Capitolo Primo

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I DOCUMENTI DI LAVORO


Dei corpi naturali alcuni hanno vita, altri no: per vita intendo il fatto di nutrirsi da sé, di aumentare, di deperire.

Perciò ogni corpo naturale che partecipa della vita sarà sostanza è principalmente sostanza nel senso di sostanza composta.

E poiché si tratta di un corpo con una determinata qualità, e cioè partecipe di vita, il corpo non sarà l'anima perché il corpo non rientra tra attributi di un soggetto, ma è piuttosto sostrato e cioè materia.

È dunque necessario che l'anima sia sostanza, in quanto...

«Si...Avanti» disse Vittorio sentendo bussare la porta dello studio, si era così annoiato quel giorno a scrivere e lavorare che si era rimesso a ripensare a un argomento di Aristotele.

Ma era così stanco che si era addormentato senza rendersene conto.
Per fortuna qualcuno aveva bussato alla porta, altrimenti avrebbe dormito fino a sera.

Federico Nepi entrò sorridendo.

Vittorio si stropicciò gli occhi per vedere meglio l'amico il quale era abbastanza riconoscibile per i capelli chiari e gli occhi di un verde smeraldo, solo per una cosa lo avrebbe potuto riconoscere da lontano: per il suo farsetto color castagna che indossava nelle stagioni più fredde

«Scusami per il disturbo amico mio» disse avvicinandosi a lui

«No, nessun disturbo, assolutamente» disse sistemandosi i capelli
«Tuo padre ti ha mandato questi documenti di lavoro» Vittorio cercò di nascondere il sonno e di concentrarsi

«Non li ho letti perché riguardano cose tue, deve averteli mandati stamattina, li ho trovati sul tavolo della sala da pranzo poco fa» Vittorio sospirò

«Grazie Federico» disse forzando un sorriso «Figurati, buon lavoro» disse Federico sorridendo e uscì dallo studio chiudendo la porta.

Vittorio sbuffò e lasciò cadere la testa all'indietro: sicuramente suo padre gli aveva chiesto di ricopiare quei fogli e poi di rispedirglieli.


Il ragazzo si guardò intorno: quella stanza gli ricordava molto bene la sua casa a Firenze, lì, quella città dove aveva lasciato un pezzo del suo cuore.

Sulla scrivania erano sparpagliati fogli di lavoro, le penne da scrivere erano forse le uniche cose sistemate, oltre ad alcuni libri che aveva letto in un momento di noia.

Per non parlare dei foglietti disordinati che teneva su un porta-carte di legno.

Le pareti lo facevano rilassare, quel colore scuro lo facevano addormentare, ma allo stesso tempo rilassare la mente, ai lati della stanza c'erano due librerie: quei libri, volumi, saggi, di ogni colore, rilegati con cura, ben sistemati, senza polvere, e con precisione.

Forse l'unica cosa che era diversa era il soffitto bianco candido che guardava ogni volta che ne sentiva il bisogno, e il pavimento di un marrone chiaro era pulito e lucido come uno specchio.

Perfino il tappeto persiano rendeva la stanza più accogliente: con quei disegni e quelle figure di vari colori si intonavano con la stanza.

La scrivania gli dava la nausea perché era piena di cose tutte disordinate e sparpagliate, invece il resto della studio era ordinato, e ogni cosa era al suo posto

I Nemici Di Firenze ‐ Volume 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora