Capitolo 6

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Giravo in quel centro commerciale da più di due ore.
Per Melissa non avevo ancora trovato niente e per me altrettanto.
Ero spazientita e incazzata sia per la conversazione avuta poco tempo prima con quel montato di Drake, sia per non aver ancora trovato nulla di interessante.

Non sono una persona a cui piace particolarmente parlare della sua vita, anche per questo motivo le mie terapie hanno sempre fallito, piuttosto preferisco osservare per quanto sia possibile.

Molto spesso quello che la gente mi induce a pensare di loro si rivela poi vero, e di Melissa ho sicuramente capito che le piace osare, divertirsi, lasciarsi andare.

Il mio opposto insomma.
Anche io spesso avrei voluto lasciarmi andare, ma non ho mai potuto, sin da piccola sono stata messa alla prova dalla vita, e mi ha fatto capire che non dovevo per nessuna ragione al mondo perdere il controllo e soprattutto la testa.

Devo stare attenta e vigile in ogni momento, cosa che spesso a causa dei miei problemi, mi viene difficile.

Non ho mai avuto davvero persone cosi importanti da chiamare "amici", perciò non ho mai avuto problemi di questo tipo, non ho mai dovuto scegliere un regalo, tantomeno un vestito per qualche festa.

Continuai la mia ricerca fin quando non vidi un negozio di scarpe. Se c'è una cosa che Melissa ama da impazzire è senza dubbio il vestirsi sempre in modo per lei impeccabile.

Una cosa che ama più di questo? Le scarpe.
Ne ha a palate, sono ovunque in giro per casa, di ogni colore, pronta ad abbinarle a qualsiasi outfit.
Cosi iniziai la mia ricerca alle scarpe perfette e ovviamente che non avesse già.

Uscii da quel negozio mezz'ora dopo soddisfatta del mio acquisto che sarebbe senza dubbio piaciuto a Melissa.

Le comprai un paio di stivali con il tacco, stretti e alti fino a poco sopra il ginocchio, piene zeppe di brillantini.
Decisamente non rientravano nei miei gusti ma nei suoi assolutamente si.

Ora l'ultima impresa, ancora più ardua, trovare un vestito per me.
Non avevo portato niente del genere con me, a parte qualche lunga maglietta o lungo maglione che non penso si possano definire vestiti.

Entrai circa in 3 negozi diversi non trovando niente adatto a me e alla situazione, cosi, ormai quasi arresa, decisi di lasciare perdere.

Una vetrina però catturò la mia attenzione.
Un tubino corto, nero e in raso mi convinse ad
entrare; giusto per provarlo.

Era lungo abbastanza da coprire le cosce, ma corto altrettanto per lasciare scoperte le ginocchia e un pezzetto di coscia.
Le bretelle erano sottili, il vestito era leggero e cadeva morbido su un po' di scollatura.
Sul petto stringeva il giusto, così come la vita e i fianchi.
Aveva una lunga scollatura sulla schiena che faceva vedere perfettamente il mio tatuaggio sulla spina dorsale ed era la mia parte preferita.

A mia mamma sarebbe piaciuto senza dubbio.
Mi avrebbe detto "Finalmente bambina mia osi un po' di più, esci dai tuoi schemi e dalla tua monotonia".
Sorrisi a quel pensiero e decisi di prenderlo subito prima di cambiare idea.

Arrivai a casa la sera tardi stanca per la giornata avuta e per i miei pensieri oppressivi.
Decisi di farmi quindi una doccia e buttarmi sul divano approfittando del fatto che Melissa non ci fosse.

Presi il telefono e chiamai la mia Beth come da routine.
Al terzo squillo mi rispose e un sorriso a trentadue denti mi spuntò sullo schermo.
"Ei Celi!!" urlò lei così tanto da farmi sorridere.

"Ei sorellina" risposi io contenta di vederla così felice e sempre attiva.
"Allora come va là?" chiesi curiosa.
"Alla grande. Certo mi manchi, anzi ci manchi, però va tutto ok anche a scuola. Sai ho iniziato un corso di disegno anche se non sono capace, è divertente!"

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