Natale senza di lui?

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Passarono due mesi da quando Marica tornò in ipm.
E Ciro era ancora in coma farmacologico.

Stava bene, glielo aveva detto suo padre quando era venuto a colloquio ma adesso dipendeva tutto da lui.

Marica pregava con tutta l'anima che si sarebbe svegliato a breve.
Tra poco sarebbe arrivato il Natale e lei ci teneva tantissimo a passare il primo Natale con lui.
Il primo di una lunga serie sperava lei.

Marica non sapeva bene cosa realmente erano lei e Ciro, quel bacio non le aveva fatto capire molto.
Aveva capito sicuramente che lei si Ciro ne era innamorata persa e ne aveva avuto conferma in questi due mesi.
Gli mancava la sua voce, il suo sorriso e i suoi abbracci.

Quando le chiesero cosa vuoi per natale,ei rispose voglio soltanto rivedere Ciro, ma sveglio.

Ancora non sapeva se avrebbe avuto il permesso per natale ma ci sperava davvero molto.

Lei viveva nei quartieri e in questo periodo dell'anno i quartieri Spagnoli erano meravigliosi.
Pieni di luci e ricchi di Canzoni di Pino Daniele che rendevano tutto più natalizio.
Sapeva pene che i turisti anche quest'anno si sarebbero fatti vivi e le mancava così tanto aiutarli ad uscire da quei vicoli , che se non conoscevi la strada, un uscita non c'era.

Era consapevole che se l'è persone avessero saputo di star chiedendo aiuto ad una camorrista sarebbero scappati a cambe levate, cosa che a Marica non dava assolutamente fastidio.


Erano le cinque del pomeriggio e su Napoli era già scesa la sera.
Le luci dell' istituto minorile, raffiguranti la bandiera italiana illuminano tutto il porto.
Le celle erano illuminate invece, dai fari delle navi e dalle luci di natale che illuminavano tutto il quartiere.

Marica era seduta sul davanzale della finestra, nella sua cella.
Stava guardando il mare calmo illuminato dalla luna.

Anche se in carcere lei sentiva l'atmosfera natalizia.
Avevano decorato la sala relax dove c'era un albero di natale enorme.
Il campetto per l'ora d'aria che era piena di luci colorate.
E anche le celle.

Tutti avevano messo un qualcosa di loro e resero quel posto un luogo davvero natalizio.

Chissà se anche in ospedale avevano decorato per natale, chissà se anche nella CAMERA 88, quella dove si trovava in coma Ciro.
Avevano almeno fatto un piccolo albero; pensò Marica.

I suoi pensieri svanirono quando sentí la voce di nadiza entrare nella sua cella.

<<Vita miaaaaa, ja scinnn dobbiamo andare in sala relax, c'è Filippo che suona>>
Nadiza era perso per quel ragazzo, a Marica invece stava davvero antipatico.
Era di Milano, il tipico "Figlio di papà"
Un viziato in poche parole.
E poi era amico di Carmine di salvo, e beh si sa
De Rosa, Ricci e Di Salvo sono in conflitto da secoli.

<<No amo ti prego o Chiattill no ja>>
Disse Marica portandosi una mano in fronte.

<<Lo so che ti sta antipatico ma almeno priva a parlargli.>>
Nadiza ci sperava tanto.

Marica scese con un salto dal davanzale e fronteggiò nadiza.

<<Chill è cumbagn ro Piecr, ossaj no?
Chi è cumbagn cu di Salv mi è nemic>>Marca rispose seria

<<Amo ma tu prov->> nadiza non finì di parlare che Marica la interruppe.

<<Nadí iamm a sentí sto spettacl ja>>

Marica di incamminò verso l'uscita della cella, sentiva che da un momento all'altro sarebbe successo qualcosa.

Arrivarono in sala relax e filippo era già al piano che suonava.

Nadiza corse verso Silvia e fece segno a Marica di raggiungerle che al contrario le fece segno ti raggiungo dopo.

Marica si avvicinò ad Eduardo Conte
Avevano stretto un bellissimo rapporto erano come fratello e sorella minore.

<<Sorellí>> così la chiamava Eduardo
<<Cor mij>>Marica gli diede un bacio di una guancia e si mise vicina lui che si trovava appoggiato al biliardino

<<Hai avuto notizie di Ciro?>>
Ed ecco la domanda che Marica si aspettava ma non voleva essere mai fatta.

<<No Eduà, sta ancora in coma.. spero solo torni per natale.>>disse Marica accettando due manici del biliardino.

<<Chill è tost Vir Ca' torn....e po' c tien a te, Nun t delud>>Eduardo le accarezzò una guancia.
E Marica a quelle parole sorrise , non vedeva l'ora di tornare fra le braccia di Ciro.

<<Allora ragazzi facciamo silenzio perché adesso il nostro mitico Filippo vi suonerà qualche melodia natalizia al piano!>>
Urlò Beppe entusiasto, uno degli educatori.

Filippo fece un respiro profondo e iniziò a suonare

Era bravissimo, Marica chiuse gli occhi e immaginò Lei che trascorreva il suo primo Natale con Ciro.
Solo Dio sapeva quanto gli mancava.

Si risvegliò dai suoi pensieri al partire di un applauso, lei non applaudì.
Non voleva dargli la soddisfazione.

Si andò a sedere su un divanetto della sala quando a lei le si avvicinò l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
Carmine Di Salvo

<<Piccolí>>le si avvicinò con un tono calmo e questo a Marica diede particolarmente fastidio.

<<Di Salvo Vir e t n ijj>> disse Marica con fare minaccioso incrociando le braccia sotto al seno.

<<De Rosa a sta ngazzat Nun arriv a nisciuna part, volevo solo sapere come sta il boss di questo ipm>>
Aggiunse con fate spiritoso

<<Di Sà ma ossaj Ca m'é proprij rutt o cazz?>>Marica si alzò di scatto e uscì dalla stanza sotto lo sguardo di tutti.

Mi rivedo nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora