Capitolo Nove

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Il venticinque ottobre si era avvicinato a vista d'occhio.

Ellie si sentiva particolarmente strana. Festeggiare il suo compleanno con i ragazzi era come un rituale cui ormai nessuno di loro rinunciava. Ma ora che le cose tra lei e Tom si erano fatte più serie, dopo quattro mesi, si sentiva più euforica a festeggiarlo. Ovviamente Bill non sospettava nulla, erano stati molto attenti a nascondersi, anche perché la maggior parte delle volte che si vedevano, lo facevano di notte. Ellie doveva ammettere che tutto quello le faceva più che bene. Certo, una parte di lei soffriva per quello che entrambi facevano a Bill, ma non poteva negare che avere Tom al suo fianco la rendeva una persona migliore.

Per la serata avevano organizzato una grande cena in un ristorante al centro di Berlino, per poi recarsi in discoteca e bere come spugne, stando alle parole di Bill. Ellie doveva ammettere che non vedeva l'ora di festeggiare. Percepiva l'adrenalina nelle vene e attendeva solamente il momento giusto per farla esplodere. Aveva scelto, dal suo armadio, il vestito nero che Bill le aveva regalato per il Natale dell'anno prima. Aveva pensato di non poter trovare occasione migliore per indossarlo. Il nero, che fra l'altro era il suo colore preferito, rispecchiava perfettamente i suoi gusti, così come l'eleganza dell'abito. Mentalmente, venerò Bill per quella sua scelta grandiosa. Ai piedi, aveva deciso di indossare delle décolleté, mentre i capelli, ormai lunghi fino a metà schiena, li aveva stirati e sciolti sulle spalle.

Pochi secondi ancora ed Ellie finì di truccarsi, giusto in tempo per udire Bill, al piano di sotto, urlarle di scendere perché si stava facendo tardi. Uscì di fretta dal bagno e, cercando di non rotolare, scese le scale molto lentamente. Ellie aveva notato - non sapeva se con piacere o con disappunto - che lo spacco del suo vestito era decisamente alto; quasi le arrivava all'intimo.

-Andiamo con due macchine.- disse Tom, non appena raggiunse il piano inferiore.

-Ma quello è il mio vestito!- strillò Bill entusiasta, alla vista di Ellie.

-Sì, Bill, te lo lascerò indossare se farai il bravo.- rispose lei lasciandosi baciare dal suo ragazzo.

-Andiamo?- intervenne Tom.

Ellie sorrise all'idea che fosse geloso.

Sarai tu a togliermelo, Tom, pensò prima di uscire di casa.

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Vederla scendere le scale, avvolta in quel vestito nero, era stato per lui un colpo al cuore. Mai, mai l'aveva vista così bella e aveva fatto di tutto perché non glielo leggesse negli occhi. Si sentiva strano al suo fianco, quella sera. Aveva una voglia matta di mandare tutto e tutti al Diavolo e correre in camera assieme a lei per farla di nuovo sua.

Seduta al tavolo di fronte a lui, rideva e scherzava con tutti con quel suo modo di fare così dolce e divertente.

Si era accorto che gli piaceva tremendamente stare in sua compagnia perché lo faceva ridere, come nessuna era mai stata in grado di fare. Aveva un senso dell'umorismo fuori dal comune, decisamente particolare, quasi pungente e lui non poteva fare altro che apprezzarlo. Ovunque si trovasse, era a suo agio e Tom non poteva chiedere di meglio. Ma continuare ad osservarla dall'altra parte della tavolata gliela faceva desiderare ancora di più, quasi fino a farlo star male.

Georg, risvegliandolo dai propri pensieri, sollevò nuovamente il suo bicchiere di vino bianco e propose l'ennesimo brindisi.

-Georg, se continuiamo a fare brindisi ora, non arriveremo nemmeno al dolce.- sorrise David, seduto accanto ad Ellie.

-Oh, andiamo, è il suo compleanno!- ribatté lui. Tom, dal suo canto lo accompagnò, così come Ellie, Gustav e Bill. -Voi sì che siete di compagnia.- commentò compiaciuto, prima di buttare giù il contenuto del suo bicchiere.

𝘐𝘕 𝘋𝘐𝘌 𝘕𝘈𝘊𝘏𝘛 -Tom Kaulitz-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora