Capitolo 5: Come ai vecchi tempi

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<<L'ascensore dovrebbe essere qui>>

Affermò il demone

<<Sì, adesso lo materializzo.>>

Muriel fece un leggero cenno con la mano e si sentì il tintinnio del loro lift. Le porte si aprirono e rivelarono un ascensore lucido argentato.
Castiel fermò i compagni dall'entrare

<<Crowley, fermo.>>

Il demone si girò verso Castiel che toccò la sua spalla, questa azione fece in modo che l'aspetto di Crowley potesse sembrare più "angelico"

<<Ehi, non guardarmi così. L'ultima volta che lo hai fatto tu hai fatto un casino...>>

***

La scrivania di Aziraphale era diversa dalle altre: si era creato un computer terrestre ed una cornice, nella quale non aveva messo ancora nessuna foto.
Di punto in bianco nella sua testa vennero proiettate delle parole canticchiate da due voci femminili, entrambe all'unisono raccontavano di degli eventi passati che si sentiva lo riguardassero:
"look into his angeleyes one look and you're hypnotized he'll take your heart and you must pay the price..."
Come con Gabriele, la cancellazione della memoria non aveva agito in modo "completo", quindi, ogni tanto se ci si sforzava nel pensare a qualcosa riguardo alle memorie passate accadeva: ma con difficoltà ci si poteva ricordare di essi.

<<Ugh... keep thinking... 'bout his angeleyes...>>

***

L'ascensore si chiuse, e cominciò a salire.
Continuava, e continuava, come se ci mettesse un'eternità: ma per fortuna le creature celesti e infernali percepiscono il tempo umano in modo diverso.

***

Si spostò davanti alla vetrata del paradiso che permette di vedere tutto il mondo e quello che sta accadendo.
A New York c'era il solito trambusto mattutino, ma per fortuna molti turisti si svegliavano intorno a mezzogiorno. L'arcangelo spostò poi il suo sguardo su Londra: in quel periodo faceva molto più caldo di tutte le estati scorse, così l'angelo prese la decisione di sistemare il casino del riscaldamento globale, anche se sarebbe stato come un buco nell'acqua dati i futuri probabili tentativi dei demoni. Azraphel scostò gli occhi verso un quartiere molto affollato, di una bellezza inspiegabile: Soho. Si spostò in seguito verso il globo, a pochi metri celesti da lui, e ingrandì una parte del quartiere che gli sembrava molto famigliare, c'era un negozio di vinili molto vintage, un negozio di musica, un ristorante molto elegante fatto con uno stile che voleva ricordare le terrazze di Parigi, uno strano negozio di stregoneria, una caffetteria molto bizzarra tutta dipinta di blu, ed infine, una libreria piena di prime edizioni, anche se solo le seconde potevano essere acquistate. In quel momento nella sua testa venne proiettata una discussione, probabilmente della sua vita passata, con l'arcangelo precedente a lui. Fu a quel punto che sentì l'ascensore di tramite aprirsi facendo un tintinnio, ed ignorando il suo vecchio ricordo si diresse verso il lift

<<Aziraphale!>> Lo chiamò Michele

<<Tranquilla Michele... vado io.>>

<<Hm...>>

Appena davanti all'ascensore c'erano tre creature celesti, o così sembrava.

<<C'è qualcosa di sbagliato, in voi...>>

<<Sì tesoro, hai ragione, ma non c'è tempo: devi venire con noi! Loro ti hanno mentito e fatto il lavaggio del cervello!>>

Crowley aveva preparato quella benedetta (o dannata) frase per ben 5 giorni, ovvero il tempo che ci impiegò il lift ad arrivare fino al paradiso.
Castiel e Muriel presero per le braccia l'arcangelo

Non Dimenticarti Di Me | Good OmensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora