Capitolo 9: Lotta in doppio sul lago

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Era una fresca mattina d'estate, i Taillow cinguettavano allegramente ed il sole giocava a nascondino tra le nuvole bianche come il manto di Altaria.
Elia sbadigliò.
-Abbiamo dormito ieri, oggi si cammina tutto il giorno!-
-Addirittura? Che barba!- si lamentò. -Almeno ieri è stato interessante...-
-Solo perché sei riuscito a memorizzare tutti i nomi e gli effetti delle bacche in mezz'ora non significa che sia stato interessante per me!-
-Non dirmi che sei invidiosa!-
-Non voglio scuse!- esclamò spazientita. -Oggi dobbiamo come minimo arrivare al cottage sul lago minore del percorso 104 poi dritti a Ferrurgipoli e alla palestra.-
Elia sbuffò -Ok capo.-
-Bene, perché non voglio sentire lamentele per le prossime quattro o cinque or...- si dovette interrompere.
-Che succede?- chiese Elia ma la ragazza gli fece segno di tacere.
Indicò i cespugli davanti a loro.
Dopo qualche scrollone, dal cespuglio uscì un Poochyena ferito. Aveva il pelo nero, ispido e coperto di fango e si strascicava avanti con tre zampe mentre con la lingua cercava di alleviare il dolore alla quarta segnata da un lieve morso.
Sapphire si avvicinò con cautela ed iniziò a medicare la ferita con le bende che aveva nello zaino. Il pokémon disperato la lasciò fare.
-A giudicare dalla profondità del taglio deve essere stato un Myghtyena a ridurlo in questo stato. Probabilmente l'ennesimo gruppo di pokèmon impazziti. Meno male che è solo un graffio...-
-Però è strano.- disse Elia. -Da quel che ho imparato ieri, i Mightyena non fanno scappare le prede, anzi, le inseguono fino a...-
All'improvviso un gruppo formato da tre Mightyena saltò fuori dal cespuglio e ringhiò minaccioso verso i due viaggiatori spaventati.
-Perché non sto mai zitto!- si lamentò Elia mentre un brivido freddo gli scendeva lungo la schiena.
-Non pa-parlare e... CORRI!- gridò Sapphire prima di lanciarsi in una fuga in mezzo al bosco con il ferito tra le braccia.
I due corsero per mezz'ora nel bosco finché gli ululati ed i ringhi degli inseguitori non si spensero del tutto.
-Forse l'abbiamo scampata!- disse Sapphire accasciandosi a terra con Poochyena in grembo, ansimante per la corsa.
-Mi sembra comunque strano, ieri sera ho letto degli articoli sui Mightyena ed ognuno diceva che non lasciano mai scappare le prede a meno che non rischino di invadere il territorio di altri Pokémon.-
-Come quei Vigoroth arrabbiati che ci stanno fissando da lassù?- domandò Sapphire spaventata puntando il dita verso l'alto.
Elia alzò lo sguardo appena in tempo per vedere i Vigoroth che si lanciavano giù dagli alberi diretti verso di loro.
Non persero tempo e ricominciarono a correre.
-Ti giuro che se dovessimo uscirne tutti interi, imparerò a stare zitto!-
-Risparmia il fiato e corri!- urlò la ragazza dietro di lui.

Dopo aver accidentalmente invaso un campo di Shroomish ed essere stati ricoperti di spore, essere caduti nei bozzoli del nido di Beautifly e Dustox ed essere stati ricoperti di bava, aver calpestato la zampa di un Lombre ed essere stati bagnati fradici, Elia, Sapphire ed il Poochyena ferito uscirono dal bosco e si trovarono davanti ad un lago dall'acqua cristallina in cui pokémon ed umani si divertivano sia dentro che sulla riva.
I due crollarono come sassi, distrutti per la corsa e le brutte esperienze appena passate.
-Non. Ce. La. Faccio. Più.- ansimò Elia.
-Ti. Prego. Non. Dire. Un. Altra. Parola.- gli rispose Sapphire arrabbiata ma distrutta.
-Almeno Poochyena sta bene?-
-Si, ma in compenso io non tanto. Almeno abbiamo salvato gli zaini dall'acqua.-
Il pokémon, capito che ormai non c'era più pericolo, scese dalle braccia di Sapphire senza appoggiare la zampa ferita e iniziò a scodinzolare.
-Sembra che gli stia simpatica.-
-Già. Penso che dopo quello che abbiamo passato, diventeremo amici.-
-Che aspetti allora? Catturalo.-
La ragazza mise una mano nello zaino per prendere una pokéball ma non riuscì a tirarla fuori.
-Lo. Farò. Dopo.- disse ansimando sempre più debolmente mentre le palpebre calavano ogni respiro di più.
-Ok.- rispose Elia anche lui stremato.
Entrambi svennero per la fatica.

Poco dopo due figure si avvicinarono ai due amici.
-Che ne dici, Gina, li aiutiamo?- disse la prima.
-Ma certo Mia, non sembra che abbiano cattive intenzioni.-
-Il ragazzo poi è molto carino.-
-Hai ragione. Portiamoli al cottage.-

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