Buona notte amore

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<<e ti ho detto aspetta!>>

Marica stava cercando, nel suo cassetto, qualcosa da mangiare beh si erano le undici di sera e sua mamma non voleva che mangiasse a tutte le ore.
Ma cosa aspettarsi da Marica? Ovviamente aveva delle scorte di cibo nel cassetto.

<<Marò sto morendo Muovt>>
E intanto Ciro, che avrebbe passato la notte da lei, si lamentava perché aveva fame.

<<Madonna tieni, ma abbiamo cenato nemmeno un ora fa Ciro>>Disse Marica spazientita lanciandoli una barretta Kinder.

<<E teng ancora fame>>disse Ciro buttandosi sul letto e addentando il cioccolato.

<<Ma hai mangiato una pizza e mezza, la tua e quella che ha lasciato mammà>> disse Marica chiudendo il cassetto

<<E teng o buc nello stomaco>>
<<Lo avevo capito amo>>Marica si avvicinò a Ciro e appoggio la testa sul suo petto.

Marica aveva il pigiama, una maglietta nera con le stelle e un pantaloncino.
Ciro invece aveva ancora i vestiti del giorno, una maglietta nera con una tigre dorata sopra e i jeans grigi.

<<Cazzo ho dimenticato il pigiama eh mo?>>dise Ciro mettendosi a mezzo busto.

<<Scusa chiedi delle robe a papà no?>>rispose la mora ovvia.

Dopo qualche minuto arrivò don Antonio con una maglietta bianca e un pantaloncino nero per Ciro, e gli andavano benissimo.

<<T stann buon ja>> confermò don Antonio sulla soglia della porta

<<Grazie assai zio>>rispose Ciro buttandosi sul letto e abbracciando Marica.

Tutta la loro famiglia sapeva del loro fidanzamento e non potevano esserene più che felici.
Avrebbero conquistato napoli insieme il re e regina.

Don Antonio però fece promettere a Ciro che non avrebbe mai fatto soffrire sua figlia, cosa che Ciro non avrebbe fatto per nulla al mondo, e don Antonio si fidava pienamente di lui perché era come un figlio.
Lo aveva visto crescere.

<<Oh mi raccomando sta notte non voglio sentire volare una mosca>>disse don Antonio puntandoli il dito contro.
I due risero e Ciro alzò le mani in segno di innocenza e don Antonio uscì dalla stanza chiudendo la porta

<<Papà pensa sempre Male Maron>>Marica si mise di fronte a Ciro incaricando le gambe.

<<Beh immagina se scopre che ti ho sverginata sul tetto dell' ipm>>disse Ciro con una risatina da stronzo

<<Ma lascia perdere>>Marica si alzò e si andò a sedere sulla mensola della finestra, ammirò la sua napoli, i suoi quartieri sempre allegri la sera tardi, purtroppo però nel cuore di Marica non c'era nulla di allegro a parte Ciro.

<<Amore mio sappi che tutto questo sarà nostro un giorno>> Le sussurrò da dietro Ciro prendendola per i fianchi e dandole un bacio sulla spalla.

Marica alle prime due parole rabbrividì , il modo in cui Ciro l'aveva chiamata, quell' Amore mio a Marica fece bene al cuore.
Lui la riparava sempre di più e lui non lo sapeva.

Marica si voltò subito verso di lui e si fiondò sulle sue labbra, lui la presente in braccio e iniziò a fare giravolte, poi la butto sul letto e iniziò a farle il solletico.
Ridevano come due bambini erano felici insieme e bastava solo questo.

Intanto Anna e Antonio stavano ascoltando tutto appoggiati alla porta, anche se chiusa le loro risate erano talmente forti che si sentivano perfino giù ai quartieri.

<<M so Bell mamma mi s fann ben a vicenda>> disse Anna incrociando le braccia sotto al seno.

<<Tien raggion , e Nun poz ess chiú cuntent
Ma ti immagini? Sto duj al comando di napoli?>> Disse don Antonio appoggiando le mani sulle spalle scoperte di Anna.

<<Ma piens sul a questo? Tua figlia ha ACCIS a nipot't p vuler tuj, e ora ha imparato ad amare grazie a Ciro, smettila e pensa un po' al loro amore anziché o'poter>>

Intanto Ciro e Marica erano abbracciati nel letto e Ciro le accarezzava la testa in Marica appoggiata sul suo petto.

Ciro la guardò sorridendo e disse

<<Buona notte amore mio>>

Mi rivedo nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora