🫐 Capitolo 5 🫐

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|| Jinhi ||

...

«Lasciami, io non c'entro nulla... è stato lui!»
«Ma non farmi ridere, lui ama me. E dimmi, sei stata tu a dirgli che lo uso? Come ti permetti? Tu non mi farai mai lasciare con lui, non ci riuscirai mai. È così ingenuo quel ragazzo. A meno che tu riesca a far innamorare Jeno di te, ma credimi... è impossibile con una...» si interruppe e mi guardò da cima a fondo schifata «sfigata come te.» ridacchiò e mi spinse di nuovo facendomi sbattere al muro.

Gemetti per il dolore causato alla spalla che avevo sbatutto.
La vidi avvicinarsi, volevo andarmene ma caddi per terra perdendo completamente l'equilibrio.
Mi alzò la testa e mi sussurrò all'orecchio.
«Non avvicinarti mai più a lui, che ti sia chiaro. Non devi neanche parlargli e gardarlo.»

Mi fece camminare nonostante non avessi la forza e mi sbatté la testa su una delle porte dei bagni.
Se ne andò e mi lasciò per terra quasi priva di sensi.
Scoppiai a piangere e dopo pochissimo qualcuno entrò vedendomi in quelle condizioni.

«Oddio, che ti è successo!» mi esclamò cominciando a panicare. «Ti prego rispondimi, dimmi che riesci a capire ancora quello che ti sto dicendo- ehm, quanti sono?» disse facendomi un numero con le dita.
Era un sette ma io non riuscivo a parlare bene.

«Ti esce sangue dal naso e dalla testa, dobbiamo per forza andare in infermeria-»
«S-sto b-bene...» feci una piccola pausa. «Tranquillo, n-non preoccuparti p-per me...» forzai un sorriso ma con scarsi risultati.
«Ma che stai dicendo! Stai in condizioni pessime! Non dirmi che è stata quella ragazza che uscì pochi minuti fa correndo.»

Non risposi e mi prese in braccio.
Sentimmo correre nel corridoio e altri due spuntarono.
«Jinhi tutto ok- OH SANTO CIELO!» esclamò indietreggiando per la "sorpresa" che non si aspettava. «È STATO LUI A RIDURTI IN QUESTE CONDIZIONI?!» continuò avvicinandosi al tipo.

«Cosa? NO! Giuro che non c'entro nulla! Sentivo rumori provenire da qui e quindi son venuto a controllare quando l'ho vista per terra debole. Io sono il rappresentante d'istituto, come potrei farle una cosa del genere. Sarà stata sicuramente quella ragazza che è uscita prima che io entrassi, come si chiama... ehm... Karina! Ecco.»

«Quella ragazza si è superata.» disse Lia.
Ero contenta di vederla ma non sembrava da come ero ridotta.

|| Jeno ||

Quando vidi Jinhi in quelle condizioni rimasi abbastanza sconvolto. Non riuscivo a dire nemmeno mezza parola.
Quando sentii dire a quel ragazzo che fu la mia fidanzata ad averla ridotta così non volevo crederci.

«Sentite... adesso io la porto in infermeria, voi potreste avvisare i suoi genitori?-»
«Vi prego i miei genitori no!-» esclamò per poi toccarsi la testa per il forte dolore.
«Jinhi non puoi continuare così.» mi disse Lia. «Adesso io e Jeno andiamo a chiamarli» mi prese nuovamente per il polso e andammo in segreteria.

|| Jinhi ||

Non riuscivo a credere che anche Jeno si fosse presentato, ma sicuramente non penso proprio per sapere come stavo... molto probabilmente lo aveva costretto Lia a seguirlo.

Comunque sia, quel ragazzo mi porto in infermeria prendendomi a mo' di sposa e rimase con me fino a quando gli infermieri mi aiutarono.
Quando vennero i miei genitori, li vidi con l'affanno perché molto probabilmente avevano corso per venire a vedermi.
Dal loro volto si vedeva abbastanza che erano più che preoccupati.

«Tesoro, Jinhi, come stai? Perché non ci hai mai detto che sei sempre stata presa di mira!» dissero entrambi.
Si avvicinarono a me e avevano le lacrime agli occhi. Poco ci mancava e piangevano.
Mi voltai lo sguardo e non risposi.
Poco dopo arrivarono di nuovo anche Jeno e Lia.

«Perdonatemi... ma non ne ho mai avuto il coraggio... solo Lia sapeva di questa cosa...» risposi senza emozioni.
«Avremo potuto aiutarti!» esclamarono insieme.
«Mamma, papà... per favore...» gli dissi.
Stavo per cominciare a piangere nuovamente.

«Bene... adesso vi lasciamo un po' soli» disse il ragazzo che mi aiutò.
«No, per favore» gli dissi afferrandolo per il polso.
«Tranquilla, sarò qui dietro ad aspettarti. Quando usciranno entrerò di nuovo, non preoccuparti» mi rispose.
Annuii tristemente e uscì dalla stanza lasciandomi con i miei genitori che subito dopo piansero prendendomi le mani.

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→ Questo capitolo era tra le bozze e ho voluto aggiustarlo per pubblicarlo adesso dato che sono in treno per tornare a casa e quindi mi son passata il tempo. I love y'all💜

sᴇᴄᴏɴᴅ ᴄʜᴀɴᴄᴇ ;; ʟᴇᴇ ᴊᴇɴᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora