Tutto per una misera prigioniera

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14 febbraio | 6:23-mattina

TONI'S POV

Quella ragazza mi farà impazzire.

Ieri risvegliandomi da un sonno profondo, mi ritrovo con mio stupore una calda barriera contro il freddo, rossa e pelosa.

Alzandomi lentamente cercando di tenerla addosso, non ci metto neanche qualche minuto a riconoscere che quella profumata e confortante vestaglia era di Cheryl...di chi poteva essere sennò? Sul mio letto vicino a me ho trovato anche un delizioso pasticcino alla fragola, dal sapore molto dolce, che non gustavo da tempo. Ho deciso di approfittare della presenza della sua vestaglia per continuare a dormire serenamente, e se qualche guardia mi avesse domandato spiegazioni io mi sarei affidata all'onestà di Cheryl nell'ammettere le sue azioni, e avrei detto che me l'aveva data lei.

Dopo aver mangiato il pasticcino ed essermi messa nuovamente a dormire mi sono risvegliata solamente oggi, il giorno dopo. Questo risveglio per fortuna è stato causato dalla presenza della mia generosa donatrice di vestaglie...

"Buongiorno bella addormentata" dice avvicinandosi alle sbarre della mia umida cella, che per una volta non sembra poi così umida; ogni volta che si rivolge a me con un complimento, sento sempre che lo faccia per pietà e non perchè lo pensi veramente, però la mia immaginazione mi fa credere bella, o almeno ai suoi occhi, e ciò mi scalda il cuore, rendendomi inspiegabilmente rossa come un peperone.

Vedendola fuori dalle sbarre cerco di alzarmi, ma il calore della vestaglia e la mia stanchezza fisica (nonché mentale) mi provocano un enorme sforzo, visibile anche a Cheryl, che decide di chiamare una guardia (impassibile) ad aprire la cella, per poi entrarci dentro e sedersi sulla sedia della cella che solo io ho il "privilegio" di avere, non prima di aver chiesto alla guardia le chiavi della cella e averle ricevute: probabilmente non vuole che le guardie siano sempre la sua ombra e sappiano ciò che fa costantemente con me o quanto tempo mi dedichi.

Io nel mentre avevo alzato il busto, mi ero girata e avevo poggiato la schiena al muro, rivolta verso la sedia, cosa che faccio sempre quando entra nella mia cella, perché lei non potrebbe salire sul mio letto (sarebbe strano) e neanche accovacciarsi sul pavimento sporco essendo una principessa, futura regina...quindi in poche parole quella sedia è sua, la lascio solo a lei per le nostre visite.

Dopo aver chiuso la cella ed essersi seduta graziosamente comincia il discorso con una delle sue solite frasi irritanti:

"Che bella vestaglia, Antoinette, devi consigliarmi l'uomo che te l'ha fatta" dice sorridendo.

"A cosa devo la sua presenza, madame?"

Dopo aver detto questa frase il silenzio prende il sopravvento, e improvvisamente queste parole le escono dalla bocca:

"Da quando qualcuno ti ha dato il permesso di chiamarmi così?" dice con un'espressione improvvisamente seria, rigida, quasi da far paura.

La mia mente comincia ad offuscarsi, pensavo stesse scherzando con me fino a qualche momento prima, ma ovviamente mi sbagliavo; immediatamente i suoi occhi addosso mi fanno sentire una pressione gigantesca, come se non fosse solo lei a guardarmi ma anche altre mille persone. La sua presenza mi provoca sempre molta ansia e goffezza (non che non faccia parte di me), ma quando sbaglio di fronte a Cheryl mi sento ancora più piccola di quanto non sia già rispetto a lei...diciamo anche letteralmente.

"I-Io non v-volevo, scusatemi non avrei dovuto, non mi sarei dovuta permettere, ho commesso una cavol-"

Le mie polemiche vengono subito interrotte dalla presenza della sua mano sulla mia, che mi accarezza, mentre il suo sguardo serio diventa di una dolcezza maggiore del pasticcino mangiato il giorno precedente.

An Ancient Love // ChoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora