🫐 Capitolo 1 🫐

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|| Jinhi ||

Mi suonò la sveglia. Mi dovetti svegliare perché oggi era cominciata un'altra settimana di tortura.
Mi alzai dal letto, andai in bagno a lavarmi e quando finii indossai l'uniforme scolastica.

Scesi giù in cucina per fare colazione. Mangiai le mie fette biscottate con la marmellata alle ciliegie e quando finii, misi le scarpe. Indossai lo zaino e salutai i miei genitori che stavano per andare a lavoro.

«Stai attenta!» Mi esclamarono dopo che uscii di casa.
Loro non sapevano completamente che c'era questo ragazzo con i suoi fantastici amichetti che si prendevano gioco di me, so benissimo che potrebbe preoccuparsi fin troppo.
Quindi ho sempre evitato di parlargliene anche se è una cosa sbagliatissima.

Presi la mia bici e feci strada per andare a scuola.
Quando arrivai, la posai al suo posto e misi il lucchetto con la password.
Entrai a scuola e mi diressi velocemente in classe.

Suonò la campanella dopo dieci minuti e tutti cominciarono a correre verso le proprie aule.
Quando anche Jeno si andò a sedere al suo posto, il professore entrò subito dopo di lui.
Fece l'appello e cominciammo la lezione.

Per fortuna il ragazzo non è seduto accanto a me, dietro o davanti... è dall'altra parte della stanza. Altrimenti significava insulti anche durante le lezioni.
Anche se due volte al mese i prof ci facevano cambiare di posto, lui veniva prima di me all'appello facendo Lee di cognome, quindi io potevo poi scegliermi un altro posto tranquillamente. Anche se a lui sarebbe piaciuto disturbarmi.

Finita questa lezione arrivò il professore di matematica dicendoci di una verifica a sorpresa. Fortunatamente ero comunque preparata perché era da tanto che non ne faceva una e dato che si stava avvicinando la fine della scuola avevo ripassato tutto per bene.

Io sono una tra le più brave di questo istituto, intervengo solo quando vengo interpellata. Sono molto amata dai professori anche perché mi faccio sempre i fatti miei e sto sempre in disparte senza farmi condizionare dagli altri.

Non mi sono mai candidata come rappresentate d'istituto o di classe, perché sapevo che non sarei stata mai in grado di organizzare le cose.
E poi chi mi voterebbe? Nessuno, quindi ho sempre evitato.

[...]

Si conclusero le ore scolastiche e finalmente si poté andare in mensa, anche se c'era sempre quello/a che preferiva andarsene direttamente a casa. Forse facevano veramente la miglior cosa.

Presi tutto ciò che mi andava di mangiare, ovvero poco e niente, ma quando stavo per dirigermi verso un tavolo qualunque e il più libero che c'era, qualcuno mi mise il piede davanti facendomi cadere per terra.

Tutti gli studenti avevano lo sguardo fisso su di me perché il botto rimbombò in quella sala. Sentivo chi ridacchiava.
«Jinhi eccoti-» la mia migliore amica vedendomi per terra tutta sporca corse subito verso di me. Avevavo la testa abbassata.
I miei occhi stavano per scoppiare, volevo piangere in quel momento, ma non davanti a tutti. Sarebbe stato troppo vergognoso a parte già la figura di merda fatta.

Quando alzai lo sguardo, incrociai quello di Jeno. Fu lui.
Lo vidi sorridere e indovinate con chi era? Con la sua fidanzata e il resto del gruppo.
«Perché...» gli dissi con la voce tremolante.
Non riuscivo quasi più a parlare a causa del nodo alla gola.
Egli fece spallucce e se ne andò con gli altri a mangiare sorridendo.

La mia migliore amica mi aiutò ad alzarmi e vidi gli altri che molto probabilmente sparlavano di me.
Tanto per concludere in bellezza la sua ragazza tornò da me e mi gettò una bottiglietta d'acqua addosso.
Serrai le labbra e decisi direttamente di andarmene a casa lasciando Lia seduta sola mentre mi vedeva scappare da quell'inferno.

Pedalai il più veloce che potevo e quando finalmente raggiunsi la mia meta, salii immediatamente in bagno sbattendo la porta e chiudendola a chiave. Scoppiai in lacrime buttandomi per terra.
Fortunatamente i miei non erano a casa, quindi non avevano visto e sentito nulla.

Mentre mi lavavo mi arrivavano chiamate e messaggi da parte di Lia.
Non potevo e non volevo risponderle. Non ne avevo il coraggio.
Misi direttamente il piangiama quando finii e andai in camera mia per cominciare i compiti il più seranamente possibile cercando di dimenticare di tutto ciò che accadde qualche ora prima, anche se difficile.

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→ Suvvia Jeno... Non si fanno queste cose!
Scusate... Comunque benvenuti in questa mia nuova fanfiction, spero vi sia piaciuto almeno il primo capitolo e che continueranno a piacervi anche gli altri, eh nulla.
I love y'all!!💜

▪︎ Publication date: ²⁰²³.⁰⁹.²¹
▪︎ Publication time: 00:11
▪︎ Written: 🌷ℒ𝒾𝓁𝓎 🌺

sᴇᴄᴏɴᴅ ᴄʜᴀɴᴄᴇ ;; ʟᴇᴇ ᴊᴇɴᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora