Capitolo 07

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Era la giornata ideale per passare qualche ora al parco: il sole splendeva alto, contornato da poche nuvole bianche sparse; l'estate era finita da poco, ma si poteva ancora godere di giornate miti e non troppo fredde.
Aveva steso una coperta sull'erba e aveva sparso qualche gioco sul telo, prima di sistemare proprio al centro la piccola Halley. Riusciva a stare seduta, il pannolino ad ammortizzare i suoi piccoli saltelli sul posto.
Le aveva sistemato un piccolo berrettino sulla testolina riccioluta (come si era raccomandato Crowley) e ora la osservava mentre indicava i giochi e i suoi occhietti azzurri brillavano ogni volta che un insetto le volava vicino al viso.

Convincere il demone a lasciarle la piccola per qualche ora si era dimostrato difficile, come aveva immaginato; l'aveva convinto solo perché un cliente parecchio insistente lo stava mettendo a dura prova, e non poteva stare dietro ad entrambe le discussioni senza incenerire qualcuno. La fortuna le aveva arriso.

Adorava quella bimba, e ogni giorno che la vedeva le sembrava che crescesse troppo in fretta. Chissà se pure Crowley se ne rendeva conto.
Da quando era arrivata i capelli erano cresciuti di diversi centimetri, assumendo la forma di adorabili ricci prima biondo scuro, ora più ramati.
«Guarda tesoro, una farfalla.» Le sussurrò all'orecchio, mentre l'esserino dalle ali gialle le si posava delicato sul piedino coperto dal calzino.
Come da copione, la piccola si agitò alla vista della creatura, iniziando a scalciare contenta. In un nanosecondo la farfalla era volata via, e le due l'avevano osservata librarsi su per poi posarsi su un fiore poco distante.

«Che bella bambina.» Maggie si voltò di scatto.
Non aveva idea da quanto fosse lì ad osservarle, ma fu sollevata nello scoprire che l'interlocutrice era una piccola nonnina sorretta da un bastone di legno.
Era curva sulla schiena, con una borsetta che pendeva dal braccio libero; si chiedeva come potesse reggersi in piedi talmente era minuta.

Lo sguardo però, dietro gli spessi occhiali da vista, era vispo e arzillo. I capelli, probabilmente colorati da poco, erano di un piacevole mosso castano, parzialmente nascosto da un cappellino elegante.
«Oh, la ringrazio.» Rispose sorridendo.
Per fortuna non era una giovane avvenente, altrimenti Nina l'avrebbe voluta accompagnare ad ogni uscita con la bimba.
«E' proprio una mamma fortunata, lei» La vecchietta le sorrise, continuando ad osservare Halley.

«Oh no, sto facendo un favore ad un amico, il padre. Sta lavorando e volevo farle prendere una boccata d'aria fresca.»
La signora le fece i complimenti per essere una così cara amica, così disponibile e paziente; il padre era fortunato ad avere persone come lei intorno.
«Come si chiama?» Le chiese poi, accovacciandosi nei pressi della coperta con una facilità che per un attimo lasciò perplessa Maggie.
«Halley. Halley Nebula, in realtà. Ha sette mesi.» Per un attimo, la ragazza fu certa di aver visto un gli occhi della nonnina farsi piccoli e tristi, accompagnati da un mesto sorriso.

«Il tuo papà deve essere un appassionato di astronomia, vero?» Come se avesse capito, Halley iniziò a emettere piccoli versetti acuti, saltellando sul posto e allungando le braccia.
La donna allungò la mano verso di lei, poi si fermò, lo sguardo su Maggie.
«Posso?»
La ragazza annuì, e rimase incantata ad osservare come la manina di Halley stringeva il dito rugoso della signora, mentre questa le prendeva l'altra mano nella sua, massaggiandola con amore.

Una lacrima solcò il viso della donna, solitaria.
«Oh, tutto bene? Vuole un fazzoletto?» Si affrettò Maggie, una mano già nella borsa a cercare un pacchetto che non fosse vuoto.
«Oh cielo, guardi che sentimentale, mi scusi.» La signora ritrasse le mani, tirando fuori dalla tasca della giacca un fazzoletto bianco di stoffa, immacolato. «Mi- mi ricorda mia figlia, sa. Quando si invecchia si diventa sensibili a queste cose.» Con quelle poche parole dette di fretta, si alzò, di nuovo con un agio che Maggie mai avrebbe immaginato, e si appoggiò al suo bastone.

Like a Comet [AZIRACROW]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora