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La sera andai a letto con il sorriso, mancavano solo 7 giorni a quel "famoso" giorno, e io non stavo più nella pelle.
La mattina seguente mia mamma entrò in camera, con una rabbia che non capivo. Faceva tutto di fretta, ero confusa, fino a quando si fermò davanti al mio letto e con un sorriso inquietante mi disse <guarda che non vai a vedere Alex>. In quel momento sentì il mondo cadermi sulle spalle. La chiusi fuori dalla porta e scoppiai a piangere, mi stesi sul letto rivolta verso i poster dell'unica persona in grado di farmi stare bene, che in quel momento vedevo sempre più lontana. La vista era offuscata dalle lacrime, il respiro era pesante e sentivo come se qualcuno mi stesse stringendo il cuore fino a spezzarlo in milioni di pezzi. Stavo male e mia mamma non lo capiva.
Passai giorni a piangere, ho trascorso le notti a fissare il vuoto sperando di svegliarmi da quello che speravo fosse solo un brutto incubo.
Stavo male, ma l'unica cosa in grado di strapparmi un sorriso era Alex, la sua musica, e le sue piccole dimostrazioni verso di noi.





Spazio autrice: capitolo molto breve, lo so, ma entro stasera pubblico anche l'altro :)
Nel prossimo le cose cambiano quindi volevo fare un capitolo dedicato esclusivamente a questo e quindi niente l'altro arriva presto :)
Scusate se sono sparita ma è estate e non sono mai a casa, infatti mi prendo questi due/tre giorni si brutto di tempo per continuare sia questa che l'altra storia.
Vi voglio bene <3
~marti

Ci siamo solo noi | Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora