Secondo membro della ciurma

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Ci inseguivano senza sosta da ormai venti minuti. La rossa era stanca di correre su e giù per la città. Per riprendere fiato avevo trovato un vicolo stretto in cui nasconderci per un po'. Mi ero seduta su un barile e speravo che non ci trovassero. Sentivo la testa pesante, forse mi era salita la febbre. Una fortuna dopo l'altra.

Nami si era messa incauta a controllare se arrivassero i Marines. Diede poi le spalle alla strada per parlarmi.

Nami: ''T/n, io non vedo nessuno da un po'. Non credi che potremmo-'' E' incauta! io lo avevo detto!
Un uomo aveva sparato nella sua direzione. 
Mi mossi in ritardo.  Riuscì a fare in modo che il proiettile non la prese ma colpi me sul braccio di scorcio.

Non sentendo nessun altro marines nelle vicinanze lo attacca facendolo svenire sul colpo.

T/n: "È svenuto, dobbiamo muoverci verso una vera zona sicura".

Nami: "S-Si!"  Ricominciammo a correre, questa volta verso la sua nave.
Se dovevo scappare, lasciarla sulla sua nave era la scelta migliore.  Altri 10 minuti ed arrivammo.

T/n: "Quella è la tua nave, è in luogo nascosto non dovrebbero cercarti più da qui in poi".

Nami: "Grazie T/n per adesso e anche per lo sparo di prima. Sei sicura però di non esserti fatta niente, ero sicura che ti avesse presa".

T/n: "No è tutto a posto però è meglio se vado adesso oppure".

Nami: "Oppure sei una pessima bugiarda. Neanche ti sei accorta che quel coso che indossi sopra i vestiti è macchiato di sangue''.

T/n: ''Come'' Mi guardai la manica ed era vero. Sapevo che mi aveva preso che faceva male, ma non che avesse formato una macchia
''Caspita hai ragione, ma non è nulla se non l'ho sentita fino ad adesso''.

Nami: ''Hai ragione''. La rossa si volto per guardare la sua nave. Occasione. Approfittai della sua distrazione per andarmene sapendo che la avrei rincontrata molto presto.

Fu sera e fu mattino, e la nave dei pirati stava per partire dall'isola mentre quella della marina non sembrava intenzionata a lasciarla.

La notte prima ero salita sulla nave, intrufolandomi, ma nessuno aveva notato niente. Tranquillamente nascosta guardavo gli latri svolgere ciò che penso fossero le loro mansioni giornaliere. Non erano in molti nonostante le dimensioni enormi della nave.

Per adesso avevo contato solo quattro persone uscire sul pontile. Sicuramente ce ne erano altre all'interno. Avrei dovuto fare attenzione, questi soggetti non sono come la marina. Avrei potuto sfruttare la conoscenza di Nami per diventare sua amica e farmi salire volutamente sulla nave.

Solo un giorno di navigazione e attraccammo su una nuova isola.
Era completamente circondata da un perimetro di trifogli di dimensioni sproporzionate. Sembravano andare dagli 8 ai 10 metri.
Tra un gambo e l'altro si vedeva l'intera città.
Era completamente nascosta dal sole per colpa di quelle foglie giganti. Dava un'impressione cupa quasi ansiosa.  Sperai fosse davvero solo una mia immagine.

Scesi prima di tutti dalla nave ed andai a esplorare l'isola. Girai via per via per conoscere un po' la zona e la gente che ci viveva. Cosa molto strana che non mi aspettavo era la quantità sproporzionata di persone. Tutte solari e gentili.

Andando sempre in giro a zonzo vidi la fatidica scritta: Taverna.
Una delle mie rovine.  Ricordo che ogni volta in cui entravo in una di esse mi accadeva sempre qualcosa. Che fosse il denaro che non avevo, che fosse la marina, o una rissa. Finiva sempre allora stesso modo, con io che non mi godevo quello che avevo ordinato.
Ma ciò non mi aveva mai fermato dall'entrare come questa volta.

Era un locale enorme, due piani entrambi spaziosi. Restai al primo, in quello di sopra non sembravano esserci belle facce. Ordina prima un boccale di birra, una volta finito un secondo e per concludere un terzo.

Stavo facendo gli ultimi sorsi del terzo bicchiere quando venni interrotta.
Un uomo si sedette al mio fianco ed era un marine!

Speravo in una sua non curanza ma non fu così.

X: "Una fanciulla tutta sola che beve in un locale di soli uomini. Quanto coraggio. Dimmi per caso arrivo di Risky Red e conosci questa ragazza?". Mi mostrò il mio poster da ricercata.

T/n: "Si vengo da lì, sono una venditrice di oggetti antichi. Però questo volto non l'ho mai visto".  Speriamo regga il mio gioco il mio tono di voce.

X: "Capisco, quindi se dovessi fare ciò che sto per fare non dovrebbe accaderti niente".

T/n: "Cosa vuoi fare!?"

X: "Dammi la mano".
Gli diedi la mano sempre con la testa non rivolta verso di lui ed egli mi infilò un braccia che arrivò più o meno a metà dell'avambraccio.  Passò sopra il taglio ancora aperto della pistola del giorno prima e lasciò la presa del gioiello.

Nel secondo esatto in cui quel metallo toccò la mia pelle capì cosa era.
Agamatolite marina.
Mi sentii svenire, le gambe a momenti mi cedevano e sarebbe stata l'occasione per catturarmi. 
Raccolsi tutte le forse rimaste e corsi fuori dal locale.
Senza meta o scopo. Solo di scappare e nascondermi da loro. In altre occasioni sarei partita in sesta attaccandoli ma adesso era impossibile.  Il bracciale i era stretto completamente al braccio. Non potevo tirarlo via.

Tra un passo e l'altro mi accorsi che gli inseguitori si erano triplicati. Adesso a spararmi da dietro erano una trentina di uomini. 

Nonostante i loro spari nessuno era ancora riuscito a colpirmi.

Tesoro nascosto  (sanji x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora