Nel pomeriggio del giorno dopo, mia madre stranamente era in casa, ed io non tolleravo la sua presenza, non tolleravo di stare in casa. Mi sentivo nervoso ed incazzato . Mi sentivo terribilmente cupo e spento.
Non che gli altri giorni fossi il massimo della solarità.Ma dopo aver scoperto " quella cosa" su mia madre mi sentivo ancora più giù di morale. Non saprò mai spiegare cosa provavo. Forse la parola che più si avvicinava al mio stato d'animo era... Tradito !
Mi vibró la tasca, mentre camminavo a piedi verso in paese, erano circa le quattro e mezza del pomeriggio, il sole si sentiva forte sbattere sulla testa. Non c'era un filo di aria fresca a smorzare quell'afa. Avevo deciso io di uscire a quell'ora con quelle temperature, solo per allontanarmi da casa . Dopo gli esami, il caldo in Paese si era fatto rovente all'improvviso, come se l'inferno fosse salito in superficie, insieme ai suoi demoni.
Presi il cell dalla tasca, e lessi sul display Rudy ( ovviamente , se ve lo foste dimenticato era il mio unico amico .)
"Pronto R-R-Ru?" Risposi in modo seccato. Lo ero davvero. Avrei voluto solo essere lasciato in pace da tutti.
"Amico Mio bello!!!Dove sei ? A casa non ci sei!" Il suo umore era troppo allegro per fare pandan con il mio.
"Si Rudy quando uno non è a casa, è fu-fu-fuori." Risposi acidamente . "Dimmi ch-ch-che c'è!" Continuai a essere sempre più antipatico. Forse volevo mi chiudesse il cell in faccia .Forse volevo solo un altro motivo in più per essere arrabbiato con il mondo.
"Ehi, Manu.. datti una calmata, ok?" Lo avevo fatto irritare. Forse volevo proprio questo. Che tutti mi odiassero. Anche l'unico amico che avevo.
"volevo solo dirti che i miei mi hanno regalato un motorino per la promozione! Un motorino Cazzo ! Quello che volevo io !! Ti vengo a prendere e andiamo a fare un giro ?!" Sembrava mi stesse quasi supplicando.Voleva a tutti i costi condividere con me il suo momento di gioia, parlava senza prendere fiato, tanta era la sua contentezza.
Aveva chiamato la persona sbagliata perché non riuscivo a provare altro che rancore e invidia.
E mi facevo ancora più schifo per questo ." Tanti Au-Au-Auguri!!!" E chiusi il cell. Quello che Rudy sentì dopo il mio Tanti Auguri sarà stato solo
- Tu-Tu-Tu- Forse avrebbe potuto pensare che fossi ancora io che parlavo . Ah. Ah. Almeno mi era rimasta un briciolo di autoironia.C'è a chi, dopo gli esami andati benissimo, viene regalato il motorino che desiderava, e a chi viene regalata la consapevolezza che il Preside si scopa la mamma.
Continuai a camminare, iniziavo a sudare come un cammello nel deserto. Il cell mi vibró in tasca altre due o tre volte, non lo presi neppure in mano per guardare chi fosse .
Forse perché la curiosità non era eccessiva visto che potevano essere solo due persone. Rudy o mia madre. Per il resto il mio cell non squillava mai.Stavo attraversando il Ponte, quando sentii per la seconda volta quel ronzio nelle orecchie che avevo sentito sull'autobus . Quei sussurri.
Dinuovo tremai, mi venne la pelle d'oca. Ricordo di essermi fermato, più o meno al centro del Ponte, di essermi appoggiato con la schiena sudata ad una delle colonne di cemento.
Sentii quei sussurri più forti, sembrava come una preghiera o un canto religioso, sembrava provenire da molto lontano eppure lo sentivo nella mia testa.Iniziai a domandarmi il perché di quei rumori, anche la prima volta mi trovavo sul Ponte ? Non me lo ricordavo, in quel momento.
Prese tutto un senso solo in seguito.Mi girava la testa, mi resi conto di respirare a fatica, annaspai,cercando aria. Ma faceva caldo, troppo caldo. Quei rumori continuavano a crescere di intensità, mi portai le dita alle tempie e premetti forte, come se ci potesse essere un interruttore per spegnere quel frastuono nella mia testa.
Ma quel sussurrare aumentava, lo sentii più forte ed intenso tanto da riuscire a percepire delle parole:- ANIMA MIA-
Riuscii a distinguerle in mezzo a quel vociferare sommosso. ANIMA MIA.Che cazzo significava ? E perché stava succedendo anche questo proprio a me ?
Ricordo di aver provato sensazioni contrastanti. Di paura, di rabbia, di confusione. Di pace assoluta.
Vi potrà sembrare assurdo.Non so davvero come riuscire a spiegarlo bene ma ci proverò .
Quei rumori dentro la mia testa mi facevano cacare sotto dalla paura , al tempo stesso mi trasmettevano anche una sensazione mai provata prima. Un presentimento, una vaga percezione di cosa stava per accadere, questo mi terrorizzava, ma al tempo stesso dentro mi sentivo in pace. Così, come non mi ero mai sentito. In pace con me stesso .La paura, comunque, in quell'attimo, ebbe la meglio sulla pace interna.
Mi misi a correre come un atleta dei cento metri, senza badare alle macchine e a quanto vicino loro stavo andando, perché avevo gli occhi chiusi.
Sentii solo i loro clacson suonare un paio di volte, ma non aprii lo stesso gli occhi. Quando giunsi alla fine del Ponte i sussurri cessarono di colpo. Finiti. Interrotti. Come se non ci fossero mai stati davvero.In quel momento, non mi resi conto che fosse proprio il Ponte a trasmettermi quei suoni. Altrimenti sarei tornato indietro per avere una dimostrazione, una prova.
Ma come vi ho detto, lo capii solo dopo ciò che mi successe.
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Il Ponte Parlante
ParanormalEsistono luoghi nel mondo, dove si mescolano mistero e fede, per chi ne abbia. Dove il paranormale trova vita li dove forse qualcuno ha trovato la morte.