Guidati dalla forza di Akros ci sistemammo nelle celle per il sonno temporaneo, avremmo comunque dovuto crearci una condizione fisica protetta, non sapevamo cosa sarebbe accaduto.
Stavamo per andare contro la natura... come scienziato sarei voluto rimanere sveglio, avrei voluto vivere l'esperienza. Il rischio era alto. Studi portati negli anni passati avevano prodotto la teoria che sarebbero stati fatti esperimenti per tornare indietro nel tempo, ma le cavie che lo avevano sostenuto erano invecchiate velocemente, il processo era stato contrario all'avvenuta del ritorno al passato. Esperimenti abbandonati per l'opinione pubblica, ma definiti top secret per gli organi di competenza. E' troppo grande e pericoloso poter manipolare il tempo, quante cose si potrebbero fare se veramente fossimo in grado di decidere dove andare o quando. Quante conseguenze catastrofiche potrebbero accadere se tutto questo finisse nelle mani sbagliate. La mia mente da scienziato aveva sempre avuto fame di risposte ma la razionalità aveva sempre prevalso davanti a certe situazioni pericolose. Viaggiare nel tempo per l'essere umano sarebbe dovuto servire per capire, guardare, imparare, come semplice spettatore, qualsiasi alterazione anche minima avrebbe avuto cambiamenti inimmaginabili sul presente che conoscevamo.
Mi preparai anch'io. "Dottore prima di calarci nelle nostre cucce, mi segua per cortesia vorrei parlare sia a lei che al dottor Smith se non le dispiace", "certo ma cosa è accaduto?" , " nulla vorrei pianificare con voi alcune cose". Ci trovammo a parlare nella cabina del comandante che era a tutti gli effetti anche il suo ufficio operativo. " Vedete quello che stiamo per fare ci potrebbe portare gravi conseguenze come voi già sapete, ma le circostanze non ci lasciano alternative, vi ho voluto vedere perché vorrei chiedervi se non sia il caso di chiedere agli antiani di vegliare sul nostro viaggio, noi non conosciamo questa forza che per ora ci sta aiutando e quando saremo nel sonno di ritorno potrebbe accaderci qualsiasi cosa", " posso essere d'accordo ma come possiamo rischiare su di loro, potrebbero avere conseguenze dannose per il loro fisico, non siamo certi di nulla", ero perplesso ma condividevo le parole del comandante, chi ci avrebbe garantito che sarebbe andato tutto per il verso giusto .Dovevamo partire non vi era più tempo per indugiare, consultammo Pikar e ci preparammo. L'astronave venne messa in configurazione rientro e mentre Akros autonomamente prese il comando delle sue funzioni Kadel rimase in plancia come guardiano a vegliare sul nostro rientro. Ci sarebbero voluti anni per ritornare e il mio pensiero volò alla terra, dove mi immaginai se avessimo fallito il rientro e cosa avremmo potuto trovare....
Cercai di scuotermi e di non essere pessimista. Entrammo nelle nostre piccole celle, rivolsi l'ultimo sguardo ai miei compagni di viaggio prima di coricarmi ed aspettare di prendere sonno. I miei pensieri volarono come sempre ma questa volta cercai un ricordo bello nella mia mente, mi lasciai andare....... Fiori, profumi e giornate al calore dei raggi solari, tutto era meraviglioso e rilassante, non mi sentivo così bene da un tempo tanto lontano che non ricordavo più, steso su un prato verde accarezzavo il manto erboso sentendo la sensazione fra le dita. Mi sentivo leggero un'unica cosa con la natura. Il vento mi sfiorava la pelle, tutto era azzurro e bellissimo.
Improvvisamente un boato, un rumore assordante una sirena mi fece tremare i timpani, non capivo, aprii gli occhi stavo sognando ero avvolto nel fumo e i rumori di scoppi mi circondavano, la mia culla termica si aprì e ne uscii velocemente.
"Dottore siamo attaccati troviamoci sul ponte mandi i suoi ragazzi in laboratorio e mi raggiunga". Era il caos totale ero stordito, riprendermi fu un piccolo trauma. Tutto intorno a me era frenetico, fumo e rumore la facevano da padroni, riuscii a parlare con Scotch e mi confermò che si sarebbero trovati nel nostro laboratorio in attesa di notizie e anche l'equipe del dott. Smith avrebbero fatto la stessa cosa. Mi precipitai in plancia mentre i boati e gli scossoni che avvolgevano la FF1 erano tremendi e continui. "Cosa è successo, dove siamo ...." ," siamo attaccati dai venator, e eravamo in viaggio da poco, ci hanno sorpreso mentre eravamo in fase di rientro, la mia teoria è che ci hanno aspettato e colpito nel momento che eravamo più vulnerabili", " ma come hanno fatto a sapere cosa stavamo facendo e il momento preciso in cui colpirci?", le domande e le risposte nascevano mentre ce le ponevamo. "Se ci avessero seguiti?" , " no erano partiti prima di noi e non avevano nessun sentore che noi potessimo raggiungerli in poco tempo, altrimenti che senso avrebbe avuto spingerci fuori dal loro tunnel e poi partire, deve essere successo qualcosa", tutte le teorie erano giuste poteva essere accaduto di tutto, sicuramente qualcosa che aveva portato i venator ad attaccarli. Ma cosa? E come? La forza dei loro attacchi era costante, tutto tremava ma sembrava assorbire molto bene la FF1 lo scontro. "E se per effetto dello stesso principio che stavamo usando noi di accelerare il tempo per precederli, loro hanno fatto la stessa cosa ma partendo da quando noi siamo arrivati... saremmo arrivati sulla terra per precederli?", "fammi capire, tu vuoi dire che noi stiamo cercando di viaggiare nel tempo, loro sarebbero tornati indietro per impedircelo? Sarebbero partiti da quando noi arrivati sulla terra gli avremmo rovinato il piano e quindi fermarci prima che questo accada? Lo trovo assurdo... ma geniale", forse avevamo trovato veramente la soluzione alle nostre perplessità, non potevano esserci altre risposte nonostante fosse tutto maledettamente assurdo e pazzesco.
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Futura
Science Fiction05/08/2496. Oramai la mia vita era passata, avevo trascorso gli ultimi anni lottando tenacemente per salvare quello in cui credevo, avevo lottato per salvare quello che milioni di anni avevano creato. La natura unica padrona indiscussa del pianeta e...