Ten

975 29 4
                                    

-Chicos-

Lewis cercava di parlare spagnolo da circa dieci minuti, imitando Carlos che gli diceva delle parole da ripetere.

Eravamo in Spagna, in vista del Gran Premio di Barcelona.

I Gran Premi di Imola e di Miami si erano conclusi entrambi con la vincita di Max Verstappen, che di questo passo avrebbe vinto il suo secondo titolo mondiale.

Quando Lewis nel 2021 perse, fu bruttissimo vederlo in quelle condizioni: era distrutto, si chiuse in camera per una giornata intera, piangeva e non mangiava.

Era stata una brutta botta per lui, dopo sette titoli consecutivi, perderne uno, e tra poco due.

Comunque eravamo nel paddock, e mancavano due giorni alla gara, e tra poco ci sarebbero state le prove libere.

-Ragazzi andiamo-

Mio padre li aveva richiamati, e così facendo i due mi salutarono, e rimasi sola nel bar sopra i box.

-Aria! Allora come stai-

Kelly si era seduta accanto a me, indossava un vestito bianco, che le risaltava gli occhi azzurri.

-Bene Kel, e tu?-
-Benissimo, allora.. ho sentito che domani sarà il tuo compleanno-

Mi voltai. Nessuno sapeva che il 15 fosse il mio compleanno, come lo sapeva lei.

-Scusami, ho fatto delle ricerche su di te e l'ho scoperto- era leggermente imbarazzata.
-Oh, tranquilla. Non ho pensato a nulla, non voglio grandi festeggiamenti, anzi, preferirei che non lo venissero a sapere- dissi riferito ai piloti.
-Andiamo, si festeggiano 25 anni solo una volta nella vita-
-Se mi farò venire in mente qualcosa, sarai la prima a saperlo- sorrisi.

Rimanemmo al bar per un po' di tempo, e quando fu il momento la salutai e scesi ai box, indossando le mie cuffie e sedendomi davanti agli schermi.

Purtroppo, anche questo gran premio fu vinto da Max, e noi arrivammo quinti e sesti. Sul podio con lui c'erano Charles al secondo posto e Carlos al terzo.

Fui felice del loro risultato, ma meno del nostro.

Quella sera organizzarono un festino, ma non ci andai, ero troppo stanca, e poi ero sotto pressione da mio padre, a causa della rendita delle auto.

Lewis e Lando avevano provato più volte a convincermi di andare a quella festa, ma io rifiutavo a ogni loro tentativo.
Quindi mi lasciarono a perire in camera mia da sola.

Stavo cercando un film da guardare quando qualcuno bussò alla mia porta.

-Ciao-

Il ragazzo sorrise, aveva in mano due pizze e una busta con delle bibite.

-Non dovresti essere alla festa, insomma, é anche per te-
-Mi hanno detto che non saresti venuta, e ho pensato di venire a trovarti, posso?-

Lo guardai, infondo aveva le pizze. Lo feci entrare solo per le pizze.

-Bella camera-
-Grazie Leclerc-

Posò le pizze sul tavolo insieme alle bevande, e si levò la felpa, così facendo la sua maglia si alzò dandomi uno spettacolo dei suoi addominali.

-Vuoi una foto?-
-Smettila, non ti stavo fissando-
-Io non ho parlato di fissare-

Probabilmente diventai rossa perché il ragazzo cominciò a ridere, poi mi fece segno di sedermi.

Presi una delle due pizze, e mi sedetti sulla poltroncina, e lui sul divano.

-Come mai non sei andato alla festa?-
-Non mi andava-
-Ma davvero?-
-Si, davvero Aria-

Aria. Detto da lui aveva un altro suono, un altro sapore, un altro significato.

-E sei venuto da me-
-Si, me ne vado se insisti-
-Sarebbe scortese, hai portato le pizze-
-Se non le avessi portate mi avresti cacciato?- disse sorridendo. Quelle maledette fossette.
-Probabilmente si-

Sorridemmo entrambi. E ora che facevo con Charles Leclerc in camera mia.

-Ti va di vedere un film?- proposi.
-Non c'è bisogno nemmeno di chiedere-

Scegliemmo un film a caso e mi stesi sul letto, lui si stese accanto a me.

-Distanze Leclerc-
-Come sei fastidiosa- e si allontanò leggermente.

Controllai l'orario e notai solo ora che erano le 23.30. Non pensavo fosse così tardi, in più tra mezz'ora sarebbe stato il mio compleanno.

Mi misi sotto le coperte dato che cominciavo a  sentire freddo, e il ragazzo con questa scusa si avvicinò a me.

Il film sembrava meno interessante con Charles accanto a me, infatti controllavo l'orario ogni cinque minuti praticamente.

-Perché controlli sempre l'orario?- mi chiese.
-Per vedere quando mandarti via- scherzai.
-Come sei simpatica- disse facendo una smorfia.
-Guarda il film Leclerc-
-Come faccio se ci sei tu accanto a me-

Che adulatore, pensai. Si avvicinò di nuovo a me e mi mise una mano sotto la testa, e sta volta lo lasciai fare, la testa diceva no, ma il corpo diceva si.

Mezzanotte.
Tanti auguri a me.

-Come mai ti arrivano così tanti messaggi?-
-Non so, sarà successo qualcosa- inventai.

Non volevo sapesse che era il mio compleanno, si voltò verso di me e diventò serio, eravamo così vicini.

-So che é il tuo compleanno-

Strabuzzai gli occhi, Kelly l'avrei strozzata prima o poi.

-Si, quindi?-
-Auguri-

Quello che successe dopo non lo capii né io ne Gesu.

Le sue labbra si posarono sulle mie, e non ebbi tempo di realizzare il tutto, perché subito chiese l'accesso con la sua lingua.

Non controllavo più il mio corpo, era da un po' che non succedeva, e come una bambola mi lasciai andare a quel bacio.

Stavo baciando Charles, e lui stava baciando me.

Ci staccammo solo nel momento in cui non avevamo più fiato, né lui né io.

-Vieni-

Si alzò dal letto, e fece il giro, mi prese per mano e uscimmo dalla mia stanza.
Prima di uscire però, il ragazzo mi infilò quasi con forza la sua felpa.
Aveva il suo profumo.

-Dove mi porti Leclerc-

Il ragazzo non mi lasciava la mano, e si trovava davanti a me conducendomi da qualche parte, qualche posto da me ignoto.

Scendemmo giù arrivando nella hall, girammo a destra e poi a sinistra, e ci ritrovammo in una stanza buia.

-Pronta?-
-Charles mi metti paura-

Accese la luce di colpo, e per poco non scoppiai a piangere.

Erano tutti lì, tutti. I piloti, i meccanici, e mio padre. Un grande cartellone portava la scritta 'Tanti Auguri Aria' decorato di verde e azzurro.

Mi misi le mani sulla bocca dalla sorpresa e Kelly mi venne incontro abbracciandomi.

-Auguri amica mia!-
-Oddio, ma quando avete organizzato tutto questo-
-É da una settimana che lo stiamo organizzando- disse Lewis avvicinandosi e abbracciandomi.

I piloti si avvicinarono e uno a uno mi fecero gli auguri, e poi toccò a mio padre, che mi porse una busta.

-Questo é il nostro regalo per te-

Era una busta bianca con decori dorati, sorrisi e aprii la busta.

-É bellissima-

Mi avevano regalato una macchina fotografica, con tanto di memoria e custodia. Era nera semplice ma era davvero bellissima.

-Sapevamo che ti sarebbe piaciuta- rispose Lando.

Ringraziai tutti e si accese la musica, quei pazzi avevano la gara il giorno dopo, e ballavano ora?

Alla fine mi lasciai andare alla musica ma nonostante la musica forte e l'alcol, la mia testa viaggiava solo al pensiero di quelle labbra sulle mie.

Forgive me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora