Elia e Sapphire camminavano nel bosco con gli zaini in spalla ormai da una buona mezz'ora. Nessuno dei due aveva detto una parola ed il silenzio fra loro si faceva via via più pesante. Fù Elia a rompere il momento.
-Sei davvero sicura di voler venire in viaggio con me?- chiese per l'ennesima volta, dubbioso.
-Sono abbastanza grande per viaggiare, voglio diventare la campionessa di Hoenn e TU hai bisogno di una guida dal momento che non sai niente, e poi i miei mi hanno dato il permesso. Ti bastano come argomentazioni?-
Elia non aveva più obiettato, i suoi genitori avevano provato per mezz'ora a convincerla a non partire ma lei si era dimostrata irremovibile.
Il silenzio era tornato a incombere su di loro, opprimente come non mai.
Passò un'altra ora e non si erano detti ancora niente.
-Allora, la prima tappa è Solarosa, giusto?- domandò Elia con tutti i migliori propositi.
-Si, ci vorrà ancora un'oretta per arrivare.- rispose lei atona.
Dopo ancora qualche minuto, giunti ad una radura Elia si fermò di colpo.
-Che ti prende? Non sarai stanco per una passeggiatina?-
-Senti, forse abbiamo cominciato con il piede sbagliato. Facciamo così, io rispetterò la tua decisione di essere partita insieme a me e tu la smetterai di tenermi il muso, va bene?-
Sapphire distolse lo sguardo ma dopo aver visto la faccia seria di Elia sospirò.
-Va bene, mamma.- scherzò lei abbozzando un sorriso.
-Ecco qui lo spirito giusto! Non ne potevo più di quel silenzio.- soddisfatto buttò per terra lo zaino ed iniziò a stiracchiarsi.
-Cosa fai?- chiese incuriosita.
-Vuoi diventare campionessa, giusto? Per farlo dovrai allenarti molto con i Pokémon. Perché non cominciare subito?-
Sapphire soppesò la cosa. -Ma si! Perché no?- e lo imitò.
-Bene, allora con quale dei miei pokémon vuoi combattere?-
-Direi contro Treecko! Non c'è niente di meglio di una sfida tra pokémon iniziali.-
-Perfetto!-
I due si distanziarono di qualche passo e lanciarono le pokéball, un pulcino arancione ed un geco verde comparvero sul terreno.
La lotta ebbe inizio.
-Vai Torchic! Beccata!-
Il pulcino si lanciò contro l'avversario ma a quello bastò saltare per schivare.
-Torchic girati ed usa braciere!-
Il pulcino obbedì ma Treecko si era già spostato in modo da non essere colpito.
-Attacco rapido!- ordinò Elia.
Il geco fece lo slalom tra le colonne di fuoco e colpì Torchic all'addome.
-Torchic alzati e vai con turbosabbia!-
-Corri sugli alberi ed usa semitraglia.- disse Elia assolutamente calmo.
Il pokémon obbedì e sparì nella vegetazione rendendo vano l'attacco.
"Accidenti! Dov'è fnito?" pensò Sapphire.
Improvvisamente una sequenza rapida di semi colpì le fragili zampette di Torchic facendogli perdere l'equilibrio.
-NO! Torchic usa gli artigli per correre sugli alberi anche tu.-
Il pulcino iniziò a salire su tronco vicino ma un'altra scarica di semi da destra lo fece cadere a terra.
-Piuttosto goffo il tuo pokémon.- commentò Elia divertito ma Sapphire gli lanciò un'occhiataccia.
-Guarda che è colpa tua, è inutile arrabbiarsi.- rispose lui tranquillo -Hai scelto tu di combattere contro Treecko pur sapendo che nella foresta è avvantaggato. Puoi biasimare solo te stessa.-
-E cosa mi suggerisci di fare, sapientone?-
-Fatti venire un'idea alla svelta, altrimenti il tuo amico finirà esausto.- e mentre lo diceva, un'altra serie di semi colpì il povero pulcino.
-Usa braciere in direzione dei semi!- gridò la ragazza.
Il pokémon ubbidì ma il colpo andò a vuoto.
-Il mio Treecko è molto veloce ed è anche nel suo habitat, non penso che lo sconfiggerai con qualcosa di poco elaborato.-
Sapphire imprecò. Doveva pensare a qualcosa e doveva farlo in fretta. Ma cosa poteva fare? Come poteva aiutare il suo pokémon? Era spacciata, non poteva fare niente.
