La Nebulosa di Warren

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"Noi veniamo da un'altra galassia, precisamente dalla nebulosa di Warren, che si trova a milioni di anni luce da qui, circa 2000 anni fa il nostro pianeta di nome Akros venne colpito da una tempesta di meteoriti, sopravvivemmo alla catastrofe che ci lascio' il passaggio di tale violenza, ma l'urto con quella tempesta ne modifico' l'orbita, ci fece uscire dalla nostra lanciandoci alla deriva, eravamo sempre in mezzo a piogge di meteoriti e in poco tempo il nostro pianeta si ammalo' e inizio a ghiacciarsi", decidemmo di abbandonarlo prima di morire tutti, la mia gente si ammalava e moriva i più deboli e i più vecchi.... 

Fu allora che partimmo per Antares, lo avevamo scelto per le sue caratteristiche climatiche e perché era disabitato. Avevamo anche visto la terra ma sapevamo che poteva essere difficile essere accolti da un popolo evoluto come il vostro, ci avreste visto come una minaccia. Poi quando anche questo pianeta ha iniziato ad ammalarsi abbiamo lanciato un SOS verso la terra, se foste arrivati voi a cercarci sarebbe stato tutto diverso, non un'invasione ma una scoperta"," quindi voi avete lanciato verso la terra un segnale che sapevate che qualcuno avrebbe captato come forma vivente e sarebbe venuto a cercarvi, il dott. Grham e' stata la risposta alla vostra richiesta di aiuto", "si esatto avevamo bisogno che ci trovaste voi", "ma allora avete i mezzi per seguirci sulla terra, non importa che vi trasportiamo", "no purtroppo ti sbagli, siamo riusciti a partire prima che una nuova pioggia di meteoriti facesse scoppiare il nostro pianeta ma durante l'allontanamento dalla nebulosa un grosso asteroide centrò Akros e lo fece esplodere.

 L'esplosione del pianeta fece implodere tutta la nebulosa stessa e oltre ad essere investiti da migliaia di detriti rischiammo di essere risucchiati dalla forza del disastro. Riuscimmo a saltarne fuori ma per miracolo e riportando gravi danni alla struttura della nostra astronave, navigammo in avaria per molti anni luce con le forze ridotte al minimo per non compromettere ulteriormente l'efficenza dell'astronave stessa, non era ancora compromesso nulla ma avevamo ridotto ulteriormente le possibilità di successo della nostra partenza", 

Pikar ne parlava come una persona consumata dagli anni parla del suo passato, un passato che gli pesava come un macigno, era come liberarsi da un peso e forse noi rappresentavamo l'ultima possibilità che avevano di continuare a vivere. Per lui era molto probabilmente l'occasione di rimediare a quell'insuccesso dovuto alla sfortunata fine del loro pianeta e alla conseguente scelta di un pianeta che era destinato alla scomparsa. "Ora vi faccio vedere quello che rimane della nostra astronave, forse vi aiuterà a capire meglio e potremmo decidere se vale la pena portare con noi qualcosa..... La sfera di Akros "

Si diresse verso la creatura malforme e gli mise una mano sul petto, si illuminarono gli occhi di Pikar di una luce intensissima e fluorescente, la creatura si contorse su se stessa come se provasse dore , poi improvvisamente dai suoi occhi un raggio di luce parti' verso la parete alle nostre spalle. La parete di mattoncini dietro di noi inizio' a scomporsi come un grande puzzler quando un pezzo dopo l'altro iniziano a mancare e la figura che rappresentava improvvisamente scompare. Pikar lascio' la presa e si diresse verso l'apertura ," seguitemi", scendemmo una scala molto ampia illuminata come tutte le altre, piccoli fasci azzurri di luci ne determinavano il percorso evidenziando i gradini. Venivano inghiottiti dal buio della stanza stessa. L'aria era umida e fredda, l'odore non mi ricordava nulla di ciò che già conoscevo...... Gradevole. 

Pikar si fermo' eravamo difronte al nulla , ci disse di aspettare e scomparve. Improvvisamente come un fascio di luce che si accendeva gradatamente inizio' ad apparire la sagoma dell'astronave , rimasi senza parole, tutto quello che mi ero immaginato su questa razza venne completamente cancellato in un attimo, le mie idee di popolo evoluto per caratteristiche fisiche ma legato ad una sorta di involuzione tecnologica venne smentito appena la luce diede merito a quello che avevamo davanti. 

