Siren

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Liis Pov's

Passò una settimana da quando mi accorsi della scomparsa del libro, dissi a Theo che lo Sceriffo Stilinski mi aveva dato la possibilità di aprirmi a lui ma che non ci ero riuscita, la mia lingua si era letteralmente incollata al palato e per quanto in quel momento provai a parlare era come se non sapessi farlo, come se non avessi mai parlato in vita mia. Lui mi confermò che lo Sceriffo sapeva di Scott e di tutto il branco e che di lui ci si poteva fidare e che, semmai avessi voluto aprirmi con lui, Theo era ben disposto ad assistere e starmi accanto.

Più passavano i giorni, meno mi capacitavo del cambiamento di Theo. Dai suoi racconti e da quelli del gruppo, paragonato alla persona che avevo conosciuto, era un Theo completamente diverso. Apprensivo, premuroso, dolce e protettivo. Il suo passato si faceva più lontano nella mia mente, ero pronta a dimenticare quello che fece a Scott e al resto del branco, ma lui non sembrava così disposto a liberarsene, si sentiva incatenato a quei ricordi, forse perché anche molti membri del gruppo non si fidavano ancora totalmente di lui, e se questa volontà non partiva da loro, Theo avrebbe continuato a portarsi dietro quel peso in silenzio, senza lamentarsi.

E Io ero disposta a proteggerlo.

Dopo tutto quello che fece per me, stargli accanto e farlo sentire accettato, era il minimo che potessi fare. Ogni volta che stavo con lui tutti i pensieri svanivano e subentrava la tranquillità, mi sentivo più leggera, sperai fosse lo stesso anche per lui.

Trascorrevo più tempo con Theo che con Liam. Da quando arrivai a Beacon Hills, ci trascorsi solo un paio di momenti, ma puntualmente di mezzo ci si metteva lo studio, le lezioni di recupero, lo sport e ovviamente Amy, la ragazza. Da sorella non posso negare di sentirmi trascurata, ma era anche vero che con tutto quello che mi stava succedendo la mia testa era solo e soltanto rivolta a me... e a quello che stava accadendo con Theo, ma quelli erano altri dettagli. Quando però Liam lo sentì, un giorno, propormi di parlare con Peter o Logan per sapere di più sui Siren, Liam decise che doveva essere presente anche lui anche perché, di Peter non si fidava, così come per Logan da quando mi aveva messo K.O.

Così, qualche giorno più tardi, ci mettemmo d'accordo con loro ritrovandoci tutti a casa di Peter. Solo quando ci trovammo, io, Liam e Theo, nella sua macchina verso casa di Peter e Malia, mi ricordai della copia del libro che avevo fatto a Theo, anche se non era certamente la stessa cosa che avere il libro fisico di mia madre con la sua lettera dentro.

-Tranquilla, sto portando anche la copia del libro, sempre se vuoi parlarne-, fece lui rivolgendomi un fugace sguardo mente cambiava marcia.

-Di che libro state parlando?-, Liam, dai sedili posteriori, si sporse in avanti fra me e Theo. In quel momento realizzai che a mio fratello non avevo raccontato assolutamente niente di nostra madre e di quelli che credevamo fossero i nostri genitori biologici. Quel giorno Liam mi avrebbe odiato con tutto il cuore, se lui mi stava nascondendo solo il fatto di essere un licantropo, io gli stavo nascondendo tutta la verità sulla nostra famiglia. Non ero pronta a farlo, ma dovevo, stavo rimandando troppo. Con tutte le cose che sono successe in quest'ultima settimana la mia testa aveva completamente dimenticato Liam.

-Poi ti spiego...- risposi guardando la strada, subito l'ansia mi pervase.

-Mi stai nascondendo qualcosa, lo sen--

-Te lo spiego dopo, Liam- gli dissi in tono fermo, quasi di rimprovero e lui restò zitto. Theo non disse niente e mio fratello si sentì tagliato fuori da quella discussione. Quando arrivammo a casa di Peter, c'era già la macchina di Logan. Dall'ultima volta, quando mi sentii morire a causa sua, non lo rividi più. Non ero molto contenta e, a giudicare dalle spalle tese e dalle mascelle contratte di Theo e Liam, neanche loro. In realtà, visti loro precedenti, neanche Peter sembrava aver catturato a pieno la loro fiducia, non potevo biasimarli. Se Peter non piaceva per i suoi precedenti, Logan era temuto per le sue capacità. Scott era fermamente convinto che fosse anche più forte di tutti loro messi insieme.

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