🫐 Capitolo 20 🫐

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|| Terza persona POV. ||

L'estate passò infretta per Jinhi, ma per Jeno che usciva di casa solo per provare ad incontrarla, no.
Eh bene sì, usciva solo per vedere se la incontrava, ma nulla.
Sembrava proprio che il destino in quei due mesi di Luglio e Agosto, non volesse farli incontrare.

Arrivò il momento di preparare le valigie per l'indomani che sarebbero andati all'università e Jeno era più che disperato. Sembrava quasi depresso.
«Tranquillo Jeno. Vi incontrerete di certo. Hai detto tu stesso che anche lei ha deciso di continuare la scuola, magari-»
«Smettila. Quante probabilità ci saranno che si sia iscritta nella mia stessa università? Direi proprio uno su un milione!» esclamai.

«Ma io non intendevo questo» disse la più grande ridacchiando.
«Ah...»
«Ti volevo semplicemente dire che magari lei si pentirà di non averti voluto ascoltare» continuò a ridere.
«Smettila mamma... è comunque improbabile...»
«Hai pensato tu quella cosa?»
«Sì... non so perché..»

«Vabbè, non pensarci più. Dormi che dopo aver preparato queste valigie sarai stanchissimo come lo sono io... Domani è il giorno in cui ti accompagneremo in quella fantastica struttura. Può darsi che incontrerai una migliore di lei»
«EH?! MA CHE DICI!»
«Calmati, stavo solo scherzando» riprese a ridere.
«Aish...»
«Dai, adesso dormi»
Diede la buonanotte al figlio ed egli ricambiò.

Il giorno dopo si svegliò prima della sveglia. Era eccitato del fatto che avrebbe finalmente cominciato il suo percorso da studente universitario. Almeno più o meno... perché dovevano ancora dare le chievi e le stanze ufficiali per i dormitori.

Una volta arrivati si salutò con i genitori e loro si misero a piangere.
«Stai attento e avvisami di tutto!» gli disse la madre.
«Vedrai che ti troverai bene» continuò il padre.
«Ci mancherai tanto»
«Anche voi, mamma» le rispose Jeno.

Finalmente se ne andarono e Jeno potè visitare per bene il campus.
Era grandissimo e bellissimo.
Qualcuno però gli saltò addosso mentre lui ammirava ancora la bellezza della scuola.
«Ma che ca-»
«Tranquillo Jeno, sono io, il tuo compagno di banco, non mi riconosci?»
Jeno riuscì a girarsi e ne rimase sorpreso.

«Anche tu qui?»
«Bhe... sì»
«Non pensavo ti fossi iscritto all'università»
«Per il lavoro che voglio fare è meglio che io continui a studiare»
«Cosa vorresti fare?»
«Educatore di animali.»
«Quindi questa scuola ha anche questo indirizzo?»
«Proprio così. E indovina un po'?» gli lasciò la suspanse.

«Che c'è»
«Sarò in classe con quella noiosissima di Yoo Jinhi, te la ricordi, no?»
«Aspetta... cosa?»
«Già. Che palle. Dopo averla sopportata alle superiori, anche qui. Ptf.» sbuffò egli.
«NON STARAI MICA SCHERZANDO, VERO?»
«No, perché dovrei mentirti. Anche lei sogna di diventare un'educatrice di animali. Glielo sentii dire una volta mentre parlava con il preside»

«Non ci sto credendo- VABBÈ FORSE È IL MOMENTO DI ANDARE IN SALA COMUNE. IL PRESIDE CI STARÀ ASPETTANDO PER PARLARCI MEGLIO DELLA SCUOLA E SULLE REGOLE. ANDIAMO NO? A CHI ASPETTI?!»
Il ragazzo prese per il polso il compagno e lo trascino in sala comune.

«Jeno, ma che ti prende?»
«Shh, ascoltiamo il discorso che siamo anzi arrivati in ritardo e adesso ci tocca rimanere alzati.» gli sussurò.
L'altro sbuffò un'altra volta e roteò occhi incrociando le braccia.

Mentre il preside stava spiegando tutto, Jeno non faceva altro che guardare tra gli altri studenti per provare a capire se vedeva Jinhi nei dintorni.
Mentre lui era così concentrato, il preside interruppe il proprio discorso.
«Oh, signorina Yoo Jinhi, benvenuta in questa scuola! Prego, venga avanti» disse sorridente.

Jeno sentendo quel nome si irrigidì e subito tutti la guardarono.
Ormai lei era conosciuta come tra le migliori studentesse. Si applicava moltissimo nello studio e per questo riuscì ad entrare subito in questa università.
Tutti gli fecero l'applauso ma Jeno non faceva altro che guardarla fisso senza distoglierle lo sguardo di dosso.

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sᴇᴄᴏɴᴅ ᴄʜᴀɴᴄᴇ ;; ʟᴇᴇ ᴊᴇɴᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora