Chapter 8

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Ieri sono stata al concerto di Marilyn Manson all'Alcatraz (17 giugno 2015, data indimenticabile), quindi se nel capitolo vi ritroverete riferimenti a questa persona, beh, sapete il motivo. Buona lettura, people, e scusate se non aggiorno da un secolo ma voglio che questa storia sia bella, quindi mi sto impegnando davvero tanto. E poi vorrei precisare una cosa: NON sono una directioner, semplicemente mi piace scrivere storie e come personaggi uso componenti dei One Direction perché sono esteticamente belli e non lo nego, e mi ispirano idee per storie. Solo questo, io sono una metallara/punk (?) e ascolto metal, goth, punk, rock e grunge, non boy band.

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‡ manson's girl ‡

"E questa notte dormite bene riposatevi, chi lo sa cosa potrebbe attendervi domani. Magari il giorno più bello della vostra vita."

Cit.

La luce fioca proveniente dalla finestra della stanza mi fa aprire inevitabilmente gli occhi.
La prima domenica qua a Boston. Afferro il telecomando per accendere la televisione, giusto per avere del sottofondo che sostituisca questo silenzio angosciante. É in questi momenti che mi manca Alison, ma pensare che tra una settimana verrà qua a trovarmi per passare del tempo insieme mi rende davvero felice. A proposito, é da troppo tempo che non la sento, meglio chiamarla.
"Zoe, buongiorno." Mi risponde prontamente con tono assonnato, effettivamente é po' presto.
"Ciao, Ali. Dormivi?"
Lei mugula qualcosa in risposta, quindi lo prendo per un sì. Quanto puó essere pigra quella ragazza. Insomma, io alla sua età spaccherei il mondo, non sembra che abbia ventun'anni, sembra una novantenne certe volte.
"Con Harry tutto bene ieri sera?" A quelle parole ritorno alla realtà, pensando ai momenti che ho passato con quello strano ragazzo la sera precendente e un sorriso si fa spazio sul mio viso. Perché questo gesto involontario?
"Sì, davvero bene."
Lei ridacchia. "Sta dormendo lì?"
Io quasi mi strozzo con il mio stesso fiato. "Cosa? No, Alison!" Lei inizia a ridere più forte mormorando poi un "sto scherzando".
"Oggi hai programmi, signorina Zoe?"
"No, a dire il vero. Te?"
"Credo che andró dagli altri e poi troviamo qualcosa da fare. Non esci con il tuo principino?"
Io ridacchio. "Non penso, oggi non voglio avere programmi."
Restiamo a parlare ancora per un po' riattaccando poco dopo dato che lei doveva uscire. Io decido di stare su da quel letto, ho bisogno di una doccia. Beh, in realtà la considero più come una scusa, quella vasca é la mia rovina, con quell'idromassaggio.. e poi cosa ho scoperto? Che c'é lo stereo! Cioé, posso mettere sia la radio che i CD. É il paradiso. Dopo essermi alzata, aver rifatto il letto e aperto le finestre per dare luce alla casa, prendo la biancheria intima pulita e dei vestiti per uscire. Entro in bagno chiudendomi la porta dietro le spalle accendendo lo stereo, fortunatamente ho molte canzoni sul mio mp3, così lo collego a quell'apparecchio e selezione una canzone, Coma White di Marilyn Manson, é rilassante e autodistruttiva, la adoro.

***

Mi vesto in poco tempo, oggi é una bella giornata per questo mi metto un vestito leggero. Prendo la borsa con le solite cose fondamentali, occhiali da sole ed esco. Intanto che cammino per raggiungere il mio amato Starbucks ricevo un messaggio. É Jess.

*Immagino che Styles ti abbia stregata con il suo fascino.*

*Jess, evita.*

*Ahah, eh dai si fa per parlare. Tutto bene? Cosa fai oggi?*

*Sì, tutto bene. Oggi non ho alcun impegno.*

*Bene, ora sì. Dammi il tempo di uscire da Starbucks e passo a prenderti.*

*Io sto venendo a fare colazione lì. Aspettami che arrivo.*

Tempo dieci minuti che la raggiungo da Starbucks, prendo il mio frappuccino e mi siedo accanto a lei in un tavolino di fuori.
"Ora," Prende un sorso della sua bevanda. "mi devi raccontare tutto. E per tutto intendo proprio tutto"
Lei mi fa sorridere sempre, ha davvero un'influenza positiva nella mia vita.
La guardo mentre lei fa lo stesso con quei suoi occhioni curiosi, ma mai quanto quelli di Harry. I suoi sembra che vogliano leggerti dentro, capire ogni cosa che ti é successa. Harry é Harry. "Non pensi siano cose un po' private?" Le domando cercando di persuaderla, ma fallisco miseramente. Questa ragazza é instancabile, peró é anche vero che parlare con qualcuno di quello che é successo magari puó essere uno sfogo. "Sono stata davvero bene, Jess. Lui é stato gentilissimo, mi ha fatto sentire a mio agio sempre, é piacevole parlare con lui e in più mi fa stare tranquilla. Penso che tu ormai abbia capito quanta fatica faccio a stare in mezzo alla gente senza sentirmi a disagio, ma con lui é diverso, é sempre accomodante e rispetta questi miei sbalzi d'umore che fanno girare la testa anche a me. Mi fa sentire..."
Provo a cercare l'aggettivo adatto, e alla fine lo trovo. "Protetta." Concludo infine. Lei mi sorride soddisfatta.
"Credo che Liam abbia vinto la scommessa." Quel suo commento mi fa ridere di gusto ripensando al patto fatto tra me e Liam poco dopo esserci conosciuti.
"Non essere così affrettata, non stiamo insieme."
Il mio cellulare non le da tempo di rispondermi, perché mi arriva un messaggio.

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