Avevano conoscenze e capacita' oltre l'immaginabile. Sospesa a mezz'aria senza appoggi e completamente in silenzio la loro astronave rendeva minuscola la nostra Moby. Eravamo ai suoi piedi e al buio non ci eravamo nemmeno accorti della sua presenza. Un fascio di luce si apri dalla pancia, apparve Pikar. "Salite vi faccio strada", il nulla ci sosteneva nella nostra salita, una serie di corridoi illuminati creavano percorsi che sembravano tutti uguali, arrivammo un una stanza completamente vuota con al centro solo una poltrona, Pikar si avvicino' e si sedette, improvvisamente tutto si spense e dopo un'attimo passato al buio tutto cambio'. Davanti a noi tutto divenne un'enorme schermo e come una proiezione oleografica, davanti a Pikar apparvero dei comandi e su di lui un casco sempre virtuale che calzo'. "Vi faccio rivedere cosa ci accadde durante la nostra partenza e da dove veniamo. Poi vi porterò dalla sfera di Akros".

 Furono immagini forti, il loro modo di vivere e il loro ambiente non era diverso da quello che si erano ricreati su Antares, il loro viaggio..... Fortunato, ma continuavo a non capire il perché di tanta differenza dalla loro conoscenza allo status di vita che avevano. La stanza che conservava la sfera era al centro dell'astronave, era grande come un mappamondo e anchessa sospesa. Luminosa ruotava lentamente su se stessa e un piccolo alone luminoso fluorescente azzurro la avvolgeva, come tutti i fasci di luce che avevamo già incontrato. "quando sarete vicini senza che la tocchiate allungando solo una mano verso di lei capirete", mi avvicinai ero curioso e impaziente. Quando gli fui vicino ebbi la sensazione di essere osservato dall'interno della mia testa, come se qualcuno o qualcosa stesse frugando per cercare di capire o di conoscere i miei pensieri, come se mi stessero studiando. Dopo poco una sensazione di freddo mi invase il corpo e senza che io avessi fatto nulla mi apparvero chiare dentro la mia testa cose che stagnavano li da tanto tempo, la formula corretta dell'H5 corretta con il passaggio sbagliato che ci permetteva di ottimizzare il lavoro, i pensieri che fece mia madre prima di morire lasciandomi senza a dire la sua ultima frase prima di chiudere i suoi occhi stanchi consumati dalla malattia, come se qualcosa avesse scritto dentro di me dentro la mia testa tutto quello che c'era e correggendo le cose sbagliate togliendo quelle ragnatele che offuscavano le cose, guardai Pikar e mi resi conto solo in quel momento che ero ancora con il braccio proteso verso la sfera e con la testa chinata in avanti come se fossi stato in trans

 " ora hai capito il perché di tutto quello che hai visto?, ero stanco, le forze mi erano calate e mi sentivo appesantito fisicamente ma ero felice mi sentivo mentalmente preparato a qualsiasi cosa. "Noi non sappiamo da dove viene, i racconti dei nostri antenati narrano che durante una tempesta di meteoriti che li investi' tantissimi anni fa', lascio' il nostro pianeta in ginocchio per la prima volta, durante la violenza della pioggia di massi che piovevano dal cielo ,rimasero nascosti per una giornata intera , era impossibile restare allo scoperto, quando termino' al centro del villaggio apparve , i nostri predecessori all'inizio si spaventarono per la sua presenza ma capirono immediatamente il grande potere che essa aveva conferito in loro solo con la sua presenza e grazie a lei iniziarono il percorso evolutivo che ci ha portato alle nostre conosenze. Venne da allora venerata come se fosse un dono degli Dei e sinceramente credo che possa essere possibile . Adesso e' lei che ci da la possibilità comunque di ricominciare e' lei che ha il potere e ora dobbiamo portarla via", " ma scusa cosa ti impedisce di sistemare tutto e ripartire?", " vedi credo che il suo enorme potere in qualche manier si stia esaurendo, o perlomeno in questa situazione dove i pericoli sono sempre in agguato per proteggerci ha ridotto il suo potere, Antia infatti e' inataccabile dall'esterno grazie a lei", " ma noi siamo pur entrati?", " si ma voi non avevate intenzioni ostili, e lei questo lo sa, noi non possiamo partire se non siamo sicuri di poter andare in un posto dove non vi sono dei pericoli, se Akros finisse in mani sbagliate potrebbe essere la fine e non possiamo permetterci di distruggerla con delle scelte sbagliate" , ero ad un bivio, forse l'occasiona migliore per raccontare a Pikar la verità sulla nostra missione, l'occasione per capire se veramente potevamo portarli con noi e salvare la terra, loro avevano il potere per aiutarci ma non era giusto ingannarli per il nostro scopo, la loro razza era al collasso ma io non potevo mentirgli e sfruttare questa loro debolezza per cinismo. Molto probabilmente la sfera di Akros avrebbe comunque capito ..... "dobbiamo parlare, devi conoscere il vero scopo della nostra missione e se vuoi decidiamo assieme come salvare la vostra razza ma anche la nostra".


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