Guardai la pianura che avevamo appena percorso, tutti i miei ragazzi erano vivi e anche quelli del dott. Smith. Avevamo perso 4 soldati. Il sole ci aveva salvati, la luce che squarciò le nubi li aveva fatti scappare, non la sopportavano. Graham aveva ragione. Ci radunammo tutti. "Proveremo ad entrare da quel passaggio, una volta dentro saremo più al sicuro anche se dovremo stare comunque attenti, noi cercheremo di raggiungere le sequok che sono in cima alla radura del monte, ma non sappiamo quali insidie vi possano essere, siamo comunque degli estranei",.
Entrammo in quello che sembrava un mondo a parte ,di tutto ciò che avevamo visto fino a quel momento, tutto era smisuratamente più grande, le piante che lo componevano erano sconosciute ma rigogliose, verdi fiorite. Tutto era incontaminato. Il silenzio vigeva da padrone in quello che sembrava un mondo abbandonato. "Saliamo e cerchiamo di rimanere uniti" , ci arrampicammo attraverso una fitta vegetazione, i soldati con l'aiuto di un macete si aprirono la strada dove non era possibile passare, il clima ora era più disteso, noi continuammo a prendere campioni di piante e terra. Uno stormo di uccelli si levarono in cielo al nostro passaggio, erano bellissimi colorati e pieni di piume. Il sole faticava a filtrare nella vegetazione ma il suo calore si sentiva e per effetto del verde l'umidita era altissima. Faceva caldo,"io muoio dal caldo doc e non dirmi perché sono sovrappeso, la colpa e' di queste tute per non parlare degli anfibi", " anche io ho caldo e come donna ti posso garantire che sudare dentro questa tute mi può aiutare a rimanere in forma", arrivammo dopo aver salito la montagna per una ventina di metri ad un terreno pianeggiante dove la vegetazione era più rada. Vi erano colonne di pietra posizionate in maniera regolare intorno al perimetro, ci avvicinammo e quella che sembrava una pianura invece celava un segreto. Le colonne emettevano un riflesso che respingeva la luce oscurando quello che vi era oltre. Solo da vicino si poteva scorgere la vera Antia.
Era una sorta di specchio che la nascondeva. "Signori siamo arrivati, ora prima di addentrarci proviamo a stabilire un contatto con la FF1, contattate i vostri laboratori e poi entreremo, giusto dott.Grahm?", " si possiamo entrare il passaggio e' innocuo, troveremo solo una folta vegetazione e nessun pericolo, loro vivono in cima alla montagna dove si trovano le Sequok, molto probabilmente molti di loro saranno all'interno dei loro rifugi all'interno delle squok stesse ma a noi interessa stabilire un contatto. Speriamo non sia troppo tardi le loro condizioni potrebbero non essere ottimali visto l'avvicinamento costante del pianeta al sole ma credo che un pò di tempo l'abbiamo ancora", così facemmo, io parlai con Kate e l'aggiornai su quello che avevamo vissuto, gli dissi che probabilmente per un altro periodo saremmo rimasti in silenzio. Il gruppo era pronto, il comandante ci fece mettere a tutti le armi in posizione green che significava che non avrebbero ucciso nessuno ma al massimo stordito. Non volevamo fare del male a nessuno. Attraversammo una delle pareti che impedivano di vedere oltre, da vicino si poterono scorgere dei segni che le distinguevano, molto probabilmente era il loro linguaggio, Tach scatto alcune foto con una micro camera per avere ulteriore documentazione da poter allegare al nostro rapporto.
Il passaggio mi diede una strana sensazione, era come attraversare della gelatina. Il paesaggio era avveniristico, davanti a noi una serie di enormi radici collegavano gli enormi alberi che dominavano il paesaggio. Mi aspettavo un ambiente più luminoso e caldo invece tutto era avvolto da una penombra omogenea. Faceva freddo. Le sequok erano più grandi di come mi potessi immaginare, avevano dimensioni smisurate. Assomigliavano alle nostre querce secolari ma di grandezza diversa. "Il dott.Grahm ci guiderà verso gli antiani dove cercheremo di stabilire un contatto", ci affidammo all'unico testimone che aveva già solcato quei posti in passato, eravamo vicini. "Doc non credi che ....." ,"Tach?", era incredibile non balbettava più , il contatto con il suolo di Antares gli aveva ridato la capacità di parlare normalmente. "Non ci posso credere mi sembra un sogno, ma com'e possibile?", "credo che sia per effetto dell'atmosfera del pianeta o..... Qualcosa che ha inciso sul tuo sistema vocale", "auguri adesso chi lo ferma più, parlavi prima che ti intaccavi, ora..... Aiuto","Billy non sei simpatico", "scherzo pivello sono contento per me significa metterci la metà del tempo a comunicare con te e quindi più tempo libero hehehe", questa era la prima vera sorpresa, qualcosa aveva cambiato Tach, se fosse stato così per tutti? , attraversammo una radice che sembrava una strada sterrata, ai lati vi era il nulla ma non si poteva percepire niente vista la scarsa visuale. I profumi erano intensi, arrivammo ai piedi di questi enormi alberi, all'alto dei rami si levarono in volo degli uccelli che scesero rapidamente verso di noi. Ci stringemmo in cerchio non avevamo idea di chi e cosa fossero anche se potevamo immaginarlo. "Nessuno spari, vediamo cosa fanno prima", arrivarono a pochi metri da noi e si fermarono a mezz'aria. Ci guardarono , noi non potevamo vederli bene la poca luce che avevano alle spalle li teneva completamente in ombra. Erano una decina, uno di loro scese e atterrò vicino a noi. Erano gli Antiani.
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Futura
Science Fiction05/08/2496. Oramai la mia vita era passata, avevo trascorso gli ultimi anni lottando tenacemente per salvare quello in cui credevo, avevo lottato per salvare quello che milioni di anni avevano creato. La natura unica padrona indiscussa del pianeta e...