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"I got troubled thoughts

And the self-esteem to match

What a catch, what a catch

And all I can think of

Is the way I'm the one

Who charmed the one

Who gave up on you."

-Fall Out Boy, 'What A Catch, Donnie'

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Il sole stava già tramontando quando Luke mi disse che saremmo dovuti tornare all'ospedale.

Gli chiesi perché.

Non disse niente, ma lo seguii senza protestare, di mia spontanea volontà. Perché cominciavo a fidarmi di lui. Perché cominciava a piacermi, nonostante tutto lo strano contesto del tipo tu-sei-un-angelo-e-io-sono-morto.

"Precisamente, quanto ne sai di me?" gli chiesi mentre mi conduceva lungo strade ventose e colorate dal crepuscolo.

"Parecchio. Non tutto quanto." disse conciso.

"Cosa non sai?"

"I tuoi sentimenti. Le tue motivazioni. So tutte le cose che ti sono successe, e so le cose che hai detto ad alta voce. So che la tua canzone preferita è Car Radio dei Twenty One Pilots perché l'hai detto a Michael la settimana scorsa. So che hai fumato una volta, ma hai dovuto smettere perché tossivi troppo, e non ci hai più provato. So che pensi di essere innamorato di Michael, perché quando gli hai detto di essere gay tre mesi fa ti eri preparato per due ore davanti allo specchio, ma non sei riuscito a confessargli i tuoi sentimenti. E so che pensi che Michael ti odi perché sei gay, ma so anche che non è affatto vero. Per tua informazione."

Mi sentii quasi collassare. Smisi per giunta di camminare.

"Per favore non parlarmi di Michael." dissi piano, e la mia voce si spezzò appena, ma Luke sembrò essersene accorto perché si fermò e si voltò.

"Ti rende triste?" chiese ingenuamente. Lo guardai, ma per la prima volta non c'era un velo di sarcasmo nella sua espressione–solo curiosità e confusione.

"Sì." dissi.

"Perché?" chiese, e quando gli lanciai un espressione divertita scrollò le spalle quasi rassegnato. "Non ho molta esperienza con le emozioni di voi umani. Non ho mai avuto motivo di essere triste, o arrabbiato, o innamorato né niente di simile. Per lo più sono piuttosto scocciato o soddisfatto."

"Wow." dissi. "Che schifo."

Fece di nuovo spallucce.

"Dimmi perché. Parlami di Michael."

Mi bloccai e cercai di ricompormi.

"Beh, Michael, Calum ed io siamo amici da tantissimo tempo, ma Michael ed io...beh, voglio un bene dell'anima a Calum, non fraintendermi, ma Michael ed io siamo sempre stati più...legati. Calum è un tipo sportivo, e ha tanti altri buoni amici, invece Michael ed io siamo sempre stati da soli." iniziai a dire. Luke mi ascoltava interessato, bevendo un milkshake apparso dal nulla.

"Quindi quando ho finalmente trovato il coraggio di dirgli che ero gay, mi aspettavo che, che...non lo so. Che non fosse sorpreso. È stato il primo a cui l'ho detto, e mi aspettavo una reazione migliore. E..." mi interruppi, troppo preso da ricordi che non riuscivo nemmeno bene a distinguere, perché per qualche ragione era come se si fossero sbiaditi.

Traduzione; Into the Dark {l.h. + a.i.} || lashton ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora