ti amo

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<<Dai lo so che non mi resisti>> Si stava avvicinando sempre di più a lei.
La cella era grande ma con lui sembrava troppo piccola.

<<Non ti avvicinare>> disse Marica continuando a indietreggiare.
<<Ohhh e jamm lo vedo da come mi guardi , mi stai mangiando con gli occhi Marica>>

Marica rabbrividì quando sentì il suo nome essere pronunciato da lui.
Le faceva venire la pelle d'oca.

<<Tu mi vuoi e io voglio te, siamo fatti per stare insieme... fidati non ti farò male>>lui parlava con talmente tanta calma che Marica iniziò a tremare, senza accorgersi che era di spalle al muro e lui a un centimetro dalle due labbra.

<<Lasciati trasportare dal desiderio>> Disse Ciro prima di avventarsi sulle sue labbra.

Marica si svegliò di scatto, erano le 2:40 , aveva fatto un brutto sogno, un terribile brutto sogno.

<<Ma vaffanculo>> disse prima di riaddormentarsi.

IL MATTINO DOPO

<<Wewe principesse sveglia oggi si fanno tante cose svegliaaa>>
Nunzia, la guardia delle ragazze era già pimpante per i corridoi delle celle pronta a svegliare le ragazze.
Oggi maschi e femmine avrebbero fatto tutto insieme ma questo Marica non lo sapeva.

<<Oggi intera giornata con i maschi>> disse viola mentre si vestiva.
<<Fantastico....aspetta che cosa?>> Marica aveva appena realizzato, non vi voleva credere.

<<Si staremo tutto il giorno insieme felice?>> Viola accennò un sorrisetto sulle labbra, lei odiava i maschi preferiva le ragazze, ma adorava provocarli, e Marica non sapeva che sarebbe stata gelosa per un ragazzo provocato da viola.

<<No col cazzo>> disse Marica finendo di mettere il mascara.
<<Chi non vuoi vedere di particolare>> viola per Marica era troppo curiosa ma per fortuna Marica aveva sempre la risposta pronta.
<<Un figlio di bucchin che dice agli altri fatt e Sfaccimm re cazz toj>>
Viola fece spallette e si incamminò verso la mensa seguita , ma poi superata da Marica.

Ciro non aveva chiuso occhio per tutta la notte, era uno zoombie sentiva ancora tutte le bestemmie che gli aveva lanciato Marica addosso e quando la vide entrare in mensa resto impalato ma poi corse verso di lei e la prese da un braccio.

<<Ciú ciú ti prego parliamone>> Ciro aveva le lacrime agli occhi.
<<Parlare di che? Mi hai scopata sei felice ora? Bene ora dimenticami>> Marica era più fredda del ghiaccio e a Ciro si spezzò il cuore solo sentirla così.

<<No no non posso dimenticarti sei troppo importante>> Ciro appoggiò una mano sulla guancia di Marica ma lei si spostò subito e disse
<<Se davvero ci tieni a me fammi un favore.... accirt>>
Per poi raggiungere viola al tavolo.
Ciro corse via senza nemmeno finire di mangiare tornò in cella.

Eduardo lo seguì di corsa, quando Ciro stava male era capace a fare di tutto, poi aveva sentito le parole di Marica e quando aveva detto
Ammazzati a Ciro Eduardo ha avuto veramente paura.

<<Wow iniziano i primi litigi
Sai non sapevo stessi con Ciro >>
Disse viola portandosi la tazza di latte alla bocca.
<<Non stiamo insieme
Io e ricci Nun tnim niend a c scpartr>>Marica addentò un biscotto.

<<A me sembrate così legati
Così simili>> viola si girò verso Marica, che la guardò con un sopracciglio alzato e incrociò le braccia sotto al seno.

<<Ah sì? E pcché tu conosci Ciro?>>
Marica pronunciò quelle parole con un tono di sfida.

<<No, ma sto imparando a conoscere te>>Sorrise viola
Marica soffocò una risata
<<Tu di me conosci solo il nome>>

La colazione era terminata e i ragazzi stavano andando via per l'ora d'aria.

Giunti in cortile qualcuno attirò l'attenzione di Marica.

<<Weee, chi si vede, il piecuro>>

Carmine era in compagnia di un altro ragazzo, ricciolino e di carnagione più chiara rispetto a Carmine e Marica.

<<Piccolí oggi non è giornata>>disse Carmine accendendosi una sigaretta.

<<Ah che c'è babbo non è riuscito a prendere le piazze ra famiglia mia?>>
Marica si portò una gomma da masticare alla bocca.

<<Non mettere in mezzo mio padre pccré>>
Carmine la guardò con sfida.

<<E Pcché? Oh giusta sta a Poggioreale, beh non c'era niente da sperarci.
Tale padre tale figlio...ma tu chi si?>>

Marica si rivolse al ricciolino
<<Mi chiamo Filippo
Sono di Milano>>disse lui con una voce flebile, Marica gli ricordava Ciro erano identici, Marica gli metteva timore.

<<Azz nu chiattill ro nord
Scommetto che saremo ottimi amici>>
Marica sputò la caramella ai loro piedi e andò via.

Nemmeno il tempo di arrivare al campo femminile che si sentì un urlo di Eduardo provenire da una cella.

Marica alzò la testa e vide Eduardo urlare come un pazzo.

<<COMANDAAAAAAAA, COMANDANTEEEE, AIUTOOO
CIRO È A TERRA STA PERDENDO SANGUE AIUTO>>

CIRO È A TERRA STA PERDENDO SANGUE

Marica a quelle parole si sentì mancare, vide il comandante correre verso l'entrata delle celle e corse anche lei.

Arrivati alla cella di Ciro e Eduardo,perse dieci anni di vita.

Ciro era a terra con la maglietta bianca tutta insanguinata, infatti sulla pancia aveva dei tagli abbastanza profondi e un coltello in mano.

<<Ciroo>> Marica si fiondo a terra e mise la testa di Ciro sulle sue gambe.

<<Ciro ti prego apri gli occhi, mi dispiace per quello che ho detto non lo penso veramente anche io vi tengo a te sei parte fondamentale della mia vita.
Se non ti svegli io come faccio senza di te>>

Marica iniziò a piangere, conosceva ciro e sapeva che lui aveva provato a suicidarsi per quello che aveva detto a mensa.

<<CHIAMATE UN AMBULANZAAA>>
urlò il comandante.

<<Apri gli occhi ti prego ci>> disse Marica accarezzandogli la testa.

Dopo pochi minuti arrivò l'ambulanza caricarono Ciro sulla barella e Marica fermò il comandante.

<<Comandà è colpa mia se sta così vi prego posso venire>>

Il comandante esitò prima di rispondere
<<Sali vai>>
Marica sali di corsa nel retro dell'ambulanza e prese subito la mano a Ciro .

<<Stammi vicina>> Ciro pronunciò queste due parole e Marica si fiondò a dargli un bacio in fronte.

<<Sempre ci
Non ti lascio>> disse Marica continuando ad accarezzargli la testa.

<<Ti amo principessa>>
Dopo questa Ciro chiuse gli occhi.

Mi rivedo nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora