✨— ESME —✨
Filai in bagno, agitata. Il cuore selvaggio che aumentava l'andatura mentre Andres mi lasciò e andò al balcone.
Mi aggrappai al lavandino, sforzandomi di ricordare. Sollevai il vestito fino a poco sopra la vita e scovai la cicatrice più grave che avevo. Stava sull'addome ed era lunga circa cinque centimetri. Era ancora ben visibile sebbene fossero passati anni. Sei, per l'esattezza.
Era il mio diciottesimo e di quel giorno non ricordavo granché a parte la preoccupazione dei medici che credevano non c'avrei fatta, le sirene dell'ambulanza e l'auto scura che veniva verso di me. Era sera tardi e i lampioni illuminavano appena. Io, May e un altro paio di amiche eravamo appena uscite da un locale dopo aver festeggiato. Mio padre voleva vendetta per quel delinquente, ma le autorità non l'hanno mai trovato perché scappato.
Mi concentrai un momento e ricordai un altro particolare: i suoi occhi grigi, riflessi dai fari accesi.
Presi un bel respiro e tornai in camera. Lo raggiunsi e non appena mi sentii arrivare, parlò. «Hai intenzione di denunciarmi ora che sai la verità?» domando freddo.
Feci ancora un passo avanti e anche se sapessi benissimo che ero ciò che avrei dovuto fare a quel punto, una parte di me decise che era la cosa sbagliata. In fondo, pure io avevo le mie colpe per quello che mi era successo.
Avevo bevuto un po' troppo e fuori dal bar, traballavo. Non mi rendevo conto di ciò che facendo perciò sono finita in mezzo alla strada senza prestare attenzione.
«No» risposi piano.
Lui allora si volse, alzando un sopracciglio. «Esme. Ti ho quasi uccisa.»
«Lo so, ma non è stata solo colpa tua» accennai un sorriso per rassicurarlo e poi andai verso il letto per dormire.Dopo qualche minuto, lui mi imitò e richiamò all'attenzione sfiorandomi il braccio.
Mi girai guardandolo interrogativa.
«So che mi consideri un spregiudicato, ma io non sono così. Posso giurartelo.»Dissi di si con la testa. Non ne conoscevo il motivo, ma sapevo che Andres Riva non era solo la maschera che indossava ogni giorno per apparire in pubblico sempre entusiasta.
Dentro se teneva demoni, forse persino più grandi e forti di lui stesso.
Nascondeva la sua umanità in gesti gentili di cui solo poche persone s'accorgevano, come la donazione all'Africa, rendendo migliore il mondo nel suo piccolo.
Io amavo questo lato di lui...
«Ti credo» affermai seria. Fu sorpreso dalle mie parole, ma ringraziò ugualmente baciandomi le mani. Poi si sistemò dalla sua parte e finalmente, dormimmo.
*
La mattina dopo come sempre ci preparammo e scendemmo per la colazione. Io con la testa leggermente tra le nuvole per l'insonnia.
Ultimamente non dormivo abbastanza ore perché fossi riposata. E poi, pensavo ancora alle parole di Alexio.
Mi chiesi se Riva da me volesse solo il perdono per ciò che era accaduto così da sentirsi in pace e se fosse stato quello il motivo che lo ha cambiato.
Qualcosa però non mi tornava, non mi pareva abbastanza come spiegazione dal momento che comunque neanche ci conoscevamo al tempo.
«Buenos días a todos!» Hernández arrivò con l'energia di sempre. «Oggi è il giorno decisivo. La gara inizierà alle 9:30 se non ci sono intoppi quali ritardi o personale non ancora sul percorso. Comunque, date il meglio ragazzi, dobbiamo dimostrare che siamo degni di partecipare e di meritarci il posto nel team di ProEnergy.»
«Io ci sono!»

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𝑪𝑹𝑨𝑺𝑯 1 | Errore di Percorso
Aksiyonℛ𝒶𝒸𝒾𝓃𝑔 ℛ𝑜𝓂𝒶𝓃𝒸𝑒 ❤️🔥💫 VOLUME 1 della Dilogia "CRASH" Andres Riva è un noto pilota automobilistico, merito del talento innato che lo accompagna fin da ragazzo. La sua vita è fatta di sfarzo, vittorie e piaceri...tutto questo però non semb...