Capitolo 4 - Addio

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Flora's pov

Sono passate due settimane da quando Bloom e io abbiamo sconfitto quelle creature, non abbiamo detto niente a nessuno, non mi sono confidata nemmeno con Helia, anche se è un ragazzo buono e gentile non credo che capirebbe. «Allora Flora, ti sei ambientata ad Alfea»

«Si! Tu, Bloom e Sky siete simpaticissimi, sicuramente più dei miei vecchi compagni di scuola!» arrivammo davanti al grigio edificio di Alfea, davanti all'entrata c'erano Bloom e Sky che sembravano presi da una discussione molto accesa. «Quindi è davvero questo quello che vuoi?» Bloom cominciò a piangere, che cosa le aveva fatto Sky? «Non voglio ma ho dei doveri...» si giustificò il fidanzato. «Sei una persona senza spina dorsale!» mi avvicinai a lei che mi abbracciò. «Bloom che è successo?» mi spezzava il cuore vederla così triste. «Sky... suo padre vuole fargli cambiare scuola... dovrà andare in un'accademia privata per diventare un uomo d'affari.» Ricambiai l'abbraccio. Helia si diresse verso Sky «Sei solo un riccone codardo!» Sky si avvicinò a lui. «Credi che mi diverta?» il biondo lo prese per la maglietta. «La mia vita non è solo divertimento e sfarzo! Ho doveri e responsabilità!» il giovane dai capelli lunghi cominciò a ridere. «Ma per favore! Sei solo lo zerbino di tuo padre!» s'interruppe per un attimo per poi continuare «Piantare la tua fidanzata così? E tu saresti un vero uomo?» Sky era palesemente furibondo, guardò Helia per un momento e gli diede un pugno in faccia. «E va bene!» Helia si riprese, si sistemò i lunghi capelli neri e cercò di ragionare con lui. «Stai calmo, sappiamo entrambi che quello che dico è la verità, non c'è bisogno di arrivare alle mani.»

«Io credo che ce ne sia bisogno invece!»

«Come vuoi tu...» il ragazzo sferrò un calcio allo stomaco «Ripeto: non c'è alcun bisogno di arrivare alle mani, io sto solo dicendo la verità e tu dovresti avere la maturità di accettarla.»

«Per te è facile parlare...» Sky si mise le mani sulla pancia cercando di riprendersi, si sgranchì le nocche e mollò un montante a Helia. Non andava assolutamente bene, qualcuno avrebbe dovuto separarli ma come avremmo potuto fare? Avrei potuto usare i miei poteri senza farmi notare ma non c'erano piante lì vicino. I due stavano continuando a darsele di santa ragione, mi guardai intorno e forse trovai la soluzione. C'era un'erbaccia che spuntava vicino a loro, avrei potuta usarla a mio vantaggio. Puntai con il dito l'erbaccia che cominciò ad allungarsi e cercai di dirigerla dove volevo. I due erano talmente presi che non si accorsero di nulla, era la mia occasione! «Ouch!» I due persero l'equilibrio. «Hey! Che state facendo voi due?» un prof aveva assistito alla scena e li scortò nell'ufficio del preside. Noi non sapevamo che fare, misi una mano sulla spalla di Bloom e cercai di consolarla. «Bloom se hai bisogno di qualcosa...»

«No... Andiamo in classe che è meglio...» la sua voce era un misto tra freddezza e tristezza, come se cercasse di non dare peso alla questione. La giornata continuò in modo apparentemente normale ma Alfea oggi risultava più grigia e fredda del solito. «Ti va di andare a prendere un gelato dopo?» Non ricevetti alcuna risposta. «Bloom ti farebbe stare meglio...»

«Hai idea di come mi senta?» la sua voce era carica di rabbia e gli occhi azzurri mi guardavano iraconda. «Uno dei miei migliori amici se ne andrà!» mi sentivo in colpa, forse stavo provando a risolvere un problema complesso in modo semplice. «Bloom...»

«No, scusa Flora, mi sono comportata male, non hai nessuna colpa tu...» Non sapevo che cosa fare, forse in questi casi è meglio non fare nulla.

Il Drago e il Fiore - Bloom x FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora