-Warlock's friend- l.s.

School

Harry sentiva la testa girare e gli occhi pesanti. Delle voci lo circondavano e gli sembrava di avere della terra sotto di sé. Pensò che fosse impossibile visto che era nella sua camera. Probabilmente era l'ennesima volta che si era addormentato con il telefono in mano ed ora la sveglia stava suonando ma lui non riusciva a svegliarsi.

Cercò di aprire gli occhi e alzarsi ma un dolore lancinante alla testa lo fece stendere nuovamente. Sentì dei sussurri.

"Oddio ma allora è vivo."

"Chissà come ha fatto ad arrivare qui." 

"Bho, magari è un infiltrato."

"Dovremmo chiamare il professor Malik."

Aprì piano un occhio e vide un viso con delle squame, girò il viso e vide un ragazzo con dei canini, spostò lo sguardo e vide una ragazza con le ali. Si portò le mani agli occhi e se li stropicciò pensando di star sognando. Sarebbe stato un sogno davvero strano.

"Forza spostatevi, cosa sta succedendo?" una voce raggiunse i ragazzi in cerchio attorno ad Harry che si appoggiò ai gomiti per poter vedere meglio ciò che succedeva attorno a lui. 

Vide apparire un uomo con i capelli corvini vestito di verde e con un mantello nero drappeggiato sulle sue spalle.

"Salve." sorrise il corvino al ragazzo tendendogli una mano "Vogliamo parlare?"

Il riccio annuì prendendo la mano e seguendo l'uomo che nel frattempo dava direttive ai ragazzi attorno a loro "Jaqueline voi andate alla postazione di volo e dire al professor Hemmings di raggiungermi nella sala professori, Jake voi fate lo stesso con il professor Clifford e gli altri mandino i professori alla sala insegnanti."  e così i ragazzi si dileguarono in fretta.

"Professori?" chiese frastornato Harry cercando di capire qualcosa tra gli schiamazzi e le svolte improvvise che faceva l'uomo. 

"Si." non aggiunse altro fino a che non arrivarono davanti alla porta di un castello. Non quella principale ma una a lato più piccola. Il corvino la aprì e si ritrovarono in una sala con un tavolo di legno nero e sedie molto grandi con degli intarsi. Alcune sedie avevano lo spazio un po' sotto le spalle ed Harry si chiese a cosa servissero.

Venne fatto accomodare su una delle sedie e poco dopo la stanza fu invasa da creature di ogni tipo. Avevano squame, ali piumate e da pipistrello , canini affilati, mantelli di diversi colori, orecchie a punta e scaglie come quelle dei draghi.

"Perché ci hai chiamati Zayn?" chiese un ragazzo biondo con le orecchie a punta.

"Per lui." disse indicando Harry.

Gli si avvicinò un uomo con una sorta d'armatura "Perché sei qui e cosa vuoi da noi?!" 

"Calum magari direi di essere più gentile." parlò quello che sembrava un alchimista.

Harry si schiarì la voce e tutti gli prestarono attenzione "Io non so dove sono, semplicemente ero a letto e volevo provare a fare yoga ma all'improvviso non ho più visto nulla e mi sono ritrovato qui." 

Un paio di professori si avvicinarono, tra cui quello che lo aveva salvato dai ragazzi "Avevi mai provato a fare delle magie?" chiese un uomo moro.

"Magie? Direi di no. Voglio dire, conosco Harry Potter ma è una saga in più la magia non esiste." disse guardandosi attorno. Magari però non era così.

Il biondo con le orecchie a punta cominciò a ridere ma dopo un'occhiata di qualcuno smise di ridere e si avvicinò. "Come ti chiami?"

"Harry."

"Ciao Harry, io mi chiamo Niall e sono un elfo della medicina. Non so come tu sia riuscito ad entrare in questa dimensione ma è parallela alla terra e tutti gli esseri che contengono magia in se stessi vengono qui per diventare la migliore versione di sé." 

Il riccio sentiva la testa girare: dimensione parallela? Magia? Elfi? Di che cosa stava parlando?

"Io non...io non capisco. Sono un umano non un elfo, non so come sono arrivato qui."

"Va bene Harry, che ne dici di seguirmi? MI serve solo fare degli esami del sangue e magari mettere qualche fasciatura alla testa...e forse darti delle medicine." aggiunse Niall a bassa voce guardandolo.

"Zayn magari è un mago, perché non presenta nessuna diversità della pelle o delle orecchie..." commentò l'elfo girandogli attorno, poi gli diede una pacca sulle spalle "...niente ali." 

L'uomo che lo aveva accompagnato li raggiunse "Effettivamente hai ragione, prova a portarlo in infermeria, poi vediamo gli esami appena avrai i risultati e solo allora ci prenderemo la briga di insegnargli qualcosa. Se no come da protocollo..." disse rivolto verso a tutti "...tornerà sulla terra e dimenticherà tutto." e vari assensi raggiunsero le orecchie di Harry.  

Poi il corvino si rivolse al ragazzo "I tuoi genitori si preoccuperanno. Dimmi il tuo indirizzo che devo far dimenticare loro della tua esistenza o almeno illuderli che tu sia ancora lì." vide l'umano abbassare la testa e dire "Non c'è problema per loro, anni fa si sono dimenticati della mia esistenza." sentì un sospiro e poi la mano di Niall sul braccio.

"Non preoccuparti di loro, seguimi." e perciò si ritrovò a seguire un elfo tra i corridoi di un castello di una dimensione parallela. Faceva ancora molta fatica a credere a tutto quanto.

Arrivarono davanti ad un muro che Niall spinse e rivelò uno studio medico, con qualche boccetta in più sui muri rispetto a quelli che aveva visto Harry. Lo fece sedere su una sedia che aveva dell'edera che risaliva per le gambe e lo schienale. Gli fece appoggiare il braccio ad una sorta di cuscino e prendendo un ago gli fece un prelievo, poi gli mise un unguento che gli chiuse immediatamente il buchetto fatto dall'ago e si mise in controluce vicino alla finestra.

"Interessante." commentò l'elfo tenendo la boccetta con il sangue di Harry in mano.

"Cosa?" chiese curioso il riccio alzandosi ed avvicinandosi per poter vedere. 

"Se guardi attentamente ci sono quelli che sembrano dei brillantini..." girò la boccetta "...quella è magia. Non si vede benissimo ma probabilmente è perché non avevi mai risvegliato il tuo lato magico prima ed era dormiente."

Harry annuì "E perciò che cosa significa? Dovrò rimanere qui? Come farò a pagare una stanza? Non ho soldi con me non ho nulla." stava cercando di capire come se la sarebbe potuta cavare in un posto del genere.

"Vieni, forse è ora che ti presenti Louis."