I.
Non mi resi conto quanto tempo avevo trascorso dentro la biblioteca, perché non presi mai il cellulare il mano per controllare che ore fossero. So solo che quando ne uscii era buio fuori.
Avevo preso un libro di cui, ricordo, mi aveva affascinato particolarmente la copertina. Raffigurava un bambino sull'orlo di un cornicione di un palazzo con le braccia aperte come se stesse per lanciarsi, pensando di poter volare. Si intitolava The End. Mi incuriosì il vedere scritto Fine in una copertina di un libro. Come se l'inizio di un qualcosa potesse essere anche a suo modo la fine di altro.Quando richiusi quel libro ero arrivato a pag. 76, mi ripromisi di tornare al più presto a finirlo, mi era piaciuto davvero tanto. Non potevo sapere che sarebbe stato davvero un The End per me, perché fu l'ultimo libro che lessi. Almeno il ragazzo che ero, come voi mi avete conosciuto.
Ma capirete meglio più avanti.
Mi avventurai verso casa, ma quella volta non feci la
Strada che avevo fatto all'andata, quindi non attraversai il Ponte, feci un'altra strada alternativa. Non per scelta calcolata, fu una cosa d'impulso più che altro.
Presi il cellulare dalla tasca ricordandomi di dover richiamare mia madre e Rudy. Il display segnava le 19.26. Ero stato in biblioteca tre ore. Chiamai prima Rudy, squilló tanto, prima che partisse la segreteria telefonica. Mia madre non la chiamai, ormai stavo tornando a casa. Da lei.Passai quindi al centro del Paese, tagliando per la Piazza centrale. C'era abbastanza confusione, gente seduta nei tavolini della gelateria ICE-LOVE, altra sulle panchine, altra ancora passeggiava a chiacchierava, c'era anche un gruppo di ragazzi della mia età davanti il bar-sala giochi POLDO.
Immaginai che potevano esserci anche i bulli. Avevo il terrore di incontrarli. Letteralmente il terrore . Non mi vergognavo ad ammetterlo. Erano stati bocciati per
"colpa mia". Non sapevo come poterli evitare per sempre, in un Paese così piccolo, ma dovevo provarci almeno più a lungo possibile. Sperando si sarebbero dimenticati, di me,un giorno.Feci due passi in dietro e voltai a destra, andando verso un viottolo in mezzo alle case antiche del Paese. Anche questa strada portava a casa mia, avrei allungato solo qualche metro in più.
Mentre camminavo con una mano sfioravo le mura in pietra delle case, sentendo sotto le dita il fresco umido del muschio.
Ad un certo punto, intravidi in lontananza due figure in penombra appoggiate entrambe sul muro di una casa. Cercai di vedere meglio ma la luce dei lampioni dentro quel viottolo arrivava fioca e lontana.Stavo quasi passando accanto a quelle figure quando notai che erano una sull'altra, avvinghiati stretti. Una era di certo una ragazza, con dei lunghi capelli. Stavano limonando in modo cosi irruente da non accorgersi neanche della mia presenza.
Ormai non potevo tornare indietro, non avrei voluto disturbare, ma avevo fatto tanta strada fin lì e volevo solo arrivare a casa, per di più avevo fretta di andare in bagno.Abbassai la testa, in segno di rispetto per la coppietta che limonava allegramente, in modo da non passare per un guardone o un impiccione. Passai davanti a loro camminando rapidamente, quando stavo quasi per sparire nella penombra lontano dalla vista dei due, mi sentii chiamare "Ehiii Amico Mio bello !!"
II.
Sotto il portone di casa, mi accorsi di non avere con me le chiavi . Così suonai nel campanello De Nobili ma nessuno aprì. Chiamai mia mamma al telefono ma non rispose. Forse era stato meglio accettare l'invito di Rudy ad unirmi a lui e la sua nuova fidanzata, molto meno immaginaria ora, a prendere un gelato. Ma l'idea non mi entusiasmava.
Mi sentivo stranito da quell'incontro, come se avessi avuto la consapevolezza di aver perso L'unico amico che avevo. Ma quando era successo poi ? Quando erano passati dal " prestami una penna" al " mettimi la lingua in bocca"?
Sapevo che lo avrei perso. Non mi aveva neanche risposto alla chiamata perché era con lei.
Sarebbe andata così ne ero sicuro . E non c'entrava niente il mio solito pessimismo. Era un dato di fatto.Avrebbe iniziato a uscire più con lei, ed io per quanto avrei potuto fare il terzo incomodo ? Ero sicuro che mi avrebbe bidonato per andare con Valentina al cinema a vedere roba da femmine, a fare shopping al centro commerciale, a mangiare al Mc Donald's il mc flurry con le smarties come lo prendevamo sempre noi.
Piano piano la nostra amicizia sarebbe finita. Si sarebbe sciolta lentamente come quelle smarties nel gelato del Mc . Rovinata per sempre, da una coda di cavallo bionda.
Mi sedetti sul gradino del portone di ferro di casa mia. Attesi che mia madre mi richiamasse o tornasse a casa.
Cercai un gioco sul cellulare, quello in cui si doveva costruire una città, e mentre ero intento a sviluppare il progetto per un nuovo palazzo, mi colpì in pieno sulla fronte qualcosa, mi sembra fosse una pietra, con una forza tale da farmi sbattere la testa contro il portone di ferro e lasciarmi stordito per un paio di minuti.Quando la mia vista offuscata, dalla botta e dal sangue che mi colava dalla ferita sugli occhi, inizió a tornare dinuovo nitida li vidi . Erano Ubaldo e Luca, dall'altra parte del marciapiede che ridevano e mi indicavano.
" Dai chiama a mammina ora, così diamo una botta pure a lei ..!" e si piegarono ridendo e tenendosi la pancia.Avrei voluto alzarmi e scaraventarmi contro quei due pezzi di merda e ammazzarli di botte. Ma oltre che sapevo di non averne le forze, credo mi mancasse proprio il coraggio. Gli risposi con il dito medio alzato . Lasciandolo così per un po', a mezz'aria. Uno stupido dito medio.
Loro due per tutta risposta si sbellicarono dalle risate e si buttarono pacche sulle spalle a vicenda per quanto stavano ridendo a crepapelle. " Nooo, ti prego non fare così Topo di fogna che ci metti paura!!!!"
Sentivo il sangue continuare a colarmi nel viso, e nelle vene lo sentivo bollire dalla rabbia e dall'umiliazione . Che bruciava come acido.
Delle gocce mi sporcarono la maglietta e i pantaloni.Mi facevo pena. Ero solo un patetico sfigato. In quel momento ricordo di aver pensato che poteva bastare così per me.
Poteva essere The End.Ciao a tutti 👋
Non so quanti di voi trovino il personaggio di Manu troppo malinconico , pessimista e chiuso in se stesso ?
Sicuramente lo è. Ma quanti ragazzi nella realtà vittime di bullismo sono così e vengono allontanati e non aiutati ?La storia continua.... E il mistero del Ponte sta per arrivare ✨✨✨⬇️
STAI LEGGENDO
Il Ponte Parlante
FantastiqueEsistono luoghi nel mondo, dove si mescolano mistero e fede, per chi ne abbia. Dove il paranormale trova vita li dove forse qualcuno ha trovato la morte.