Aveva perso.
-Treecko basta così.- disse Elia ed il geco atterrò agile sulla sua spalla destra. -Ehi! Che ti prende? Come mai ti sei bloccata?-
Sapphire non rispose.
Elia prese in braccio il pulcino e lo mise davanti alla faccia di lei.
-Cosa vedi?- le chiese.
-Un pokémon, perché?- rispose.
-Finché non vedrai in questo pokémon un amico o un compagno al tuo pari non riuscirai mai a migliorare.-
-Non è molto convincente detto da uno che ha perso la memoria.-
-Anche io sono sorpreso da quello che dico o faccio a volte ma non è forse la verità?-
-Probabilmente ti hanno educato bene i tuoi geitori.-
-Sempre se li ho avuti.- disse Elia tristemente. -Comunque non abbatterti, ho in mente un esercizio che può aiutare l'equilibrio di Torchic, che ne dici?-
Sapphire guardò gli occhi grandi del suo pokémon e li vide accesi e agguerriti, era stata lei a perdere la speranza lui invece no, lui aveva sempre creduto in lei.
Che brutta mattinata.
-Scusami.- disse al pulcino. -Sono stata una stupida.- Per tutta risposta, lui saltò sulla sua testa contento.
-Quel pokémon è davvero adorabile!- disse Elia divertito. -Bene, al lavoro adesso!- esclamò mentre Treecko gli atterrava sulla spalla impassibile come al solito.Circa tre ore prima...
Elia era comodamente seduto sulla poltrona di casa Birch con Treecko a sinistra su uno dei braccioli ed un esemplare di Ralts dormiglione in grembo.
Sapphire e famiglia erano saliti per discutere sul viaggio che Elia avrebbe intrapreso da lì a poco e la ragazza era stata così gentile da proporsi come "accompagnatrice".
Treecko guardò Elia beffardo.
-Ehi! Solo perché ho perso la memoria non significa che abbia bisogno di una guida! Potrebbe essere pericoloso, non so in cosa sono coinvolto di preciso ma non si perde la memoria di anni senza una ragione specifica!-
Treecko non si scompose.
-Ok, forse una guida mi serve ma, perché lei? È solo una...- Treecko si toccò la testa con la zampetta verde.
-Capisco... Be', io non sono d'accordo. Metti che succeda qualcosa, cosa dovrei fa...- Il fagotto sulle sue gambe si mosse improvvisamente.
Ralts si alzò lentamente sulle zampe e si stropicciò un occhio.
Guardò Elia.
Guardò Treecko.
Poi come se si fosse accorta di un pericolo imminente saltò giù dalla poltrona spaventata e corse a nascondersi dietro al divano blu a due posti.
Treecko fece per inseguirla ma Elia lo fermò.
Si alzò dalla poltrona e lentamente avanzò verso al retro del divano. Ralts era dalla parte opposta e si nascondeva mostrando solo un occhio incuriosito. Ad Elia venne in mente una bambina, una bambina piccola e spaventata.
Sorrise e si sedette a gambe incrociate per terra vicino al divano.
-Non ti proccupare, va tutto bene. Non ti verrà fatto alcun male.- disse in tono rassicurante sempre con il sorriso sulle labbra. Il professore gli aveva parlato dei Ralts e sapeva che erano in grado di percepire le emozioni del proprio allenatore ed Elia sapeva anche che avrebbe dovuto mantenere sempre uno stato d'animo bilanciato altrimenti Ralts ne avrebbe sofferto. Rinchiuse dunque il suo travaglio interiore in un piccolo angolino della sua mente e si riempì di pensieri positivi.
Ralts però esitava, mentre con il suo occhio sembrava scrutava dentro l'anima del ragazzo di fronte a lei.
Elia allungò una mano.
-Vieni.- le disse calmo e sereno. -Ti piacerebbe vedere il mondo insieme a me?-
Fu allora che Ralts, ormai senza paura, mosse qualche passo incerto verso Elia poi, sempre più in fretta fino a corrergli incontro e abbracciarlo felice di aver trovato un amico.
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I segreti del mondo Pokémon
Fiksi PenggemarElia un ragazzo di 15 anni si sveglia in cima ad un albero senza ricordare nulla sul suo passato tranne un simbolo: tre piccole palline bianche a sfumatura rosa disposte a triangolo con la punta verso l'alto. IMPORTANTE: nella storia non si menzione...