"Invito"per un Party al Molo

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Era il 4 luglio, stavo leccando un gelato al cocco all'ICE-LOVE con Rudy e Valentina ( ero finito a fare il terzo incomodo, non mi ero sbagliato) era la nostra prima uscita in tre. Non fu piacevole, ma neanche così terribile come mi aspettavo. Valentina era carina, dolce ed educata. Anche se in passato era stata amica di Ubaldo e Luca non aveva niente a che fare con loro. Lei quando le dissi perché era loro amica mi corresse dicendomi che gli amici sono altri, che lei non li aveva mai reputati ne amici ne bravi ragazzi. Scoprii che aveva un debole per i secchioni. A quanto pare era pazza di Rudy da più di un anno, aveva passato un estate intera a scrivere di lui sul diario e a parlarne con le amiche del campus estivo. Si vergognava troppo, mi disse, di avvicinarsi e parlargli. Incredibile.

Quindi quell'estate scoprii che prendere una pietra in fronte faceva molto più male di quanto si può immaginare, scoprii che Rudy aveva avuto un amore immaginario del tutto ricambiato. E che ero rimasto il
solo e unico sfigato.

Provai una puntina di gelosia per Rudy, scusate se ve lo confesso, so che non avrei dovuto. Lui era il mio migliore amico ed io dovevo essere felice per lui. Ma, vedete, il fatto è che, avevo paura che sarei davvero rimasto solo. E non sapevo se ce l'avrei fatta ad affrontare tutto quello schifo. Mi toccai la fronte a malapena con le dita, nel punto dove mi aveva colpito la pietra o quello che era stato, mi era venuto un bernoccolo e un livido viola scuro. Faceva male. Sopratutto dentro.

Rudy e Valentina avevano preteso delle spiegazioni a riguardo, che avevo congedato con il classico - ho sbattuto nello spigolo del mobile- arricchendo il racconto con qualche dettaglio per renderlo più credibile, ed ero riuscito a convincerli.

A mia mamma invece, avevo detto che ero caduto con Rudy mentre facevamo un giro per provare il suo motorino nuovo. Speravo non si sarebbero incontrati almeno per un po' , viste le versioni differenti.

Non me la sentii di confessare la verità. Fin ora, dirla, mi aveva portato solo ad attirare ancora di più l'attenzione su di me.

Ed era quello che volevo meno.

Ed inoltre, mi vergognavo come un ladro, perché non avevo saputo reagire neanche questa volta. Volevo solo dimenticare, sperando mi avrebbero lasciato in pace. Sperando che si fossero tolti " la pietra" dalla scarpa. Per l'appunto.
Ma loro erano stati bocciati. Quella era stata una pillola che non scendeva giù facilmente.

-" Amico, stasera c'è una piccolo party qui al Molo, non ho intenzione di stare due ore a pregarti, noi ci andremo, e per noi intendo tu compreso."
Mi schiacció l'occhio come per dire ok? Siamo intesi, amico ?

Ma io davvero non ero dell'umore adatto ad un party . Inoltre non sapevo quanta gente e che tipo di gente ci avrei incontrato dentro.
" Quando dici pi-pi-picco-picco-piccolo party che intend-intend-i? Ero veramente curioso di saperlo.

" Piccolo davvero , una cosa tranquilla, organizza la sorella di Valentina. Va al liceo , non fanno entrare i bambini come noi ma per Valentina e noi due faranno un'eccezione." Mi toccó la guancia e mi sussurró
" non ce la possiamo perdere quest' occasione dai ! Non ci hanno mai invitato a nessuna festa"
il suo tono era speranzoso e supplichevole. Ci voleva proprio andare.

" sai.. in real-real-realtà Rudy, non ci-ci-ci hanno invitati neanche a quest-quest-questa!"

Ridemmo insieme, rise anche Valentina. Ormai era parte del gruppo. vabbè del duo. Quindi eravamo diventati un trio. Ok lo dovevo accettare. E lo feci.

Non sapevo ancora quanto poco mi restava per affannarmi con questi inutili problemi. Se lo avessi saputo, non avrei perso il mio tempo a provare rabbia , rancore o disgusto per me stesso.

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