passa una buona serata.»

Cora sorrise e lo abbracciò, poi si incamminò verso la casa di Billy.
«Ho sbagliato giacca...» disse tra sé e sé quando cominciò a sentire freddo.

Improvvisamente, il suo telefono iniziò a squillare.
«Sì?» disse.
«Buonasera.»
«Chi parla?»
«Hai lasciato la luce accesa.»
Cora rallentò il passo. «Come?»
«Sono il tuo vicino di casa. Hai lasciato la luce accesa.»
La ragazza si fermò. «Non ho un vicino di casa. Chi parla?»
«Ti piacciono i film horror?»
«Certo, ma cosa c'entrano ora?»
«Allora dovresti sapere che fermarti in mezzo alla strada da sola la notte non è mai una buona idea.»
Cora si guardò intorno, agitata. Aveva un brutto presentimento.
«Puoi anche non guardarti intorno, non mi vedrai.»
La ragazza chiuse gli occhi. «Okay, lo scherzo è finito.»
Fece per chiudere la chiamata, quando la voce dall'altro lato del telefono parlò di nuovo. «Prova a riattaccare e ti faccio a pezzi!»

La ragazza era come pietrificata. Respirava faticosamente, e sentì una lacrima scendere sulla sua guancia.
Ormai non aveva dubbi, si trovava nella stessa situazione in cui si era trovata Sidney la sera prima.
Era al telefono con l'assassino di Casey.
Ma non voleva arrendersi. Sapeva che la casa di Billy non era lontana, quindi ricominciò a camminare.
«Brava, in fondo sei intelligente. Potresti anche sopravvivere se fai la mossa giusta.»
«Vaffanculo. Se sei veramente qui, vieni a prendermi.» disse Cora, stanca della situazione.
Non aveva fatto la mossa giusta.
«Con piacere.»

Cora si voltò di scatto e cacciò un urlo quando una figura completamente vestita di nero comparve alle sue spalle, e urlò di nuovo quando la stessa figura la colpì sul braccio con un coltello.
Si coprì il punto tagliato, e la mano iniziò a sporcarsi di sangue.
Corse verso la casa di Billy, mentre quello psicopatico con la maschera da Ghostface continuava a seguirla con il coltello in mano.

Quando finalmente raggiunse la casa del ragazzo iniziò a bussare violentemente alla porta.
Si voltò, l'assassino era sparito.
La porta si aprì dietro di lei, facendola urlare di nuovo. Ormai stava decisamente piangendo, e tremava dalla testa ai piedi.

«Hey! Hey! Che succede?» esclamò Billy quando la vide in quello stato.
«L'assassino era qui! Mi ha seguita, e ha cercato di uccidermi, e...»
Le gambe della ragazza cedettero, e Billy dovette prenderla al volo per non farla cadere.
«Stai sanguinando... andiamo dentro, dai.» disse il ragazzo con tono preoccupato.

Qualche minuto dopo, Cora era finalmente riuscita a calmarsi. Era seduta sul tavolo della cucina mentre guardava Billy che le fasciava il braccio, e si lasciò sfuggire una risatina.
Billy la guardò. «Che c'è?» chiese.
«Niente, solo che... non era così che mi aspettavo iniziasse il nostro appuntamento.»
Billy sorrise. «E come te l'aspettavi?»
«Di certo non presentandomi sanguinante a casa tua dopo essere stata inseguita da un tizio con una maschera.» rispose Cora, facendo ridere il ragazzo.
«Beh, di certo non è una cosa che si vede tutti i giorni.» ribatté.

Salì velocemente le scale per mettere a posto le fasciature, poi tornò da Cora.
«Come stai?» le chiese.
«Meglio, grazie.» rispose lei «E scusami.»
«Per cosa?»
«Non so, magari ti ho spaventato quando hai aperto la porta e mi hai vista c-»
«No.» la interruppe il ragazzo «Mi sono spaventato, sì, ma non ti devi scusare.»

Cora lo guardò, e Billy si perse in quegli occhi verdi che lo avevano stregato fin dal primo momento.
«Che c'è?» chiese la ragazza.
«Coco, ti ho mai detto che hai degli occhi bellissimi?»
Cora sorrise. «Molte volte.»

Rimasero a guardarsi ancora per qualche secondo, poi Cora fece una smorfia strana. «Non senti puzza di bruciato?»
Fu in quel momento che Billy si ricordò dei popcorn. «Cazzo!»
Spense in tempo il gas, prima che esplodesse la confezione di popcorn, e sospirò, coprendosi la faccia con una mano.
«Non è proprio serata, huh?» commentò Cora.
«Già...»

La ragazza scese dal tavolo e si avvicinò a lui, appoggiando il mento sulla sua spalla. «Che ne dici se guardiamo il film?»
«Dico che è un'ottima idea.»
Billy la prese per mano e insieme si diressero in salotto.

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A/n
Billy infermiere>>>
Btw volevo ringraziarvi per i voti, non scrivo storie da un po' e vedere che a qualcuno sta piacendo significa tanto per me, quindi grazie <3

Protection | Billy LoomisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora