Capitolo quattordici

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Quando James si svegliò, poco dopo, trovò soltanto Irwin sul divano con lui. Stava tenendo la testa poggiata sul suo ventre, mentre quello stava guardando un programma in televisione. "Ehm- ciao." Sussurrò, cercando di attirare la sua attenzione, la voce ancora roca a causa delle urla di poco prima.

Irwin sembrò sorpreso dal vederlo sveglio. "Dormito bene?" James annuì e si mise seduto, mentre Irwin spense la tv, evidentemente prevedendo che James avrebbe avuto delle domande.

Infatti, James si schiarì la gola. "Dove- dove sono i ragazzi?" Nel soggiorno c'erano solamente loro due, e la casa era decisamente troppo silenziosa.

Irwin scrollò le spalle. "A fare la spesa."

"E i mocciosi?"

Prima ancora che Irwin potesse rispondergli, Oliver fece il suo ingresso nella stanza, ovviamente seguito da Daniel, che però era stranamente accigliato. "Si è svegliato!" Esclamò, sorridendo a trentadue denti.

"Dammi del tu, moccioso." Gracchiò James, mettendosi seduto. "Mi hai appena salvato la vita."

Oliver sorrise mentre si sedeva sulla poltrona davanti al divano dove c'erano Irwin e James. "Immagino abbiate tante domande." Presuppose, sorrise.

Daniel fece una risata decisamente molto falsa. "Ma davvero, Sherlock Holmes? Come ci sei arrivato?"

Oliver strinse le labbra, dispiaciuto. "Non essere arrabbiato con me, Danny. Come l'avresti presa se ti avessi confessato di punto in bianco di provenire da Alvagar?"

"Abbastanza bene visto che ho familiarizzato con il futuro re consorte, il re, e i loro amici." Il biondo sbuffò, girandosi dall'altra parte. "E poi, come sapevi che avresti dovuto portare i tuoi libri di magia?"

"Ho semplicemente preso il borsone sbagliato." Oliver si grattò la testa, imbarazzato.

"È incredibile: non avevo per niente percepito la tua magia." Osservò Irwin, scioccato, cercando di spezzare la tensione tra i due.

Oliver sorrise. "Sono bravo a nasconderla. Invece ho subito capito che creatura fosse lei, professor Bèchalot. O dovrei chiamarla Sire?" Domandò, esibendosi in un inchino, prima che Irwin lo interrompesse, facendo roteare gli occhi.

"James ti ha già detto come devi riferirti a noi, Oliver." Sorrise bonariamente. "Ora però voglio sapere una cosa: che creatura sei?"

"Ha detto di essere mezza fata e mezza strega." Spiegò Daniel, stringendosi nelle spalle, gli occhi ancora accigliati. "Qualsiasi cosa significhi."

"Significa che," Oliver gli scoccò un'occhiata supplichevole. Avrebbe voluto dirgli la verità molto tempo prima, ma aveva sempre avuto paura della sua reazione, visto chi fosse suo zio. "Mia mamma è una fata, quindi posso volare e curare le persone e la natura, mentre mio padre è una strega bianca, quindi ho anche gli stessi poteri di Irwin."

"Woah, fico!" Esclamò James, stupito. "E come mai sei qui ad Alvagar?"

Oliver si strinse nelle spalle. "I miei sono dei ricercatori magici e quindi sono sempre fuori per lavoro. Ad Alvagar mi annoiavo e ho deciso di trasferirmi qui." Guardò verso Danny, sperando in una qualche reazione positiva da parte sua, ma l'umano era rimasto accigliato.

"Già. Fico." Disse, chiaramente sarcastico. "Soprattutto la parte in cui mi menti per un anno intero!"

"Tuo zio caccia le creature magiche!" Disse quello, esasperato.

"Ed io no! Ti avevo già detto di essere molto aperto riguardo la magia e tu-," Danny cacciò indietro le lacrime. James non potè fare a meno di essere dispiaciuto per il ragazzino.

La Guaritrice Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 2- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora