Capitolo 13 La fenice d'ombra

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Bloom's POV

Che noia! La solita giornata di scuola, con i soliti professori che spiegavano le solite noiose materie. Che barba! Fortunatamente era venerdì, io e Flora quel giorno saremmo andate a fare un picnic. Solo ero un po' preoccupata per lei, dopo l'ultimo combattimento era svenuta. Fortunatamente ero riuscita a battere la strega e ci eravamo messe in salvo ma non ero sicura si fosse ripresa del tutto. «Flora, ti senti bene?»

«Bloom, è la terza volta che me lo chiedi oggi. Sto alla grande, non ti devi assolutamente preoccupare.» la fissai per un attimo. «Appena mi sentirò male te lo dirò.» questo mi rassicurò, le strinsi la mano accertandomi che non ci fosse nessuno in strada e ci avviammo. Il parco era bellissimo, forse per una volta avremmo vissuto una giornata tranquilla, stendemmo la tovaglia, e sedermi sedute vicino a un albero, nessuno ci avrebbe disturbato quel giorno, o almeno così credevo. «Hey, piccioncine!» Non riuscivo a crederci, erano le streghe! Digrignai i denti «Non ne avete ancora abbastanza?» Ero stufa e carica si rabbia verso quelle tre. «Stai calma, il nostro capo vuole parlarti.» Il loro capo, volevano dire Lord Darkar? «GYAOH!» Uno stridio acuto ruppe il silenzio e poi lo vidi. Stava planando privo di ogni grazia ma dotato di un'incredibile forza distruttiva. Una creatura simile a una fenice dalla corporatura esile, potrei anche osare dire scheletrica. Coperto da un'armatura cremisi atterrò a pochi centimetri da noi. Prese forma umanoide, i suoi occhi brillavano di un rosso acceso «Sono Lord Darkar, molto piacere.»

«Che cosa vuoi?» cercai di darmi tono ma in realtà stavo tremando. «Che ne dici di passare dalla nostra parte?» Lo guardai incredulo, allarmi con lui? «Ci sarebbe pure posto per la tua fidanzata, che ne dici?» Sembrava uno di quei venditori che parlavano bene del loro prodotto ma che non riuscivano essere convincenti. «Non mi unirò mai a un essere che porta solo caos e distruzione con sé.».cercai di sembrare quanto più coraggiosa e determinata possibile. «È la tua risposta definitiva?»

«Si.» Darkar ci squadrò per qualche secondo poi si rivolse alle streghe. «Lasciateci soli, questa battaglia è tra me e loro.» Le ragazze si allontanarono. Sentivo tensione nell'aria, il vento soffiava e muoveva le foglie degli alberi, la calma prima della tempesta. «Preparatevi ad andare incontro alla vostra fine!» la creatura assunse la forma di fenice, si librò in aria e atterrò in picchiata su di noi. «Attenta!» mi lancia verso Flora e la spinsi lontano da quel mostro. Stava volando a pochi centimetri da terra e dopo aver lanciato un grido che avrebbe fatto tremare l'intero universo la fenice scheletrica era pronta a tornare alla carica. Non avevo la più pallida idea di che cosa fare, l'unica alternativa era scappare a gambe levate nella speranza che non ci raggiungesse. Presi Flora per mano e cominciammo a correre disperatamente per il parco. Darkar era una furia distruttiva, qualunque ostacolo incontrasse lui lo avrebbe abbattuto senza mostrare alcuna pietà. Alberi, panchine, fontane, nulla era al sicuro dalla sua furia. La situazione era disperata ma non sapevamo come reagire. Darkar fece quello che più temevo: si avvicinò a Flora e la strinse con i suoi artigli affilati come rasoi «Lasciami!» Lei continuava disperata a dimenarsi tra le grinfie di quel mostro color cremisi. «Te lo chiedo un'altra volta: ti vuoi unire a noi?»

Ora non ci vedevo più dalla rabbia «Non avresti dovuto farlo...» Non avevo più alcun controllo sulle mie azioni, ora solo la furia cieca mi avrebbe guidata in quella battaglia decisiva. «Io ti distruggerò Darkar, Fosse l'ultima cosa che faccio!»

«Io sono Lord Darkar, la fenice d'ombra! Come credi di potermi fermare!» Strinsi i pugni «Io sono Bloom, la fata della Fiamma del Drago! Ho sconfitto le tre streghe e farò lo stesso con te! » La fenice d'ombra si scagliò verso di me ma non sarei scappata. Stava accelerando, ora o mai più. Corai verso do lui e mi aggrappai alla sua testa. «Lasciami stupida fata!»

«Dov'è finita la tua arroganza?» Mi arrampicai sul suo dorso e decisi che mi sarei presa una piccola rivincita per tutto il male che lui aveva provocato insieme alle streghe. Cominciai a sferrargli una raffica di colpi, doveva pagare per quello che aveva fatto. «Pietà! Ti prego!» Faceva tanto il gradasso ma senza l'aiuto delle streghe era debole. Gli coprì gli occhi e cominciò a volare alla cieca. «Sei impazzita? Ci schianteremo tutti!»

«Non preoccuparti, io e Flora possiamo reggere l'impatto, ma tu?» Il mostro impattò con il terreno e noi ruzzolammo a terra. Ci rialzammo, Darkar era tornato alla forma umanoide «Voi...» Flora mosse un braccio e legò il nemico facendo crescere a dismisura i fili d'erba. Era fatta, avevamo vinto o almeno così noi pensavamo. I suoi occhi rossi risplendettero dandomi brividi. Con un poco sforzo si liberò e si avvicinò minacciosamente verso Flora. «Ne ho abbastanza di voi due! Vi credete forti solo perché avete vinto qualche scaramuccia!» Flora cominciò a tremare dalla paura. «Noi... noi ti sconfiggeremo!» stava provando a intimidirlo senza successo, si sentiva troppo il terrore che la stava attanagliando nella sua voce. Era a pochi centimetri dal suo volto quel mostro, il suo ghigno era tutt'altro che rassicurante, sembrava una quelle di persone che volevano fare del male agli altri unicamente per divertimento. «Non ti avvicinare!» I ciuffi d'erba crebbero nuovamente, colpirono Darkar e lo respinsero, scaraventandolo contro un albero. Flora cambiò improvvisamente stato d'animo, come se una nuova forza e determinazione l'animassero. «Questo mondo non è sicuramente perfetto ma è comunque bellissimo e non ho alcuna intenzione di lasciartelo distruggere!» L'essere era indebolito, non poteva trasformarsi nella fenice d'ombra ma non era ancora del tutto inoffensivo. Non potendo cambiare forma si gettò verso di noi cercò di sferrare un pugno a Flora che riuscì a scansare con velocità. Gli diedi un calcio allo stomaco e lo respinsi, mentre dolorante si teneva le mani sulla pancia. «Com'è possibile? Io sono Lord Darkar...» rimase in silenzio per qualche secondo, poi riprese il suo discorso. «Io sono la fenice d'ombra! Ho messo in ginocchio Magix! Non posso perdere contro due semplici fate!»

«Flora a te l'onore!»

«Molto volentieri!» Flora alzò il braccio e i ciuffi d'erba lo immobilizzarono nuovamente. «No, no, no!» Era disperato, si era divertito a tormentare questo mondo ma ora sarebbe arrivata la sua fine. «Darkar, hai perso!» Lo guardai con disprezzo. «Ti prego...» Scagliai un ultimo colpo, la Fiamma del Drago aveva ormai eliminato la fenice d'ombra.

Il Drago e il Fiore - Bloom x FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora