Primo incontro

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QUATTRO GIORNI DOPO, 3:59 DI MATTINA

CLIFFORD'S POV

Questi uomini senza futuro non mi hanno obbedito e di questo subiranno le conseguenze proprio ora. Mi sono addirittura degnato di alzarmi a quest'ora del mattino normalmente destinata al riposo, fondamentale per la mente di uomini brillanti come me, pur di impartire una fondamentale lezione a quelli che ormai mi disgusto chiamare miei soldati.

Ho convocato il mio esercito nella parte del giardino destinato per i loro allenamenti e sono qui ad aspettarli, dato che tra poco dovranno adempiere al loro primo incarico giornaliero, il leggero riscaldamento mattutino.

In pochi secondo mi ritrovo davanti le loro ripugnanti facce stupite dalla mia visione, volti sbalorditi di uomini senza il senso di fedeltà e dovere, che preferiscono cedere alle loro tentazioni di vendetta e soddisfazione personale pur di avere un vanto da sfoggiare ai propri compagni, dimenticando i valori con cui sono stati educati e i compiti a cui sono stati istruiti. Disobbedire ad un'ordine di un superiore è qualcosa di peggiore anche del vile disertamento, e quando il superiore è il regnante in persona diventano uomini macchiati di un peccato alla stregua di quello originale.

Clifford si avvicinò agli uomini con un ghigno malefico sul viso, e cominciò a parlare

"Uomini indegni, avete presente il vostro quotidiano riscaldamento di 10 giri intorno al castello? Bene, moltiplicatelo per 10, voglio vedervi sputare sangue e implorarmi di smettere!"

Urlò ridendo con una risata di puro e crudo sarcasmo

" E per coloro ignoranti in matematica, girate finché non vedrete il Sole far capolino all'orizzonte!"

Ovviamente pensate che nessun Re sarebbe mai stato così cattivo con il proprio esercito talmente tanto da fargli davvero fare 100 giri del castello, facendo loro correre quasi più di due maratone nelle prime ore del mattino... ma se lo avete pensato, ciò significa che non avete mai conosciuto Clifford Blossom e la sua coerenza nel mantenere le promesse date: egli aveva detto li avrebbe puniti nei modi peggiori...e così fece.

La corsa era solo l'inizio.

ORE: 8:24 DI MATTINA

Toni's pov:

Dove sono?

Il pavimento su cui il mio corpo poggia è umido, fradicio, anche troppo per essere un pavimento di una normale stanza.

Sento un oppressiva stretta ai miei polsi come se stessero per amputarmeli, l'aria è umida e il mio naso cola, i miei occhi fanno fatica ad aprirsi nonostante riesca a percepire che la luce non sia così brillante...penso provenga da delle torce. Pian piano che le mie orecchie riacquisiscono l'udito comincio a sentire delle voci distinte, ma che non saprei associare a nessuno volto specifico.

Unendo tutti i pezzi sono convinta di trovarmi in una prigione...

Durante la mia vita da principessa e parte della dinastia di un grande re, sono sempre stata un po' la pecora nera della famiglia: vedere gli schiavi che ogni giorno i miei genitori catturavano, torturavano e rinchiudevano in questi luridi posti, privandoli della loro dignità, mi faceva sempre sentire male per loro; ero invasa da un'onda gigantesca di empatia, come spesso mi succede, che mi travolgeva completamente. Mi domandavo sempre "Ma come ci sentiremmo se mai questa sorte dovesse capitare a noi? Com'è possibile che loro non se lo domandino? Non si domandano come si sentono?...

Apro gli occhi per la prima volta così, da schiava.

Ciò che vedo non mi è nuovo: un lettino sporco, una torcia che illumina la cella dall'esterno, la porta della prigione e poco distante da essa una guardia con armatura rossa, che nonostante ci sia poca luce è ben visibile. Lo scruto attentamente, ma nell'esatto momento in cui i miei occhi cadono sui suoi guanti d'arme mi ricordo del dolore che sto provando ormai da qualche minuto, e cerco di mettermi in una situazione che provochi meno dolore ai miei poveri polsi, ormai copiosamente sanguinanti.

An Ancient Love // ChoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora