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Erano le 5, la corriera sarebbe arrivata di li a poco.
George e Hellen erano accanto a me rossi come peperoni e come me d'altronde.
Li avevo conosciuti quest'anno, in terza liceo ed eravamo subito diventati amici.
La scuola era finita ieri e noi oggi avevamo deciso di scappare al mare, per una giornata di puro relax, prima di separarci per qualche settimana.
Eravamo partiti la mattina ed ora, dopo esserci bruciati al sole per bene, avevamo deciso di tornare a casa.
"Eccola!!" Urló Hellen prendendo le borse: la corriera stava arrivando e si fermò proprio davanti a me.
Salimmo ed io mi sedetti con George, lasciando le borse ad Hellen.
"Però questa giornata si potrebbe ripetere..." disse Gi poggiando una borsa sulle gambe.
"Ahahah, certo Gi, credi di ti lasci in pace per tre mesi!!" Gli scompigliai i capelli mentre le altre persone salivano riempivano la corriera.
Lui mi diede una guardata che avrebbe ucciso chiunque, ma io non mi chiamavo chiunque.
Io ero e sono Summer Tuhmer.
"Sem smettila!" Urló lui.
Risi gettandomi sul sedile.
Presi le cuffie da una tasca assieme al telefono e ne diedi una a Gi.
"Metti canzoni decenti, non la solita shit. "
Lo guardai e sorrisi.
Feci scorrere la playlist fino alla fine dove trovai the nights di Avicii, era la mia canzone preferita del momento e in due giorni l'avevo imparata a memoria.
Quando Gi la riconobbe mi sorrise e chiuse gli occhi.
Cantammo a squarcia gola il ritornello, fregandocene degli altri passeggeri.
Un ragazzo seduto dal lato opposto un posto in avanti si girò e ci guardò sbalordito, Gi mi prese le mani e le usò come microfono facendomi ridere come una matta.
Hellen rimase sulle sue tutto il tempo, non ci calcolò nemmeno quando le diedi un pizzicotto per svegliarla...
Gi ed io cantammo e parlammo per tutta la durata del tragitto e il ragazzo davanti si girava di volta in volta.
"Hai notato che quello di gira e ci guarda?" Chiesi a Gi.
"Si... non farci caso, gli piacerai. " disse lui dandomi una gomitata.
Masterpiece di Jessie J partì e siccome l'unica parte che sapevo era: "you haven't seen the best of me, I'm still working on my masterpiece... "cantai solo quella facendo ridere Gi.
Finalmente arrivammo alla nostra fermata ed Hellen finalmente ci degnò di uno sguardo.
"Hel tutto bene?" Le chiesi mentre ci avviavamo verso la nostra via, dopo aver salutato Gi. "Si." Disse lei aggiustandosi la borsa sulle spalle.
"Non è vero. Dimmi cos'hai! " sbottai.
"Non. Ho. Niente." Disse come se fossi una demente mentre apriva il cancello di casa sua.
"Ciao!" La salutai io sfottendola mentre camminavo verso casa mia.
Con lei era sempre così: si isolava e mi lasciava sola, ecco perché passavo più tempo con George invece che con lei. Non la sopportavo quando si comportava così, ma non potevo farci nulla... isolarsi è una sua scelta.

Dopo una doccia fredda e una buona macedonia mi stesi a letto. Quel ragazzo... era come se lo conoscessi, ma non mi ricordavo dove l'avessi visto.
Quei pensieri vennero scacciati da mia madre che entrò in camera senza bussare: "Summer! Riordina tutto, abbiamo ospiti."
"E devo riordinare la mia camera? "
"Se vanno in bagno e si perdono e vedono la tua camera... scappano. "
Aveva ragione: in casa mia ci si poteva perdere: c'erano 5 camere per gli ospiti, 4 bagni, 1 taverna enorme, come la cucina e il salotto e la sala da pranzo, senza contare la piscina interna e la palestra e la piscina esterna e il resto del giardino...
Papà era un grande imprenditore e mamma una dottoressa ai piani alti.
Raccolsi qualche vestito e libro dal pavimento e uscii dalla camera per andare a prepararmi, o almeno mettermi qualcosa di più dell'intimo.
Il campanello suonò mentre mi mettevo i pantaloncini verde fluo di tuta e sistemavo la maglia, guardandomi allo specchio.
Ora che avevo perso qualchr chilo ero felice del mio corpo e i miei capelli marroni mossi mi ricadevano fino alle tette, non molto pronunciate, come il sedere d'altronde, ma non mi lamentavo.
Scesi la grande scalinata che dal secondo piano portava al primo e sentii le voci dei miei dire che io sarei arrivata subito.
"'Giorno Miranda! " salutai Miranda, la balia-cameriera-amica di famiglia ed entrai in salotto.
"Buona sera " Dissi arrivando da dietro a mia madre.
"Ah Sem, loro sono il signor e la signora More." Me li presentò papà mentre io gli stringevo le mani.
"Buona sera. "
"Sai, hanno un figlio della tua età." Disse mia madre.
"Si, sarà qui tra poco." Affermò la signora More. Sorrisi.
Il campanello suonò nuovamente dopo circa mezz'ora e un ragazzo da occhi color mare e capelli castani con a faccia arrosata comparve sulla soglia del salotto.
Indossava una camicia come quelle hawaiiane, solo con i disegni più piccoli e un paio di bermuda bianche: era luii!! Quello della corrieraa!!
Lo guardai sbalordita. Oddio.
"Eccolo! Lui è Joeh Elija, nostro figlio. " disse il signor More andando da lui:"loro sono il signor e la signora Tuhmer e loro figlia Summer. "
Gli strinsi la mano e tornai a sedermi.
"Sem perché non gli mostri la casa? O preferite rimanere e parlare di economia con noi?" Ci esortò mio padre.
Io mi alzai svogliatamente e uscii dalla stanza andando verso le scale.
"Allora... Joeh Elija..." dissi io girandomi verso di lui.
"Chiamami Jared. ".disse lui senza guardarmi.
"Perché? "
"Odio il mio nome."
"Ah okay. " io amavo il mio nome! Feci ancora qualche passo e poi mi rigirai verso di lui:" eri tu quello in corriera giusto? " chiesi senza pensarci troppo.
"Si." Rispose lui.
"Bene... e..." non sapevo che altro dire. Sarei sembrata matta se gli avessi subito chiesto perché mi fissava? Forse si.
"E?" Mi incalzò lui.
Mi dava sui nervi: rispondeva a monosillabi e pretendeva che io mandassi avanti la conversazione!
"E cosa?"
"Hai detto 'e...' quindi ho pensato avessi altro da dire." Era odioso.
"No, non ho niente da dire." Svoltai verso camera mia.
Non lo feci perché volevo portarlo in camera mia, ma solo perché volevo prendermi il costume per andare a farmi una nuotata fuori.
"Hai un costume?" Chiesi rovistando nel mio armadio.
"No."
"Bene, tieni " gli lanciai uno vecchio di papà e uscii dalla stanza: "ma dove stiamo andando? " mi chiese lui dopo un pò.
"A sciare." Risposi io seccata.

****spazio autrice****
Buongiorno!!!!! Allora non so come sia la storia... ma è da un pò che ci lavoro e spero vi piaccia l'inizio, siccome ho molte idee per questo libro *-*
La faccio corta e vi chiedo di commentare, se avete qualcosa da dire... sono aperta a tutte le critiche (non agli insulti )
Poi volevo dirvi che ogni fine capitolo (non in questo, ma dal secondo ) vi lascerò con una domanda, riguardante vari argomenti =)
Cercherò di postare almeno un capitolo a settimana...
Il secondo arriverà a 5 visite ^_^

Kiss kiss
A-

summerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora