La riproduzione

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Scendemmo delle scale illuminate solamente da una sostanza fluorescente che ne contornava i bordi, il luogo era competamente al buio. Tutto era umido e freddo. L'odore era era di muffa, arrivammo davanti ad un portone in pietra dove due antiani ne custodivano l'entrata, si scostarono e salutarono chinando il capo.

Con un movimento rotatorio verso destra della mano Pikar apri' le porte come se fossero automatiche, si spalanco' davanti a noi una sala immensa, illuminata di giallo ma non vi erano luci, erano i riflessi che emanavano le celle di riproduzione, sembrava un'enorme alveare dove le antiane volavano per il deposito dell'ovulo e aspettavano la schiusura della cella come le api, era incredibile una fantastica evoluzione della procreazione. La procreazione avveniva dentro quelle che da noi erano le incubatrici. "Vedete questo e' il motivo che non ci permette di andare da nessuna parte, da sempre la nostra riproduzione avviene grazie a queste celle e senza di loro non potremmo riprodurci e quindi la nostra specie si estinguerebbe comunque. Non basterebbe avere una terra dove la natura potrebbe ospitarci", " ma come sono fatte le celle , cosa le alimenta?", " non lo sappiamo sono qui da sempre", " potremmo analizzarle noi e capire se vi può essere una soluzione che permetta di portarle via o riprodurle?". Pikar mi guardo' con aria perplessa, ma realizzo' che forse eravamo l'unica speranza che loro avevano anche se voleva capire. "Come pensate di riuscirci?", "abbiamo un laboratorio completo a bordo della nostra astronave, l'unico problem e' portarla qui", " quale problema avete?", " non possiamo atterrare non vi sono spiazzi abbastanza grandi per portarla , dobbiamo portare dei campioni a bordo e lavorare da li",era comunque una follia pensare di tornare per fare avanti e indietro dalla pianura di Kros con tutti i pericoli che i predatori rappresentavano, diventava comunque un lungo lavoro senza sapere se vi poteva essere uni sviluppo positivo. 

Avevamo i buster fermi ai confini della foresta potevamo comunque provarci, oramai era troppo tardi per tornare indietro. Decidemmo di contattare la Moby e di mettere al corrente i laboratori su quello che avremmo dovuto fare, Kate si preparo' per organizzare i lavori di studio e mentre aspettava la prima venuta di elementi da analizzare "Tach mettimi in contatto con Kate devo parlargli", Jhulee assistente di Smith assieme al suo collega Blak prepararono il rientro assieme a Freeman erano loro i primi che sarebbero andati in avanscoperta al primo viaggio. Ora che avevamo pianificato il come rientrare e lavorare sugli elementi prelevati,  dovevamo fare il compito più difficile, estrarre elementi utili sufficienti per poter trarre delle conclusioni sull'alveare, senza danneggiare le celle che ospitavano i feti procreatori. 

Pikar ci fece avvicinare alle celle e ce ne fece vedere alcune vuote per capire come fossero fatte all'interno, erano celle esattamente identiche a quelle delle api, dove dentro vi era una specie di un cordone ombelicale che alimentava il feto. Le altre celle piene erano semi trasparenti e si intravvedevano i feti vivi. "Ma questi cordoni alimentano mentre crescono dentro le celle, ma loro da dove prendono il nutrimento?", ci fece passare dietro il grande alveare e mentre lo aggiravamo mi apparve chiara la situazione, ci trovammo davanti ad una grande spugna che aveva le dimensioni dell'alveare stesso, era completamente attaccata e da essa partivano tutti i nutrimenti delle celle, la spugna era adiacente ad una corteccia. "E questa?", " questa e' la crosta della corteccia della Sequok maestra e' la parte più vecchia dell' albero più importante per noi, tutto vive grazie a questo sistema, senza di esso non esisterebbe nulla", realizzai in quel momento la difficoltà di quello che avremmo dovuto fare, si trattava di snaturare un sistema perfetto di riproduzione. Vi era anche il rischio di rovinarlo e niente più, ma dovevamo comunque provarci. Mi venne un'idea che non sapevo se era realizzabile, pensai che forse avremmo potuto allestire un laboratorio mobile e portarlo qui, lo avrebbe portato la FF1 e lo avrebbe sganciato, ma ben presto quella che poteva sembrare l'idea buona per ovviare a determinati problemi si rivelo' ben presto solo una scarsa ipotesi, ci sarebbe voluto troppo tempo da parte delle equipe della moby per allestirlo e trasportarlo, facevamo prima ad andare noi. Dovevamo capire se avevamo la possibilità di riprodurla la stessa situazione portandola sulla terra senza farla morire, se era trasportabile. 

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