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Dopo circa un'oretta finalmente vidi i minuti sul navigatore che ci aveva indicato la strada venire sempre meno.

Soli 7 minuti.

7 minuti e finalmente sarei stata lì,
a pochi metri da lui.
Iniziai a sentire le mani tremare più del solito, lo stomaco chiudersi sempre più, e la mia classica risata dettata dall'ansia farsi sempre più forte.

4 minuti.

Lo vidi, quel posto che ho sempre visto fin da piccola, considerandolo un centro commerciale come tutti gli altri, ma sapevo che dopo quel giorno non sarebbe assolutamente più stato lo stesso.
E poi finalmente arrivammo nel parcheggio di quell'immenso posto, e anche se non sapevo precisamente dove, sapevo che lì dentro c'era la persona più importante della mia vita.

Tremavo, tantissimo.

<Quando ho fatto l'esame di terza media avevo meno ansia> risi ammettendo questo a mio padre. Lui mi guardò, come per studiarmi.
Effettivamente poteva sembrare strano, ma era davvero così.
In realtà ci misi un po' a capire che ero semplicemente immensamente emozionata e che fremevo dalla voglia di vederlo finalmente davanti a me.
Dopo qualche minuto finalmente parcheggiamo e, scendendo dalla macchina, presi un respiro profondo.
Dovevo stare calma, anche se in quel momento mi sembrava un'impresa epica.
Mi guardai attorno, mi sentivo dentro a una favola, non riuscivo a credere a tutto quello che stava succedendo.
Piano piano ci incamminammo verso l'entrata, e una sensazione sempre più forte e inspiegabile si faceva strada dentro di me.
Non appena entrammo dentro al centro commerciale per poco non mi misi ad urlare, di sottofondo c'era ‘Tra silenzi’, l'ultima traccia dell'EP appena uscito.
Guardai la mappa che avevo vicino, volevo trovare la Feltrinelli il prima possibile, ma quando capì che dovevo semplicemente camminare dritta senza mai girare tirai un sospiro di sollievo, specialmente quando iniziai a sentire un vociare ancora più forte.
E poi arrivai lì, vidi un ammasso di persone ferme davanti all'entrata, e da quel momento quasi non capì più niente.
Chiesi alle guardie di poter passare, di poter entrare a prendere il pass, anche se in quel momento la mia voce tremava come una foglia in pieno inverno.
Entrai all'interno del piccolo negozio, a dire il vero senza realizzare dov'ero.
Chiesi alla cassiera un CD e un pass, per poter accedere all'evento, lei me lo diede, sorridendo, notando la mia ansia, e un attimo dopo mi sentì immobilizzata.
Alex.
Aveva appena intonato le prime note del ritornello di ‘Non siamo soli’.
Udii la sua voce forte e chiara.
Alle mie spalle.
Molto più vicino di quanto mi aspettassi.
Mi voltai velocemente, era lì, a meno di una decina di metri da me.
Mi si fermò il cuore, non sapevo come reagire, cosa fare, lui era lì, e anche io, era tutto talmente assurdo da non sembrarmi vero.
Poi fui costretta ad uscire, pronta a mettermi in fila.
Fila che, purtroppo, non era per nulla breve. Ci saranno state centinaia e centinaia di persone in quel parcheggio, ero pienamente consapevole del fatto che avrei dovuto aspettare ore per poter parlare con lui, ma la cosa non mi pesava, ero felice così, sapevo che comunque lo avrei visto, non avevo fretta.

Spazio autrice

Ciao persone, oggi sì, appaio ovunque.
In realtà questo capitolo era già quasi terminato, mancava solo la fine, solo che in queste settimane non ho avuto tempo.
In ogni caso ho deciso di lasciare un capitolo solo per quel momento, quindi lasciate perdere se questo capitolo è più breve del solito :)

In ogni caso se vi va lasciate una stellina e commentate, mi fa sempre stra piacere.

Baci baci <3

M.

Ci siamo solo noi | Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora