Capitolo Uno

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Un anno prima.

Quella mattina il cielo era coperto, nonostante si trovassero a giugno inoltrato. Tom se ne stava in macchina con una sigaretta tra le dita, ad alleviare l'attesa snervante. Si chiedeva, come ogni mattina, per quale motivo suo fratello impiegasse così tanto a prepararsi.

-Eccomi.- un raggiante Bill aveva fatto la sua entrata e si era seduto sul sedile del passeggero.

-Siamo in ritardo come al solito- rispose Tom, girando la chiave per mettere in moto.

Quella mattina non era di buon umore e non ne comprendeva il motivo. Aveva dato, alla fine, la colpa al fatto che non aveva la benché minima voglia di mettere piede in sala registrazione.

Premette l'acceleratore, infilandosi nel traffico scorrevole. Durante il tragitto, l'unico a parlare fu Bill, il quale sfoderò una quantità così vasta di argomenti e idee per il nuovo album, da portare Tom a preferire di gran lunga una giornata piena di interviste. Lo aveva talmente sfinito che, a un certo punto, aveva smesso di ascoltarlo e probabilmente se ne accorse, perché si zittì fino al loro arrivo.

Quando varcarono l'entrata dell'edificio, a Tom venne voglia di risalire in macchina e tornare a casa, ma non appena si voltò per rispondere a una domanda di Bill, il suo sguardo cadde su di lei.

Ellie era lì dalla sera precedente, indossava ancora il suo vestito nero elegante e i capelli scuri le ricadevano morbidi sulla schiena. Sembrava radiante, come sempre, ma c'era qualcosa di diverso in lei quella mattina. Aveva un sorriso malinconico sulle labbra, e il suo sguardo era stanco.

Tom non poteva staccare gli occhi da lei. Era come se il tempo si fosse fermato, e tutto intorno a lui si fosse dissolto in un vago sfondo indistinto. C'erano solo lui ed Ellie, come se fossero gli unici due nel mondo.

La vide alzare lo sguardo su di lui e, per un attimo, giurò che una scarica di corrente lo colpì con forza.

Ellie alzò la mano destra e mosse le dita in segno di saluto, con un sorriso in grado di incantare. Il suo cuore esplose rilasciando un'ondata di calore fino allo stomaco e decise che, forse, sarebbe potuto rimanere in quella dannata prigione.

-Mi sei mancato stanotte- disse improvvisamente, camminando verso di loro.

Decise di lasciare a entrambi il loro spazio e si diresse verso il frigorifero. Non aveva fame, aveva solo bisogno di bere acqua perché la sua gola era improvvisamente diventata secca. Con la coda dell'occhio, vide Ellie e Bill stringersi tra le braccia, come se non si vedessero da un anno. Li sentì parlottare tra loro a bassa voce, e la cosa lo innervosì non poco.

-Buongiorno anche a te, Tom.- lo salutò Ellie, voltandosi verso di lui.

-Non volevo interrompere niente.- rispose lui, per poi richiudere l'anta del frigo. Improvvisamente non ricordava più per quale motivo lo avesse aperto.

Tom vide la confusione negli occhi celesti di Ellie. Decise, comunque, di intervenire prima dell'irreparabile.

-Come sta tuo padre?- chiese riferendosi a David, il loro manager.

-Non l'ha presa proprio bene. D'altronde, nemmeno io l'ho fatto.- sospirò Ellie.

Bill le accarezzò una spalla, entrambi sapevano quanto fosse difficile superare il divorzio dei propri genitori. Avrebbe tanto voluto rassicurarla anche lui, in quel momento.

-Tutto bene?- chiese infatti, pur sapendo fosse una domanda stupida.

-Una meraviglia- sbottò alzando le spalle. -Torno a casa adesso, non fate casino quando rientrate. Ho bisogno di dormire- riprese e, dopo aver salutato entrambi, si allontanò in direzione della porta.

𝘐𝘕 𝘋𝘐𝘌 𝘕𝘈𝘊𝘏𝘛 -Tom Kaulitz-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora