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19:56, venerdì 17 giugno 2022

<Ce la possiamo fare ad uscire di qui> rise mio padre quando finalmente mancavano solo quattro persone davanti a noi, ciò significava solo una cosa: pochi minuti e sarei tornata all'interno della Feltrinelli, con lui.
<Già> sospirai sentendo l'ansia impossessarsi del mio corpo e specialmente della mia mente.
<Prego> ci indicò un uomo della sicurezza, facendoci procedere ed avanzare all'interno del negozio.

Silenzio.

Nella mia testa sentivo solo il silenzio, niente più pensieri, niente più paranoie, niente di niente.
E poi, in quella fila, con qualche persona avanti, lo guardai.

ho lasciato accesa la TV
così sento i suoni nel silenzio’

Le casse riproducevano i primi versi di ‘Tra silenzi (Roma)’, e nel percepire la sua voce tirai un sospiro.

Pace.

E poi, senza nemmeno accorgermene, i suoi occhi si incastrarono nei miei da lontano.
Anche ‘in una lunga lunga fila di diversi’.

20.02, venerdì 17 giugno 2022.

<Posso il CD?> mi chiese Krizia, una delle manager di Alex.
Le sorrisi e glie lo diedi, non c'era più nessuno davanti a me, solo Alex che parlava con una sua persona.

Senza neanche accorgermene mi ritrovai ad avanzare verso di lui.

<Ciaoooo> udii la sua voce mentre non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi.
<Ciao Alex> quasi sussurrai trovando finalmente la forza di guardarlo.

I miei occhi nei suoi.
I suoi occhi nei miei.

Il mondo si spense.

ci siamo solo noi’

<Come stai?> mi chiese mentre prese fra le mani il disco.
<Bene e tu?> sussurrai timidamente.
<Bene grazie> mi sorrise.
<Come ti chiami?> mi domandò.
<Martina> sorrisi.
<Bello bello> continuò terminando di firmare il cd.
E in quel momento me ne ricordai; la lettera e le pietre.
<Cosa sono?> mi istigò lui ridacchiando.
<Questa è una lettera che ho scritto per te> e glie la porsi.
In quella lettera ci avevo messo l'anima, ma nonostante tutto non sarei mai riuscita a spiegare a parole tutto ciò che lui era per me.
<Ma grazieee> mi sorrise prendendola fra le mani e appoggiandola sul piccolo tavolino che aveva davanti.
<E queste sono due pietre, ci sono anche i nomi dentro> sentivo il cuore battere sempre più forte mentre le mie mani tremavano.
Infatti le prese fra le sue, e istintivamente abbassai lo sguardo, sentendomi troppo ‘piccola’ davanti a ciò che era la persona che mi ha salvata.
Ridacchiando si abbassò alla mia altezza, cercando il mio sguardo, e subito iniziai a sentire gli occhi lucidi.
<Spero apprezzerai> gli sussurrai con voce tremante sorridendogli.
<Ma certo, grazie mille Marti> mi tranquillizzò con un sorriso che mise in risalto le sue fossette ai lati della bocca.
<Ce la facciamo una foto insieme?> mi chiese allora lui.
Io annuii in tutta risposta, ormai avendo terminato le parole.
Mi voltai verso il fotografo percependo a pieno la sua presenza al mio fianco.

Dopo più di un anno eravamo lì, assieme.

<Avvicinati> mi disse ridendo, e così feci, mi avvicinai, appoggiandomi leggermente a lui.
<Grazie mille, Alex, di tutto> sussurrai sentendo i miei occhi inumidirsi.
<Grazie a te> mi sussurrò mentre iniziai ad allontanarmi, con il cuore pieno di gioia e la senzazione di casa che si affievoliva ad ogni mio passo.

‘il mio giorno più bello del mondo
l'ho vissuto con te,
a te che mi hai dato
un sorriso che nasce anche quando
un motivo non c'è’
💓

Spazio autrice;

Ebbene sì, questa piccola ‘storia’ è giunta al termine.
Ho aspettato questo momento non a caso, scriverlo prima di esattamente una settimana fa avrebbe fatto male, non vedendolo da un anno e otto mesi, ma finalmente martedì scorso sono tornata a casa.
Ho una mezza idea di scrivere anche delle altre due volte con Alex, d'altra parte è sempre bello per me scrivere di quanto lui mi faccia del bene.

Per il momento vi saluto così, ma chissà, potrei presto tornare :)

Baci baci <3

Marti.

Ci siamo solo noi | Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora