Capitolo 19

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Mi avvicino con passo silenzioso al guardaroba della camera da letto, illuminato dalla luce fioca della torcia che tiene la stanza avvolta in una sorta di penombra

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Mi avvicino con passo silenzioso al guardaroba della camera da letto, illuminato dalla luce fioca della torcia che tiene la stanza avvolta in una sorta di penombra. La luce danza sui tessuti appesi, creando ombre in movimento sulle pareti.
Ogni dettaglio sembra amplificato dalla quiete del luogo, dall'atmosfera carica di emozioni e dalla consapevolezza di quanto sia cruciale ogni singola decisione che sto per prendere.

Con un respiro profondo, inizio ad esaminare attentamente ciascun capo d'abbigliamento appeso nell'armadio.
I miei occhi scrutano i tessuti, cercando indumenti che possano offrirmi una protezione aggiuntiva contro il pericolo invisibile delle radiazioni. E alla fine, la mia attenzione è catturata da una giacca pesante, robusta e dall'aspetto resistente.
La tiro fuori con delicatezza dall'appendiabiti, potendo sentire il suo peso rassicurante nelle mie mani. Scuoto leggermente la giacca, osservando piccole particelle di polvere fluttuare nell'aria e disperdersi nell'oscurità.

I miei occhi si spostano verso un cassetto, e quando lo apro, trovo un paio di guanti lunghi, che si estendono ben oltre il polso. Li prendo e li indosso con cura, sentendo la loro superficie spessa e resistente avvolgere le mie mani.
Questi guanti rappresentano una barriera contro il contatto diretto con superfici potenzialmente contaminate, un'ulteriore precauzione per la mia sicurezza.

La mia ricerca non si ferma qui, perché poi trovo un vecchio paio di occhiali da sole posato su uno scaffale. Anche se datati, li metto subito, ritenendo che possano offrire almeno una leggera protezione per i miei occhi contro la luce intensa di quando il sole ritornerà a splendere e la potenziale esposizione a particelle di radiazioni nell'aria.
So che il sole, quando si farà vedere di nuovo tra le nuvole, potrebbe essere ancora più pericoloso con le radiazioni che si sono diffuse nell'atmosfera.

Ma la mia attenzione è catturata da qualcosa di ancora più intrigante: una maschera per il mare, abbandonata lì forse da avventure passate a bordo dello yacht. La sua forma è studiata per adattarsi al viso e i suoi materiali sembrano resistenti. Sollevandola con cura, vedo che è sufficientemente ampia da coprire i miei occhiali da sole.
Questa scoperta mi fa provare un senso di gratitudine per l'equipaggio precedente che ha lasciato questo oggetto, inconsapevole di quanto possa diventare prezioso per me.

Con attenzione, metto la maschera per il mare sopra gli occhiali da sole.
La combinazione dei due strati di protezione crea un senso di sicurezza in un mondo che sembra essere crollato intorno a me.

Nonostante sia consapevole che questi indumenti non sono attrezzatura professionale per fronteggiare radiazioni letali, spero che possano almeno offrire una barriera parziale contro il pericolo invisibile che ci circonda.

Dopo aver selezionato gli indumenti, il mio sguardo cade sulla lenzuola del letto. L'idea di strapparla per crearne delle fasce protettive mi sembra un gesto appropriato, quasi un tributo alla nostra lotta per la sopravvivenza.
Con attenzione, tiro fuori una parte della lenzuola e inizio a strapparla in strisce lunghe e sottili. Ogni strappo è un piccolo impegno verso la mia sicurezza, un passo avanti per continuare a vivere in questo mondo ostile.

Una volta che ho abbastanza strisce di stoffa, le avvolgo attorno al mio volto e al collo, cercando di coprire il più possibile la mia pelle esposta.
Le fasce improvvisate possono sembrare rudimentali, ma rappresentano il mio impegno e la mia determinazione nel fare tutto il possibile per proteggermi.

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