Capitolo nove

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James ovviamente non era distratto. Irwin pensava che lo fosse la maggior parte delle volte, ma tendeva a notare dettagli che gli altri tralasciavano, soprattutto quando riguardavano il suo partner. E mentre tutti pensavano che il professor Bèchalot si fosse incantato a guardare il professor Marbelwing, come quest'ultimo si era assicurato di fargli pensare, James si era reso conto che qualcosa non andasse in Irwin.

Il re si era completamente immobilizzato, aveva cominciato a tremare come se sentisse freddo (nessuno degli alunni era abbastanza vicino da poter notare questo dettaglio, fortunatamente) e poi era rinsavito tutto d'un colpo. James purtroppo sapeva di cosa si trattasse, ma aveva solo bisogno della conferma da parte di Irwin.

"Cosa è successo prima?" Decise di chiedere, mentre Sara e Leo massacravano completamente il dialogo tra Briseide ed Achille, spintonando il braccio di Irwin con il gomito. I ragazzi erano troppo assorti nel fare completamente schifo a recitare per notare che i loro due professori stessero discutendo.

"Huh?" Irwin scosse la testa, chiaramente di nuovo perso tra i suoi pensieri, come se fosse stato svegliato da un brutto sogno. "Niente, perché? Testa tra le nuvole."

"Riconosco i segni di una visione quando li vedo." Lo ammonì James, assicurandosi si rifilargli la peggiore occhiataccia tra le occhiatacce. "E questa era anche una di quelle brutte, è vero? Tremavi come una foglia." James poggiò una mano su quella ingioiellata del re, che sbuffò e si ritrasse.

Irwin si morse un labbro. Non voleva farlo spaventare per una stupida visione. Già qualche tempo prima lo aveva reso nervoso rivelandogli la visione di suo zio Nestor che gli diceva che James sarebbe morto a causa sua, figuriamoci ora se gli avesse raccontato di aver sentito una voce familiare ma che non riusciva a collegare a nessun volto.

James sospirò. "Se non me ne parli non possiamo affrontarla, Irwin..." sussurrò dolcemente. "Sai che con me puoi parlare di tutto. E non mi piace vederti così preoccupato... lascia che io ti aiuti."

Irwin conosceva bene James. Anche se gli avesse detto nuovamente di no, il ragazzo sarebbe tornato alla carica molto presto e non avrebbe desistito fino a che non avrebbe conseguito il suo obbiettivo. Ed Irwin non era proprio dell'umore giusto per litigare di nuovo, così, a malincuore, decise di raccontargli tutto.

Alla fine del breve racconto, James sospirò. "La Guaritrice." Ripetè, perplesso, massaggiandosi il mento con due dita. "Sono sicuro di averlo sentito da qualche parte ma non riesco a ricordare dove e da chi, soprattutto."

Irwin scrollò le spalle. "La voce era familiare, ma non riuscivo a collegarla a nessun volto. Non so se ha senso."

"No, ho capito che intendi: hai una specie di vuoto." Intuì James, facendolo annuire. "Senti, Irwin, io ti direi per ora di concentrarci solo sul nostro spettacolo e sul riparare i portali. Poi ti prometto che cercheremo di capire meglio di questa Guaritrice, o quello che è." Quando Irwin annuì, con la faccia di chi non era sicuro al cento per cento ma che era visibilmente più tranquillo, James fece andare l'occhio sul foglio delle iscrizioni e cinguettò quando vide chi sarebbero stati i prossimi a fare l'audizione in coppia: Daniel ed Oliver. "Fantastici, ragazzi, vi faremo sapere." Mentì, depennando completamente Sarah e Leo dalla lista dei possibili candidati. Irwin gli scoccò un'occhiataccia e li inserì tra le comparse. James roteò gli occhi. "Daniel ed Oliver?" Chiamò, emozionato. "Tocca a voi!"

"Oh, ne vedremo delle belle qui..." gli sussurrò Irwin, mentre osservava i due salire sul palco e recitare la scena dove Achille veniva a sapere della morte del suo amato.

Alla fine della breve e splendida scenetta, la stanza era in completo silenzio. Nessuno osava fiatare perché avevano paura di rovinare quella bolla che si era formata tra i due attori. Daniel sembrava come se recitasse da tutta la vita, e la parte del protagonista gli calzava a pennello (beh, ovviamente: James l'aveva scritta pensando a lui), mentre Oliver era praticamente nato per stare sul palcoscenico: se in classe era silenzioso e timido, sul palco era un fenomeno. E, inoltre, i due avevano una chimica che non era passata inosservata a nessuno.

La Guaritrice Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 2- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora