La lettera

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Un rumore sordo lo svegliò intorno alle cinque del mattino. Un gufo stava bussando alla finestra dello studio in modo spazientito, forse perché stava lì da un po' di tempo.
Severus si alzò di fretta dal letto non appena lo udì; non avendo subito riconosciuto, il panico annebbiò la sua mente. Pensieri di come qualcuno avesse scoperto il loro segreto appena nato scorsero vorticosamente davanti agli occhi dell'uomo, che in pochi secondi si rivestì per precipitarsi fuori dalla stanza e accogliere l'ospite indesiderato mantenendo un minimo di dignità.
Attraversò tutto lo studio, passando per il laboratorio personale, ed aprì infine la porta principale delle sue stanze: non si vedeva un'anima viva da nessuna parte.
Eppure il rumore era ancora lì, andava avanti incessantemente.
L'uomo ci mise un po' per trovare la fonte, si accorse del gufo solo quando i suoi sensi furono completamente attivi.
Quando vide la bestia, indubbiamente irritata e affamata, fu colpito dal suo aspetto: conosceva un solo gufo completamente nero e con gli occhi verde smeraldo.

Cercando qualcosa da dargli da mangiare, si ritrovò indeciso se svegliare o meno Hermione.
A quanto ne sapeva, la ragazza poteva ancora essere beatamente addormentata, o al contrario nascosta in un angolo buio della camera per evitare di essere vista.

"Vai Pax, grazie per avermi aspettato"

Il gufo lasciò andare un sibilo spazientito e si librò in volo, diretto verso quella casa che da tanti anni l'uomo non aveva più rivisto.
Severus teneva in mano una pergamena adornata perfettamente da un fiocco verde, il colore della loro casata. Sentiva il cuore in gola, da anni rimandava indietro ogni lettera proveniente da lei, e sentire di nuovo la sensazione della carta di casa sotto le sue dita lo colse impreparato. Aveva preso la lettera d'impulso, senza pensarci troppo, la sua logica era ancora leggermente offuscata dal sonno. Per anni aveva rimandato indietro le sue lettere senza nemmeno toccarle, fino al momento in cui, nel pieno della seconda guerra magica, lei smise direttamente di mandarle; non era saggio rischiare di far intercettare qualsiasi tipo di conversazione.

Un lieve rumore distolse la sua attenzione dall'oggetto per portarla verso la porta della sua stanza, che si stava aprendo piano piano e che con altrettanta lentezza mostrava piccole porzioni del corpo semi nudo di Hermione.
Indossava solo una delle sue camicie nere, nient'altro sotto, ma era lunga abbastanza da coprire le sue parti più intime.
La visione di Hermione in uno dei suoi indumenti gli aveva creato una morsa nello stomaco, sentiva il cuore battere ancora più forte per la gratitudine di poter vivere un momento di così ordinaria intimità.
Ne era sicuro, avevano compiuto la scelta giusta: non aveva mai desiderato così tanto un risveglio del genere, né aveva mai osato sperare di averne uno.

"Ehi... va tutto bene?" chiese lei accennando un sorriso, sul viso erano ancora impresse le pieghe del cuscino.

"Sì, ecco... c'era un gufo, ho qui una lettera"

"Oh" disse stupita, "ma che ore sono? Le quattro?"

"Sono passate da poco le cinque"

Hermione si avvicinò di soppiatto, quasi sentendo di essere di troppo in quella situazione, come se l'uomo avesse un profondo rapporto con la lettera stessa. La maneggiava con cura, girandola e rigirandola più volte ma senza mai aprirla, trattandola come un tesoro prezioso da non scalfire per non rovinarne la bellezza. Oppure, semplicemente, non voleva mostrarle il contenuto.
Ma spinta dalla curiosità, e anche da un pizzico di paura legato all'identità del mittente, decise di osare e chiedergli di più.

"Chi può mai mandare una lettera alle cinque del mattino?"

"L'unica persona che mi conosce tanto bene da sapere che a quest'ora sarei corso fuori dal letto a prendere la sua lettera. L'unica persona che sa della tua esistenza senza nemmeno conoscerti"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31, 2023 ⏰

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