POV'S DAE
avevo venti quattro anni quando andai in Italia per lavoro, si avvocato.
la piccola ed ingenua katia non ricorda nulla ma io so tutto nei dettagli.
ero in questo grande grattacielo e dovetti lavorare ad un caso dove nella difesa c'era lei, katia.
restai in Italia per un mese, me ne sono approfittato.
in questo grande grattacielo di avvocati c'erano anche delle semplici ma comode stanze dato che molte persone venivano da lontano, come me e katia.
anche se eravamo contro io e katia eravamo molto amici e andavamo d'accordo.
facevamo ovviamente tutto di nascosto nelle nostre stanze perché sennò credevano che ci stessimo mettendo d'accordo.
era la fine della seconda settimana e il processo era quasi finito.
ero in camera di katia e stavamo ridendo e scherzando come due ventenni e poco più quando bussano alla porta, andammo nel panico perché comunque siamo due avvocati contrari.
"corri dentro l'armadio presto" bisbigliò lei indicandomi l'armadio della stanza.
mi ero intrufolato dentro l'armadio e stavo trattenendo le risate.
ma queste risate durarono per poco.
avevo sentito una voce maschile aprire la porta e urlare "amore mio".
e subito dopo anche katia.
crack.
il mio cuore si era rotto a quella frase.
si, mi piaceva katia.
era una ragazza bellissima, capelli a caschetto ricci e biondi, con occhi marroni scuri, magra e abbastanza alta.
la amavo anzi la amo.
c'era anche un loro amico quel giorno, era proprio lui, marco, è da lì che l'ho conobbi.
dopo un po sono usciti dalla stanza per andare in un bar, i due fidanzati, e narco è restato in stanza.
esco dall'armadio, non riuscivo più a starci.
"oddio" urlò sobbalzando steso nel letto.
"shh" mi avvicinai a lui steso nel letto.
"giuro che non sono quel che credi, sono l'avvocato opposto e mi sono nascosto perché non potremmo stare insieme io e katia" bisbigliai.
"o-okay, tranquillo" balbettò ancora per lo spavento.
mi sedetti sul letto e cominciai a parlare.
"da quanto sono fidanzati?"
"cinque anni, ma che ti interessa?" rispose arrogante lui.
"nah nulla" dissi.
"ti piace katia vero?" mi domandò.
"si" risposi schietto.
ci conoscemmo un po e scoprì che abita a seoul e ci lavora, ci scambiammo i numeri e me ne ritornai in stanza.
erano passati diccianove anni da quel giorno ed io e marco diventammo amici stretti e tutti e due avevamo lo stesso obbiettivo, ceh in realtà solo io.
"allora, ti pago mezzo milione se mi aiuti a farlo, ci stai?" domandai a marco.
"ci sto amico" sorrise e poi anche io soddisfatto.
l'obbiettivo era semplice con un informatico professionista, marco, come amico della vittima.
si, l'obbiettivo era uccidere l'uomo, l'uomo di troppo.
STAI LEGGENDO
fuga d'amore || park jimin
Fanfictionti sei appena trasferita con tua madre a seul con il suo nuovo fidanzato dae e il tuo inaspettato fratellastro jimin...