William

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"Principessa è ora di alzarsi"
Mi sussurrò dolcemente Duncan all'orecchio.

Aprii gli occhi e lo guardai in viso, mi stava sorridendo. Avevo la testa appoggiata sul suo petto muscoloso e lui mi stava passando una mano tra i capelli dolcemente. Io scossi la testa e mi avvicinai di più a lui, infilando la testa tra la sua spalla e il suo collo. Lui rise e mi mise un braccio intorno alla vita, iniziando ad accarezzarmi la schiena delicatamente. Rimanemmo così per altri dieci minuti. Mi sembrava di stare in paradiso. Mi sentivo così al sicuro tra le sua braccia.

"Forza principessa, dobbiamo andare a fare colazione!"
Mi disse lui baciandomi la fronte.

Mi autoconvinsi ad alzarmi e ad andare verso il bagno, mi guardai allo specchio: indossavo solo una maglietta di Duncan e le mutande. Sorrisi. Mi sporsi dal bagno e lo osservai mentre era ancora sdraiato sul suo letto.

"Hai un paio di pantaloni che non mi stiano enormi?"
Gli chiese facendogli alzare la testa dal cuscino.

Lui si alzò dal letto e si mise a frugare nell'armadio, alla ricerca di qualcosa che facesse al caso mio. Dopo qualche secondo tirò fuori un paio di pantaloni lunghi neri della tuta e me li porse.

"A me vanno stretti e puoi anche regolarli con i laccetti"
Mi spiegò lui appoggiandosi allo stipite della porta.

Lo ringraziai con un bacio e tornai in bagno, mi scaquai velocemente il viso e mi misi i pantaloni. Mi soffermai a guardare il mio riflesso nello specchio. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno mi sarei svegliata in questa stanza e mi sarei guardata allo specchio in questo bagno? Io no di certo. E soprattutto, non avrei mai detto che mi sarei risvegliata con ancora i vestiti addosso, visti i precedenti.

"Principessa hai finito? Devo pisciare!"
Gridò Duncan bussando alla porta violentemente.

Ecco, aveva appena interrotto il mio monologo interiore. Sbuffai e uscii dal bagno, guardandolo parecchio male. Lui in tutta risposta mi sorrise e mi scompigliò i capelli, come se prima fossero in ordine.
Dopo pochi minuti sentii il rumore dello sciacquone e l'acqua che scendeva dal rubinetto. Subito dopo la porta si aprì e ne uscì Duncan intento a sfregarsi l'occhio sbadigliando.
Uscimmo dalla camera e scendemmo le scale.

"Buongiorno Courtney!"
Mi disse William venendoci incontro.

"Vieni, siedi a mangiare insieme noi!"
Continuò indicando il tavolo su cui lui e Audrey stavano facendo colazione.

Io mi avvicinai al tavolo e abbracciai calorosamente Audrey che ricambiò e mi diede un bacio sulla guancia. William mi offrì un cappuccino al cioccolato che io accettai con gratitudine, era ottimo per iniziare bene la giornata.

"Ci sono anche io, grazie della considerazione"
Disse Duncan sbuffando e incrociando le braccia al petto.

"Siediti e mangia!"
Gli risposi semplicemente io indicando il posto libero affianco a me.

Lui alzò gli occhi al cielo e si sedette, mi guardò per un attimo e poi rubò un biscotto dal mio piatto. Lo fulminai con lo sguardo, cercando di riprendermelo ma lui alzò il braccio in modo tale che non potessi raggiungerlo.

"Duncan non trattare così gli ospiti! Soprattutto se si chiamano Courtney Emilie Claire Barlow!"
Disse William ridacchiando, porgendomi un altro biscotto.

Mi girai vittoriosa verso Duncan che di limitò solamente a fare spallucce. Si sporse in avanti, afferrò la brocca di succo d'arancia e ne versò un pó nel suo bicchiere. Lo bevve, guardando in giro per la stanza. Sembrava quasi pensieroso.

"Papà?"
Lo chiamò Duncan, interrompendo la conversazione tra William e Audrey.

"Quindi state insieme definitivamente? Non farete continui tira e molla come i dodicenni vero?"
Gli chiese Duncan, solo dopo essersi accertato che avesse la completa attenzione del padre.

William annuì convinto, prendendo la mano di Audrey e sorridendole. Sembravano così felici! Se mai mi sposerò, spero che la mia relazione sia come la loro. Però senza il divorzio possibilmente. Voglio solo qualcuno che mi ami incondizionatamente. Come William ama Audrey o come papà ama mamma.

"Vi risposerete?"
Chiese Duncan, dopo alcuni minuti di silenzio.

William prima di rispondere si girò verso la moglie e la osservò per qualche secondo. Io rimasi immobile a guardare Duncan, era così stramaledettamente serio. Nonostante avesse sempre cercato di nasconderlo, aveva sempre sofferto a causa del divorzio dei suoi genitori. Sapevo che impazziva dalla gioia al solo pensiero che sarebbero stati di nuovo una famiglia unita, come quando lui e i suoi fratelli erano piccoli.

"Si, ma non ora. Vogliamo prima accertarci che tutto fili per il verso giusto, non vogliamo commettere errori questa volta"
Disse William alzandosi in piedi e poggiando una mano sulla spalla di Duncan.

"Noi ora dobbiamo andare a comprare un regalo ragazzi. Courtney, tesoro, fai pure come se fossi a casa tua!"
Disse Audrey andando verso camera sua per cambiarsi.

Io le sorrisi e la ringraziai, Duncan aveva sempre sostenuto che lei amasse più me che lui e i suoi fratelli. Audrey diceva sempre che ero la figlia che non aveva mai avuto, penso che non sia facile essere circondata solamente da maschi in casa e che quindi avermi intorno dovesse essere un sollievo per lei. E innanzitutto se i maschi in questione sono Duncan, Derek e Dylan non doveva essere troppo facile sopportarli giorno e notte.
William mise la sua tazza e il suo piatto nella lavastoviglie, per poi mettersi sul divano ad aspettare che Audrey finisse di prepararsi.
Duncan mi prese la mano e fece incrociare le nostre dita, lo guardai in viso: era al settimo cielo.

"Allora noi andiamo ragazzi, buona giornata!"
Disse Audrey uscendo dalla sua stanza e andando verso la porta.

"Anche a voi, buon divertimento!"
Le risposi io allegra.

"Duncan non far ammattire Courtney per piacere!"
Disse William sorridente.

Duncan salutò i suoi genitori con un cenno della mano e solo dopo che furono usciti di casa tornò a posare i suoi occhi su di me.

"Ti hanno mai detto che sei inquietante?"
Sbottai io a un certo punto, tirando indietro la mano.

Lui sorrise e scosse la testa. Mise i gomiti sul tavolo, appoggiando il mento sulla mano destra. Stavo iniziando ad innervosirmi, sapeva essere così irritante a volte!

"Sono passati tre mesi dall'inizio della scuola principessa, ormai siamo quasi a metà dicembre"
Mi disse lui ridendo appoggiandosi allo schienale della sedia.

"E con ciò?"
Gli domandai io, non capendo dove volesse andare a parare.

"Non hai voglia di fare un pó di shopping natalizio? Insomma, prima o poi dovrai comprare i regali di Natale!"
Esclamò lui.

Angolo dell'autrice
Ciao a tuttiiii
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, miraccomando lasciate tanti commentiii
Cercherò di aggiornare il più presto possibile

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