Capitolo 5

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Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltare pagina e ricominciare.

-Jim Morrison

Rose non sentì più quel freddo, infatti appena il ragazzo svanì nel nulla, tutto tornò stranamente normale.

Un cipiglio si formò sul suo dolce viso.

 Si chiedeva se l'avesse visto seriamente oppure se fosse stato tutto frutto della sua immaginazione, eppure quello sbalzo di temperatura l'aveva sentito sulla sua pelle, le era penetrato in profondità e l'aveva congelata senza rendersene conto.

Quando finì il cono di gelato si guardò attorno per cercare quel ragazzo così incantevole e surreale. 

Non l'aveva mai visto prima, eppure sentiva che tra loro c'era un legame, un flusso invisibile che li collegava e faceva si che non si perdessero mai.

Una vibrazione la fece deconcentrare, era ancora un messaggio da un numero sconosciuto.

-Piccola Rose, quante volte ti devo dire di non cercarmi? L. xx

Lui la poteva vedere? Ebbene si, lui la controllava ogni secondo della sua giornata, lui la proteggeva, lui voleva solo salvarle la vita.

-Chiunque tu sia, smettila di controllarmi. Come fai a sapere che ti sto cercando? Rose. xx

Lei gli rispose perché non aveva nulla da perdere, era solo curiosa e lo era sin da bambina, non aveva mai perso questa qualità.

-Allora ammetti che mi stai cercando! I tuoi occhi continuano a vagare sperando di incontrare i miei, io ti vedo Rose. L. xx

Lei rimase spiazzata. Il parco era vuoto quindi iniziava a pensare che quel ragazzo fosse davvero pazzo, come poteva vederla se lei non vedeva nessuno?

-Visto che tu puoi vedermi incontriamoci, voglio vedere se esisti veramente. Rose. xx

La bionda iniziava a scocciarsi di quella situazione, pensava che qualcuno si stesse prendendo gioco dei suoi sentimenti e si era stancata di quel tipo di gioco, tutti la ridicolizzavano in qualsiasi modo.

-Tempo a tempo, Rose. Quando il destino vorrà, noi ci incontreremo. L. xx

-Almeno dimmi il tuo nome, quella 'L' può stare per qualsiasi parola. Rose. xx

Finalmente glielo chiese, sin dal primo momento voleva sapere come si chiamasse quella persona.
Era ansiosa e si chiedeva perché la risposta tardava ad arrivare, quando il telefono vibrò sui suoi palmi, lesse un messaggio molto breve.

-Mi chiamo Luke, Luke Hemmings.
Ora basta con le domande, ti ho detto anche troppo.

Lei non conosceva nessun Luke, eppure quel nome suonava così familiare alle sue orecchie, era qualcosa di profondo, quel nome le apparteneva.

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Se avete consigli non esitate a dirmeli, li accetto volentieri.
Chissà se Luke e Rose si incontreranno nel prossimo capitolo..
Mi dileguo, ci si vede al prossimo aggiornamento.
-Marts ❤

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