Chapter 4

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"Credi che sia facile? Credi che sia semplice? Vai a farti fottere!"

-Vasco Rossi.

Giornata importante questa!

Sono particolarmente euforica questa mattina. Saranno anche le sette di mattina, ma oggi é il giorno che segnerà definitivamente il mio cambiamento.

Sto in piedi dal letto con un sorriso stampato in volto. Apro le finestre della camera e intanto mi vesto, dei jeans neri come le All Star e una maglietta bianca che scende su una spalla con delle fantasie colorate. Vado in bagno lavandomi la faccia e i denti e truccandomi un po'. Mi pettino i capelli e vado in cucina a prepararmi la colazione. Intanto accendo la tv e mi metto a mangiare, solo del bacon, delle uova e il succo.

Si fanno le otto meno un quarto e decido di prendere il telefono con le cuffie e uscire di casa. Non vedo l'ora di vedere come sarà il capo, spero una brava persona e gentile, ma visto il carattere di John suo figlio non puó essere da meno. In circa cinque minuti arrivo al Coffee Express, voglio presentarmi con qualche minuto di anticipo appunto per fare bella figura. Entro facendo suonare la campanellina alla porta d'ingresso e mi ritrovo il locale vuoto dove ad accogliermi c'é solo un ragazzo davanti alla macchina dei caffé, sarà sicuramente il proprietario.

"Buongiorno, sono Zoe, signore" dico educatamente andando verso il bancone. Si gira un ragazzo molto alto, dai capelli corti e castani, gli occhi scuri e un sorriso molto rassicurante.

"Zoe?" Mi domanda e io annuisco immediatamente.

"Finalmente ci conosciamo! Io sono Liam, il proprietario di questa baracca" si presenta porgendomi la mano che io stringo.

"Piacere, Zoe White"

"Bene, cinque minuti di anticipo, continua così e fidati che avrai presto una promozione" scherza lui, e fa ridere anche me.

"Ti ha già spiegato tutto Jess?" Annuisco di nuovo.

"Perfetto, questa é la tua divisa, il tuo primo giorno di lavoro inizierà tra tre, due...uno!" A quelle parole inizia a correre verso la porta per girare il cartellino con su scritto 'open' e mi fa ridere intanto che mi preparo un caffé per me e Liam.

"Ci vorranno dieci minuti prima che arrivino i primi clienti. Intanto dimmi qualcosa di te" si siede su uno degli sgabelli e mi guarda mentre gli porgo un caffé e lo raggiungo sedendomi accanto a lui anch'io con il mio caffé.

"Non ho molto da dire, solo che vivevo a Miami dentro ad un istituto lasciando lì la mia unica amica, Alison. Non sopportavo più quella situazione e quindi ho deciso di seguire i miei sogni, cioé vivere qua a Boston" spiego tranquillamente senza entrare nei particolari, per quello c'é tempo e non mi sento pronta raccontare proprio tutto tutto oggi.

"Ohw, e i tuoi genitori?"

Appunto.

"Un giorno ti parleró di tutto, ho solo bisogno di prendere fiducia"

"Sì, hai ragione, sono stato troppo affrettato"

"Non fa niente, quando sarà il momento te ne parleró, anche perché so che senza Alison qua avró bisogno di un'altra persona con cui parlare di ció, ma non voglio far pesare niente a nessuno"

"Tranquilla, non pesi affatto" mi dice poi lui.

"Ma parlando d'altro, ora tocca a te dire qualcosa" devio discorso io.

"Sono trentenne depresso con una ragazza che é la migliore del mondo" mi metto ridere rumorosamente.

"E chi sarebbe la fortunata, signor Payne?" Domando ritornando seria.

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