Nine

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Era arrivato il giorno prima del Gran Premio d'Australia, dove Daniel Ricciardo aspirava a vincere, dato che era la sua "patria".

Quella mattina tutto il team si ritirò nel box, per controllare le auto, e per sostenere le qualifiche, che finirono con Lewis quinto e George sesto, meglio dell'altra volta almeno.

Passammo tutta la mattinata nel circuito, infatti il pomeriggio, concluse le qualifiche, mi gettai nel letto, e mi addormentai.

Mi risvegliai solo grazie a Lewis che mi stava chiamando, e quando risposi sentii un baccano enorme.

-Lewis che c'è-
-Sono le dieci di sera, hai mangiato?-
-No Le-
-Allora scendi-

Chiuse la chiamata, e sbuffai. Ma non potevo rimanere a dormire tranquillamente?

Mi misi le prime cose che trovai in valigia, un paio di ciclisti e una felpa nera semplice, mi pettinai i capelli e uscii dalla mia camera.

-Eccoti, ti stavo cercando-

Non avevamo più parlato dopo la sera del karaoke, mi evitava e io evitavo lui, era meglio così alla fine. E vederlo lì davanti a me dopo così tanto tempo, ha fatto un altro effetto.

-Perché mi cercavi?-

Mi poggiai con la schiena sulla porta e il ragazzo sul muro davanti a me, aveva addosso un paio di pantaloncini e una felpa nera.

-Volevo chiederti una cosa-

Ma da quando in qua Charles mi chiede le cose?

-Dimmi-
-Volevo chiederti di uscire, a cena-

Fui molto molto sorpresa da quella richiesta, non me lo aspettavo proprio. Insomma, non parliamo per giorni interi, io ignoro te e tu ignori me, e poi? Mi chiedi di uscire a cena?

-Solo io e te?- chiesi scettica.
-Si, solo Charles e Aria-

Lo guardai negli occhi, e deglutii. Non sapevo davvero che rispondere, ero rimasta così spiazzata che quel ragazzo mi aveva levato le parole di bocca.

-Da amici, tranquilla- aggiunse dopo.
-Facciamo così Leclerc, se vincerai questo Gran Premio, uscirò con te, sennò no-

I suoi occhi si illuminarono alla mia risposta, non capii il perché, ma speravo vivamente che non vincesse quella gara.

~
Charles aveva vinto.
Charles Leclerc aveva vinto il Gran Premio d'Australia.

Rimasi sconvolta quando vidi il ragazzo tagliare per primo il traguardo, seguito al secondo posto da George e poi la Perez.

La prima cosa che pensai fu quella maledetta cena, non che George avesse vinto il secondo posto, no, la cena.

Da sotto il podio guardavo i tre piloti festeggiare, e posso giurare di aver visto Charles farmi un occhiolino.

Ora sì che dovevo evitarlo.

-Dove scappi Aria-

Charles mi bloccò per un braccio, i festeggiamenti erano terminati e il paddock si era svuotato quasi del tutto.

-Emh, in hotel-
-Stavi scappando da me?-
-Io? Scappare da te? Non farmi ridere- incrociai le braccia.
-Mi devi una cena-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Dai Aria, non fare la bambina-

Ormai gliela dovevo, ma avrebbe comunque pagato lui, non mi interessava.

-Paghi tu-

Il ragazzo sorrise, facendo uscire quelle sue due fossette, che mi piacevano tanto.

-Bene, alle otto e trenta nella hall. Posso permetterti un ritardo di massimo dieci minuti-
-Ma sono le sette- dissi impanicata.
-Allora ti conviene sbrigarti-

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