Da due anni convivo con questa maledizione, non vuole lasciarmi nonostante i miei vari tentativi di liberarmene.
Dovevo stare lontana dall'acqua sebbene dovessi costantemente indratarmi la gola, non potevo andare al mare o in piscina con i miei amici per paura di trasformarmi, non potevo farmi la doccia dopo gli allenamenti a scuola, non potevo bere dalla fontanella nei pressi dei corridoi della struttura.E se mi bagnavo?
Quando pioveva dovevo stare attenta e il 90% delle volte, stavo a casa anche per lunghi giorni in attesa che il periodo di maltempo cessasse. L'acqua non doveva assolutamente toccare la mia pelle.Ero diventata molto sensibile. Le uniche volte che mi concedevo di farmi un bagno era nella vasca di casa, o la notte, quando uscivo di nascosto e nuotavo nel mare, ma non stavo per più di 5 minuti immersa in acqua, l'idea di dovermi trasformare totalmente mi terrorizzava.
Per mia fortuna, avevamo una casa proprio li vicino al mare, per cui se sparivo papà non se ne accorgeva.
Non volevo, ripudiavo quell'ammasso di squame più di me stessa, costretta a vivere una vita infernale per colpa loro.
Tante volte piangevo da sola guardando braccia e gambe ricoperte di squame dorate che mi tagliavano la pelle, come se non fosse abbastanza, le mie lacrime diventavano perle.
Per quanto volessi piangere e scaricare la mia rabbia, anche quello mi era impedito. Semplici lacrime cadevano dal mio viso e poi cambiavano forma in perle bianche, grandi quanto un nocciolo di ciliegia rotolavano sul pavimento.Papà mi capiva, strano ma vero, lui poteva farlo.
Quando gli dissi che volevo lasciare il Nord Carolina per tornarmene a Beacon Hills da Liam, tirò un sospiro di sollievo pensando che probabilmente cambiare aria mi rendesse più serena.
Sentivo che Liam poteva aiutarmi, dovevo solo trovare il coraggio di spiegargli tutta la situazione e poi i risultati sarebbero stati due: o mi avrebbe capita, o mi avrebbe presa per pazza.Decisi di chiamarlo per avvisarlo del mio arrivo, non sapevo ancora per quanto tempo mi sarei stanziata li, ma più ci sarei stata, meglio sarebbe stato per me.
Digitai il suo numero sul telefono e lo portai all'orecchio mentre stavo prendendo qualche libro per metterlo in valigia.
-Pronto Liis! Che bello sentirti!- la sua voce inconfondibile riecheggiò nelle mie orecchie, al che feci un dolce sorriso nel sentirlo così sprezzante di energia.
-Ciao fratellino, disturbo?- mi sedetti al bordo del letto e feci un respiro profondo. Dall'altra parte del telefono sentivo delle voci, evidentemente non era solo, forse lo stavo disturbando.
-No certo che no, aspetta che mi allontano- ci fu una beve pausa e il brusio sparì -Ok ci sono. Come stai? È da... una settimana che non ci sentiamo- si, ci sentivamo molto spesso.
-Tutto... tutto nella norma- restai in silenzio per qualche secondo, indecisa su cosa dire, strinsi la collana che tengo costantemente al collo dalla forma di una piccola conchiglia di mare.
-Sicura di stare bene? Non mi sembri molto convinta- ormai ero un libro aperto per lui.
-Si, volevo dirti che... ritorno a Beacon Hills. Ho bisogno di stare lontana da casa per un po' di tempo, in realtà non so effettivamente quanto rimarrò... scusami se ti sto avvisando adesso che ho il volo fra meno di 24 ore ma, è stata una decisione improvvisa- deglutii, Liam non rispose subito, forse stava pensando.
-Come mai questa scelta?- improvvisamente la sua voce si fece seria -Qualcuno ti sta dando fastidio?-
-No Liam, ho solo bisogno di stare lontana da casa e passare del tempo con il mio fratellino- conoscendolo, ero certa stesse sorridendo. Si scioglie sempre quando gli parlo in quel modo.
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Teen Wolf - Mermaid🐚
أدب الهواةLiis Dunbar è la presunta sorellastra di Liam, stesso padre ma madre diversa, nonostante ciò i due si trattano come se fossero fratelli di sangue. Alla nascita di Liis sua madre morì, o meglio, qualcuno le fece credere così. Per il resto dei suoi an...