ben arrivata a New York Mia...

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Mia comincia a muoversi e a sgranare gli occhi e si sveglia guardandomi.

<< C-c-c-c-celes-ste, m-ma..cos... >>

<< Oddio Mia! sei viva! >>

la abbraccio forte.

<< d-d-dove mi trovo? e-e cosa ci fai qui a Bologna? n-non eri a New York? >>

<< siamo a New York...a casa di un menomato! >>

<< c-c-come s-sono a New York!?>>

sento dei passi e una voce maschile, quella di Roland.

<< Ben svegliata boccoli fucsia>>

dice spostandosi indietro i suoi capelli lunghi, guardandoci con la sua aria da motociclista tosto del sud degli stati uniti che si lava una volta ogni tre anni.

<< d-d-dov'è che ti ho già visto ? hai un volto famigliare ....>>

<< sono Roland Peters e lui è il mio amico Nate Cooper, ti ci abbiamo portato noi fin qui dalla tua amica, non siamo stati carini? >>

dice in tono ironico ridacchiando.

Damon si avvicina a noi con Lucas e Matt.

<< questi due ti hanno ucciso i genitori sotto prescrizione di questo gran coglione! >>

dice Lucas in tono schietto indicando Damon, guardando la mia amica.

Mia al sentire di queste parole va sotto shock, comincia a pensare...e prova a ricordarsi tutto ciò che è successo mettendo a fuoco le immagini.

scoppia a piangere nelle mie braccia.

<< cosa avete fatto ai miei genitori!?>>

<< sono morti nel sonno, non hanno sentito niente tranqui-...>>

interrompo Nate parlandogli sopra.

<< ma voi siete degli psicopatici! ma veramente! adesso sentiamo! come farete a impedirci ad andare dalla polizia a denunciarvi, eh!? >>

borbotto.

<< uno. io sono lo scapolo numero uno di new york, anzi new york si può dire che è mia, due. sono un vampiro mezzo demone con i super poteri e non dormo mai, tre. il traffico della mafia e le attività losche le gestisco io, se provi a dire anche solo una parola farò ritrovare a quel mio carissimo amico di tuo padre la tua testa e quella di Mia dentro al freezer>>

dice Damon in tono arrabbiato avvicinandosi a me.

Mia continua a piangere.

<< come avete fatto a far passare Mia? lei è qua negli states senza visto ora, giusto? >>

<< no, diciamo che le abbiamo fatto un permesso speciale stile Damon Williams, dopotutto ricordati che siamo criminali dai super poteri... >>

<< ah sì? io vedo solo che concentrate tutto il vostro potere su delle ragazzine innocenti, non sembrate tanto minacciosi, tirate fuori le palle e fate vedere ciò che sapete fare...ah no... vero...non sapete fare nulla oltre che a rovinare la vita a me! adesso che la mia amica sta soffrendo dopo che hai fatto uccidere i suoi genitori dai tuoi amici ti senti meglio?>>

Damon ride mentre lecca il sangue dalle mie labbra e subito dopo mi dà un bacio...

<<Oh, è davvero una ragazza sola, proprio come volevo io...>>

La voce di Damon fa le fusa, mentre comincia a baciarmi di nuovo il collo

<<Tu appartieni a me, mia dolce umana...>>

provo a spingere via Damon.

<< Damon lasciami! Siete degli stupidi!>>

Damon dopo questa mia affermazione si ferma.

<< non metterci alla prova ragazzina!...mi stai facendo incazzare! >>

urla Tyler.

<< tyler, lasciale...siete libere di andarvene...Mia non ha bisogno di andare a farsi fare carte o certificati, porta a casa la tua amica, la vedo un po' accaldata... >>

dice Damon in tono calmo ma allo stesso tempo provocatorio e meschino guardandoci.

i suoi amici non riescono a credere alle parole di Damon.

appoggio il mio braccio attorno a Mia facendole strada uscendo dalla casa di Damon.

<< adesso Mia, durante il tragitto, dovremo inventarci una scusa da dire a mio papà sul perché sei qui, ok? >>

<< va bene >>

le lacrime continuano a scenderle dal viso e alcuni passanti ci guardano in maniera strana.

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<< Damon! come mai hai fatto scappare quelle due ragazzine stupide così velocemente eh?! >>

domanda Nate in tono autoritario un po' su di giri.

<< ragazzi... ovviamente io ho un'idea, sto tramando qualcosa e penso che funzionerà! >>

sghignazza.

<< capo cos'ha in mente? >>

domanda Roland.

<< vedrete...vedrete...quella avrà tutto ciò che si merita... è solo questione di tempo>>

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io e Mia raggiungiamo casa e salutiamo mio papà facendo finta di niente provando a fingere il meglio che possiamo.

<< Ciao Mia! Cosa ci fai qui a New York?>>

<< Salve signor Altieri , h-ho perso i genitori, uno psicopatico gli ha uccisi...>>

dice fulminandomi con gli occhi come se fosse colpa mia.

<< oddio mi dispiace! >>

mio papà abbraccia subito la mia migliore amica.

<< Celeste mi ha detto che potevo stare da voi così mi sono fatta un permesso in questi mesi e sono salita su . >>

<< quanto tempo fa è successa questa cosa? >>

domanda mio papà ancora sconvolto.

<< mesi fa hanno ucciso i miei genitori. >>

<< non ci credo...mi dispiace molto...erano brave persone >>

mio papà le appoggia la mano sulla spalla.

<< io adesso devo andare, ho degli affari da sbrigare questa sera , con il papà di Micaela, voi intanto potete stare qui , ordinare qualcosa con il just eat e guardare la TV, Mia fa come se fossi a casa tua...a dopo>>

mio papà esce di casa.

Mia scoppia a piangere abbracciandomi ripensando al trauma vissuto.

<< Guardiamo qualcosa alla tv e non pensarci...so che è difficile...ma ormai ciò che è fatto è fatto...>>

<< vorrei tanto darti la colpa per sentirmi più alleggerita ma è stato tuo papà a parlare a Damon di me, ovviamente lui non sapeva cosa gli frullava nella testa di quello psicopatico...e poi Nate e Roland che lo assecondano uccidendo gente per lui come cagnolini...che schifo...>>

<< lo so...>>

<< comunque se vuoi tornare a Bologna posso ordinarti dei biglietti per un Last Minute>>

<< No...non voglio tornare nella mia casa, voglio stare lontana da quel posto, sono capitate troppe disgrazie...>>

<< vuoi restare qui a New York da me?>>

<< penso sia la cosa migliore da fare per me>>











𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞//𝐚𝐧𝐝𝐫𝐞𝐰 𝐥𝐢𝐧𝐜𝐨𝐥𝐧.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora