Mankok

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05/08/2496. 

Oramai la mia vita era passata, avevo trascorso gli ultimi anni lottando tenacemente per salvare quello in cui credevo, avevo lottato per salvare quello che milioni di anni avevano creato. La natura unica padrona indiscussa del pianeta era riuscita a trasformarsi ad adattarsi ai cambiamenti a migliorarsi permettendoci di poter vivere in armonia con essa, non potevo permettere che tutto venisse distrutto. Guardavo sorgere il sole, sentivo il calore dei suoi raggi sulla mia pelle, una sensazione impagabile. Ma tutto era diverso, tutto ebbe inizio qualche anno prima, quando la terra era oramai agli estremi e gli uomini vivevano avidamente per arricchirsi senza preoccuparsi che la stavano facendo morire. 

Lavoravo come scienziato presso la Mankok la più grande industria costruttrice di mezzi per il trasporto delle persone, il mio laboratorio studiava lo sviluppo e il potenziamento delle energie alternative energetiche di riduzione, in poche parole studiavamo il metodo di ricavare sempre più energia spendendo ed inquinando sempre meno. Il nostro era un piccolo reparto nei confronti del resto dell'industria ma era grazie a noi e alle nostre invenzioni che la Mankok negli ultimi vent'anni aveva massacrato la concorrenza fino a metterla in ginocchio per poi poterla comprare .

 Io ero il responsabile del mio laboratorio dove la mia equipe era formata da pochi elementi ma tutti accuratamente scelti e molto bravi. 

Tutto ebbe inizio quando ricevetti una telefonata.....

 " si sono Steve ditemi , come il signor Mankok mi vuole vedere? Ma quando? Ok va bene" 

 non accadeva mai che il proprietario dell'Impero Mankok parlasse direttamente con i suoi dipendenti era strano. Poi con lui? 

"Steve sei perplesso cosa ti succede?" "nulla Kate, Mankok mi vuole parlare e viene qui per farlo, lui non parla mai con nessuno e la cosa mi preoccupa" "ma stai tranquillo magari vuole solo complimentarsi con te per il lavoro che svolgiamo qui tutti noi, in fondo quei bestioni che producono di sopra sarebbero delle inutili bare volanti senza i nostri propulsori a idrogeno puro", aveva ragione , il nostro reparto era il cuore della catena di montaggio e Kate oltre a essere la miglior chimica che avevo conosciuto, era anche molto bella e quando parlava aveva il dono di portare sempre tutte le conversazioni ad un livello di tranquillità estremo. 

" Tach puoi venire un attimo in ufficio da me?" , " si sssi signore arrivo" , " hei pivello vai a leccare i piedi al capo?" " pppiantala Markkkus sei odioso , io non non non leccco i pppieddddi a nnnnnessuno" , sssei uno ssstupido", Tach era l'assistente di Kate ed era molto giovane, il più piccolo di tutta la mia equipe e lavorava stretto contatto con Billy un omone tanto grande quanto buono che si divertiva a prenderlo in giro e gli aveva dato anche il soprannome di pivello e Markus giovane anche lui ma più spigoloso, aveva dei lati del suo carattere che a volte sembravano celare un'altra persona.

 "Devi prepararmi tutti i tabulati dei lavori che abbiamo fatto nell'ultimo trimestre con gli sviluppi dei vari progressi sulle sperimentazioni dei nuovi combustibili, se il dott. Mankok mi chiede di relazionarli il lavoro svolto dalla nostra unita' non posso farmi trovare impreparato. Poi per cortesia anche l'H5 ..." , " mmma sssignore e'e' top ssssecret!" , " non preoccuparti lo so benissimo, ma parliamo del Capo" , " vvva bene mmmi scusi, sara' pppronto tttutto in un ppppaio d'ore" , era un vero genio come tutti quelli che lavoravano dentro il mio laboratorio, aveva subito un trauma da piccolo, la perdita dei genitori e del fratello più grande in un'incidente dentro le mura domestiche , la casa prese fuoco e morirono tutti bruciati vivi sotto i suoi occhi, la sua modesta mole e una tubatura rotta sotto il lavandino dove aveva trovato riparo gli crearono un rifugio umido che gli permise di salvarsi. Questo schok gli fece perdere l'uso della parola per 3 anni, poi con la pazienza e l'amore dei nonni paterni riprese a parlare..... balbettando. 

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